4x4 Evolution
di
Redazione
In linea di massima un gioco arcade, per riuscire a dare emozioni forti e risultare coinvolgente, non può prescindere da alcuni fondamenti, che possono essere individuati nei fattori velocità, qualità dei tracciati e varietà del gameplay: da sempre questi punti critici hanno decretato il successo o la bocciatura di un gioco di questa categoria. 4 x 4 Evolution, dal canto suo, non sembra portare eccessivo rigore nell'incarnare i sacri canoni del caso, e il risultato ne risente in tutta la sua globalità
Il primo elemento porta con sé una breve riflessione: fino ad ora abbiamo assistito a titoli di guida nei quali protagonisti indisturbati erano bolidi sportivi che permettevano di raggiungere velocità incredibili. Proprio la velocità, infatti, con tutta la sua frenesia intrinseca, va a compensare una carenza di tecnica di guida propria degli arcade, laddove in quel di una simulazione le emozioni vengono da più parti. Trattandosi di fuori strada, invece, questo caso piuttosto anomalo non offre proprio la principale fonte di divertimento che ci si aspetta da un arcade, la velocità pura, né trasmette tutta la cattiveria necessaria a renderlo appetibile. Scompaiono, in breve, quelle manovre al limite del possibile che, in Sega Rally 2 per fare un esempio, rendevano incredibilmente divertente ogni partita
I tracciati sono un altro elemento chiave: tutti abbiamo ammirato le splendide situazioni ambientali mostrate dalla saga di Ridge Racer e sappiamo quanto siano importanti per cogliere l'attenzione dell'utente: qui avviene tutto il contrario e 4x4 Evolution non sembra mostrare elementi degni di nota, accusando infine una monotonia cronica del tutto, dal design alla realizzazione tecnica. Per quello che abbiamo potuto vedere, ogni circuito é semplicemente costruito su di un vasto deserto spoglio, brullo e con soltanto qualche cactus qua e là, null'altro. Anche dal lato strettamente "giocoso" i tracciati non soddisfano pienamente, le curve non sono minimamente impegnative e quei pochi salti, offerti da occasionali trampolini, non riescono a spezzare la sensazione di ripetizione
Il primo elemento porta con sé una breve riflessione: fino ad ora abbiamo assistito a titoli di guida nei quali protagonisti indisturbati erano bolidi sportivi che permettevano di raggiungere velocità incredibili. Proprio la velocità, infatti, con tutta la sua frenesia intrinseca, va a compensare una carenza di tecnica di guida propria degli arcade, laddove in quel di una simulazione le emozioni vengono da più parti. Trattandosi di fuori strada, invece, questo caso piuttosto anomalo non offre proprio la principale fonte di divertimento che ci si aspetta da un arcade, la velocità pura, né trasmette tutta la cattiveria necessaria a renderlo appetibile. Scompaiono, in breve, quelle manovre al limite del possibile che, in Sega Rally 2 per fare un esempio, rendevano incredibilmente divertente ogni partita
I tracciati sono un altro elemento chiave: tutti abbiamo ammirato le splendide situazioni ambientali mostrate dalla saga di Ridge Racer e sappiamo quanto siano importanti per cogliere l'attenzione dell'utente: qui avviene tutto il contrario e 4x4 Evolution non sembra mostrare elementi degni di nota, accusando infine una monotonia cronica del tutto, dal design alla realizzazione tecnica. Per quello che abbiamo potuto vedere, ogni circuito é semplicemente costruito su di un vasto deserto spoglio, brullo e con soltanto qualche cactus qua e là, null'altro. Anche dal lato strettamente "giocoso" i tracciati non soddisfano pienamente, le curve non sono minimamente impegnative e quei pochi salti, offerti da occasionali trampolini, non riescono a spezzare la sensazione di ripetizione