Abbiamo giocato Clair Obscur: Expedition 33
Alla scoperta del RPG d'esordio dei francesi di Sandfall

Svelato tra lo stupore di tutti poco meno di un anno fa al Xbox Developer Direct Showcase, benché segretamente in sviluppo da circa dieci anni, Clair Obscur: Expedition 33 è pronto ad approdare su PC e console a brevissimo, il prossimo 24 aprile. In questi giorni abbiamo potuto provare una demo in anteprima, della durata di circa tre ore, che dobbiamo dire è stata davvero utile per capire cosa aspettarci dall’imminente RPG di Sandfall Interactive.
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La trama di Clair Obscur: Expedition 33
La prima cosa che abbiamo capito di Clair Obscur: Expedition 33 è che non fa mistero delle sue numerose fonti di ispirazione, dentro e fuori il videogioco, declinandole però secondo prospettive nuove. Lo spunto iniziale, ad esempio, riporta alla mente gli Hunger Games (e di conseguenza la fonte dell’intero filone, Battle Royale), ma in chiave decisamente più cosmica. Nell’universo di Clair Obscur: Expedition 33 una misteriosa entità cosmica, chiamata La Pittrice, ogni anno incanta un numero su un monolite e chiunque abbia l’età corrispondente al numero, semplicemente, muore all'istante, disperso nel vento.
Quest’entità risiede su un’isola, al cui centro spicca l’alto monolite con il suo fiammeggiante numero inciso, ben visibile dalla città di Lumiere. Qui la popolazione sopravvissuta all’eccidio cadenzato cerca di vivere in un’illusoria normalità, mentre gruppi di volontari ogni anno lasciano Lumiere diretti all'isola della Pittrice con la speranza di sconfiggerla. Tra questi, nella Expedition 33, figura Gustave a cui l’ultimo numero, il 33 appunto, ha portato via l’amata Sophie.
L’aspetto del nostro protagonista Gustave tradisce il gusto radicalmente francese che attraversa buona parte dell’estetica del gioco (e lo dico in senso assolutamente positivo, c’è tanto bisogno di vedere qualcosa di nuovo). I folti baffi e l’elegante pastrano lo inquadrano come un perfetto gentiluomo europeo di fine XIX secolo, mentre i lineamenti del viso rimandano invece a molto più lontano, oltreoceano fino a Hollywood: la somiglianza con Robert Pattinson non è così assoluta da rischiare una denuncia (credo), ma è evidente, forse anche per colpa della barba, e appena appare in scena il rimando mentale è immediato. Non è, per altro, il solo viso ispirato ad altri visi famosi che ci è capitato di scorgere nella demo.

I turni in tempo reale di Clair Obscur: Expedition 33
Ancora una volta introduciamo un aspetto di Clair Obscur: Expedition 33 con un paragone, ma in questa occasione andiamo sul sicuro perché è stato lo stesso Guillaume Broche, creative director del gioco nonché CEO di Sandfall, a dichiarare in alcune interviste di voler fare un gioco à la Final Fantasy. A dirla tutta, però, al primo colpo d’occhio Clair Oscure: Expedition 33 non rimanda immediatamente al JRPG, merito di una direzione artistica che prova a far leva sull’originalità. Pad alla mano, però, le sensazioni sono proprio quelle. Almeno finché non si entra in battaglia, perché lì le cose di colpo cambiano drasticamente.
Quello di Clair Obscur: Expedition 33 infatti è un sistema di combattimento piuttosto originale che mescola turni e tempo reale: le fasi di attacco e difesa sono alternate, ma all’interno di ciascuna delle due è richiesto l’intervento del giocatore. In attacco, ad esempio, alcune abilità richiedono il completamento di alcuni QTE per recapitare la piena potenza d’attacco. In difesa il tempismo è ancora più indispensabile: per far fronte alle offensive nemiche è possibile ricorrere alla schivata o alla parata, con quest’ultima che se eseguita con tempismo produce una potentissima controffensiva. Non è tutto, perché parate e schivate servono anche a rimboccare la barra di energia che consente di eseguire le Abilità e di usare le armi da fuoco, con cui abbattere dalla distanza i punti deboli nemici.

Le nostre considerazioni sulla demo di Clair Obscur: Expedition 33
Premesso che tutto quanto segue è frutto di un’esperienza di gioco limitata alla piccola porzione presente nella demo, in cui abbiamo esplorato le ambientazioni Radure Fiorite e Acque Volanti, Clair Obscur: Expedition 33 ci ha sorpreso. In più di un modo. Un po’ perché forse non sapevamo bene cosa aspettarci. Un po’ di sicuro perché non ci aspettavamo una simile personalità, sfoggiata senza nascondere gli evidenti debiti verso Final Fantasy e altre opere celebri. La trama, che al momento ci appare ancora piuttosto indecifrabile, immerge il gioco in un’atmosfera da apocalisse imminente, che la recitazione dei personaggi sembra reggere con la gravitas necessaria per non sfociare nel ridicolo.
Graficamente si difende discretamente: non mette a schermo nulla di inimmaginabile, ma sfoggia una buona abbondanza di effetti e sul portatile con cui abbiamo testato la demo, dotato di RTX 4070, non ha mostrato particolari incertezze. La chiave del successo, probabilmente, sarà il sistema di combattimento: per quanto visto finora le meccaniche proposte spiazzano in un primo momento, ma hanno retto per la durata della demo, costringendoci a migliorare il nostro tempismo per poter procedere. Andrà messo alla prova, insieme agli altri elementi più classici come l’Albero delle Abilità o le statistiche del personaggio da gestire, con un prova più approfondita e prolungata. CI risentiamo tra qualche settimana sempre su queste pagine.