Ace Combat 4

Insignito dalla critica come miglior saga di simulatori di volo per PlayStation, il marchio Ace Combat ha saputo conquistare nel corso del tempo il consenso del mercato nipponico e occidentale, dalla lontana e prima edizione sino alla terza ed ultima a 32 bit (le vendite fecero segnare oltre 750.000 unità nel Nord America). Punto forte del prodotto confezionato era rappresentato da una sapiente miscela di arcade e simulazione, amalgamati perfettamente con un sistema di controllo preciso ed intuitivo, con meccaniche di gioco immediate e coinvolgenti, con un comparto estetico nitido e chiaro, ben funzionale alla natura del gioco e la possibilità di pilotare con naturalezza i più prestanti caccia realmente esistenti. A impreziosire la già felice ricetta fu la versione giapponese del terzo capitolo della serie, Ace Combat: Electrosphere, volta chiaramente ad ottenere un incremento della fascia d'utenza, con un'accattivante trama di gioco supportata da filmati d'intermezzo, dialoghi parlati e una caratterizzazione piacevolmente "manga" dei protagonisti. Ahinoi, la versione PAL del suddetto titolo subì un inspiegabile taglio delle scene per mezzo delle quali si dipanava il filo narrativo (taglio da imputare, probabilmente, ai costi di localizzazione), perdendo una parte di appeal e mordente agli occhi del giocatore occidentale. Con delle premesse tali, con la speranza di non vedere la versione europea di Ace Combat 4 priva di sequenze filmate e trama ridotta all'osso, con la consapevolezza delle potenzialità del nuovo Emotion Engine e con la potenza di tutti i 128 bit del monolite nero di mamma Sony, viene naturale attendersi qualcosa di grande dall'imminente Ace Combat 4 di Namco

STORYBOARD E BERSAGLIO LOCKATO
Il filo narrativo che muoverà il tutto parla di un continente denominato Eugea, una volta terra di potenti civiltà, estremamente evolute sul piano tecnologico. La caduta di una meteora gigantesca, oltre a generare un cataclisma naturale, comportò l'alterazione della vita sociale, creando opposte fazioni disposte a tutto per la sopravvivenza. Riserve di cibo minime e caos interno diedero luogo a una sorta di lotta per la vita, in lande desolate, delimitate da immensi crateri e zone allagate dai mari. In un contesto così strutturato la guerra per il dominio dei punti strategici, quali porti commerciali o penisole sicure, creò divisioni belliche, improntate sull'aeronautica, pronte a schierarsi sul campo di battaglia. Schema di gioco invariato, quindi, tra scontri aerei all'ultimo missile, attraverso oltre ventiquattro missioni, aerei nascosti e sbloccabili nel corso dell'avventura, briefing ridotto ai minimi termini a rendere il tutto meno frustrante ed uno story-telling intrigante