Ace Combat 6: Fires Of Liberation

di Francesco Romagnoli
Un altro dogma è caduto. Un'altra certezza si è frantumata.
Un'altra serie che noi tutti davamo per scontata e ci aspettavamo su PS3 sta per sbarcare su 360.
Questa volta è toccato a Ace Combat, ormai giunto al suo sesto episodio.
Ancora ricordiamo l'ebbrezza provata in quelle prime partite sulla Playstation originale, quel mix di grafica roboante unito ad un gameplay godibilissimo ed un design delle missioni affascinante.


Capitolo dopo capitolo la saga rinverdiva i suoi fasti, migliorando in continuazione il comparto tecnico, ma lasciando sostanzialmente inalterata la struttura delle missioni.
Ancora oggi, in quest'ultimo episodio, la sensazione rimane di nuovo la stessa: ovvero quella di aver aggiornato la grafica offrendole una qualità next-gen, ma mutando di poco il level design, sia in quanto ad obiettivi da svolgere, sia in quanto allo stile del paesaggio.
Del resto il ben rodato gameplay di Ace Combat ha raccolto sempre consensi un po' da ogni parte: sia dagli estimatori dei giochi arcade, desiderosi di un'azione semplice e spettacolare, sia da chi invece preferisce tendenzialmente i simulatori, catturato comunque dall'aspetto ammaliante e dalla certosina riproduzione di un'ampia gamma di velivoli.
Dunque perché mai alterare una formula che si è dimostrata vincente nel tempo? A maggior ragione in questo caso, dove lo sbarco su una piattaforma sino ad ora "inesplorata" permetterebbe ad un vasto pubblico, che sino alla vecchia generazione di console aveva invidiato alla console "rivale" tale "gioco di aerei", di apprezzarlo.
Da quanto abbiamo avuto modo di provare, sembra che il gioco non abbia perso una virgola del suo aplomb, soprattutto in quanto a giocabilità.
Manovrare il mezzo risulta semplicissimo ed intuitivo. Consigliamo anche ai novizi di selezionare il metodo di controllo più approfondito, anche perché, nonostante presenti qualche comando in più, permette una manovrabilità del velivolo nettamente superiore e più soddisfacente.
Passa davvero poco da quando ci si presenta su schermo e quando si comincia a sparare a tutto e tutti. Gli obiettivi, soprattutto in cielo, si sprecano. Vi sono nugoli di nemici sparsi per lo schermo come moscerini, pronti ad essere abbattuti uno ad uno.
Fortuna che il carico di missili a disposizione corrisponde più o meno a quello che possiede un'intera base militare. Quindi, soprattutto nelle prime missioni, non ci sarà bisogno di risparmiarsi, e si potrà dare ampio sfogo al dito sul grilletto.
Per abbattere i nemici non occorrono manovre particolarmente elaborate. Basterà piazzarglisi in coda (ma non sempre è obbligatorio) e fare fuoco al momento giusto. Il tipo di manovre in cielo ricordano più i dogfight tra gli aerei della prima e seconda guerra mondiale che non le tattiche di ingaggio moderne, ma questo va a pieno vantaggio della spettacolarità.
Il numero di velivoli tra cui si potrà scegliere come al solito è galvanizzante ed assicurerà una certa varietà anche nell'approccio alle missioni (anche se certe volte la scelta apparirà quasi come obbligata).
Certo, chi è abituato ad una maggior simulazione e realismo sentirà la mancanza di certi aspetti, come l'emozione pura del volo nel controllo del velivolo, e un certo tatticismo nell'affrontare le missioni.
Così dispiacerà vedere che le differenze tra i vari velivoli vengono un po' appiattite, che non c'è alcun divertimento nel progettare come armare il proprio aereo, giostrandosi minuziosamente tra maggior dotazione e conseguente maggior peso ad influire sulle manovre del mezzo, anche perché la dotazione è prefissata ed è talmente ampia che non pone problemi di sorta.


Non vi è emozione nell'effettuare manovre di volo ardimentose, nel prepararsi ad un atterraggio.
Non vi è tutto questo tipo di cura dei particolari che invece è presente in Over-G Fighters, primo titolo dedicato ai moderni aerei da combattimento sbarcato su 360 poco più di un anno fa.
Un titolo che non riesce ad impensierire Ace Combat, oltre che per un comparto grafico inferiore nella maggioranza degli aspetti (tranne forse che nella cura grafica dei velivoli), anche per via di un'architettura delle missioni disastrosa e spesso esasperante, che distruggeva quanto di buono fatto nel riprodurre un'interessante dinamica di volo, mai così accurata sulle console.
Per questo siamo sicuri che Ace Combat godrà di un successo nettamente maggiore rispetto ad Over-G, tuttavia, chi avrà avuto modo di giocare il titolo Taito ed apprezzarne i lati positivi, non potrà che sentire la mancanza di questi particolari sul titolo Namco.
Per quanto riguarda invece il comparto tecnico, Ace Combat mette in campo una dotazione impressionante.
I velivoli sono ben fatti e riprodotti con cura. Anche gli elementi dinamici, come gli aero-freni, la dilatazione e l'attivazione dei post-bruciatori e il cambio del raggio di curvatura delle ali (negli aerei che lo prevedono) è riprodotto con fedele cura.
Ciò che colpisce maggiormente però è l'impatto complessivo, donato da una ricchezza dei fondali molto appariscente e che fa il suo effetto anche alla media distanza.
C'è da dire che quando ci si avvicina un po', i difettucci si notano. La qualità delle texture in particolare poteva essere forse maggiormente curata, ma bisogna anche capire che per mantenere una certa fluidità, ed avendo così tanti chilometri di spazio a vista, qualche compromesso bisogna accettarlo.
L' impatto generale quindi è molto buono e qualche mormorio lo suscita solo quando viene messo a confronto con gli ultimi episodi per Playstation 2. Si perché già lì Namco era riuscita a fare miracoli, spremendo l'hardware Sony sino all'inverosimile. Pertanto i mormorii potrebbero essere causati proprio dal fatto che le due versioni non si differenziano di quanto sarebbe stato legittimo aspettarsi.
Tuttavia, tolto il fattore aspettative, non è certo dal punto di vista tecnico che il gioco mostra i suoi eventuali limiti.
Questi saranno da verificare su parametri come la longevità (connessa al rinnovamento del gameplay) e allo sfruttamento delle possibilità offerte dal multyplay del Live, ma potremo giudicarli solo quando avremo la versione finale del gioco tra le mani.