Act of War: High Treason
di
Alto tradimento. Sui risvolti di trama alla base della scelta del sottotitolo, per questa espansione del pluriacclamato Act of War, scegliamo di tacere. Magari concederemo qualche spoiler al momento d'effettuare una recensione completa. Lasciandovi, nel frattempo, nell'ambascia di conoscere le nuove perfide trame del Consorzio, bieca organizzazione terroristica che richiama un po' alla mente la sua controparte reale, diretta da un tizio barbuto malato di diabete, che si dice annidarsi nelle caverne di un noto stato mediorientale. Solo che qui, dietro il complotto, sembrano esserci le Sette Sorelle del petrolio, e sul resto taccio per non rovinarvi le molte sorprese nascoste nella trama.
D'altronde, di un'aderenza realistica alle modalità di svolgimento delle crisi militari attuali, il titolo Eugen ha fatto una bandiera e la scelta delle nuove opzioni da introdurre nell'add-on di cui ci accingiamo a parlare conferma questa vocazione.
Le novità più importanti presenti in HT, al di là delle molte unità combattenti aggiunte a ciascuna delle tre fazioni in gioco, consistono senza dubbio nell'implementazione delle unità navali e in quella dei "private contractors", termine mediatico in voga per definire i moderni mercenari.
Se l'introduzione dell'elemento marino non può che aggiungere ingenti possibilità strategiche, consentendo imponenti assalti aeronavali, attacchi a sorpresa con missili da crociera e tutto il resto, la possibilità di reclutare i soldati di ventura, attingendo alle risorse economiche accumulate nelle modalità consuete (estrazione e raffinazione di petrolio, cattura e presidio di edifici bancari e mantenimento in cattività di aliquote di prigionieri di guerra avversari), estende il ventaglio di opzioni a disposizione dei comandanti da tastiera, consentendo loro, per esempio, di attingere a truppe di pronto impiego a fronte della spesa di giacenze di denaro in esubero, senza mettere a rischio i propri contingenti.
La storia narrata man mano che il gioco si snoda attraverso le 33 nuove missioni presenti nell'espansione, riprende esattamente là dove chi ha concluso Act of War l'aveva lasciata.
Come è ormai consuetudine, il gioco riprende le trame dei romanzi dell'autore di bestseller Dale Brown, promettendo anche stavolta scenari suggestivi (qualcuno ricorderà le epiche battaglie per le strade di Washington D.C. del primo episodio). Viene mantenuta anche la tecnica narrativa, densa di filmati d'intermezzo realizzati con il motore grafico del gioco e talvolta, ahimè, ricorrendo all'interpretazione di attori reali. Se qualcuno dei lettori ha mai avuto la ventura di assistere ad un cortometraggio amatoriale, può facilmente comprendere di che livello di recitazione stiamo parlando. Dopo aver subito la performance dei sedicenti attori, ci siamo trovati a rimpiangere i filmati in computer grafica, peraltro ben realizzati.
A parte quest'aspetto, comunque, la trama del nuovo capitolo della saga di AoW fila liscia e senza sbavature, alternando un'ottima varietà di missioni in scenari perfettamente credibili. Le nuove mappe sono 14 e, ovviamente, viene dato ampio spazio all'elemento acquatico.
Nessuna significativa modifica al gameplay, invece. Viene mantenuta l'interfaccia sperimentata in Direct Action, essenziale e accessibile, e le modalità di acquisizione risorse e reclutamento truppe.
Come nel gioco madre, la fanteria regna sovrana, a differenza di molti RTS dove costituisce della mera carne da cannone. Necessaria ad occupare i palazzi dei molti centri urbani, prime fra tutte le banche, e micidiale, se arroccata in posizione elevata, contro unità corazzate in colonna e aerei o elicotteri a bassa quota.
Nulla da eccepire sul comparto tecnico, un po' esigente, rispetto alla diretta concorrenza, sotto il profilo hardware ma sicuramente appagante in termini di grafica e implementazione. Tutto gira alla perfezione, dalle texture degli sfondi ai modelli delle unità, fino agli eccellenti effetti speciali, visivi e sonori, di esplosioni e così via. Discreta la colonna sonora, mai eccessivamente invasiva anche se, tutto sommato, dimenticabile.
Come in AoW: Direct Action, nella campagna single player potrete controllare solo l'esercito USA e la Taskforce Talon. La gestione delle truppe del Consorzio è riservata, invece, a chi gioca nella parte del "nemico" nel multiplayer, ricco di nuove opzioni e modalità di gioco (ben cinque!).
Questo è quanto. Certo, il codice preview fornitoci manifestava ancora qualche incertezza qua e là. Ma non abbiamo mai sperimentato brusche "piantate" o rallentamenti tali da rendere il titolo ingiocabile. Il che ci lascia ben sperare nel risultato finale. Uscita prevista a fine marzo 2006. Gli affezionati di Direct Action sono avvertiti. Per tutti gli altri, appassionati di RTS o novizi alle loro prime esperienze "belliche", potrebbe trattarsi dell'occasione d'oro di scoprire ex novo Act of War, acquistandolo assieme all'espansione e giocandolo come una sola mega campagna, tutto d'un fiato, che ne dite?
D'altronde, di un'aderenza realistica alle modalità di svolgimento delle crisi militari attuali, il titolo Eugen ha fatto una bandiera e la scelta delle nuove opzioni da introdurre nell'add-on di cui ci accingiamo a parlare conferma questa vocazione.
Le novità più importanti presenti in HT, al di là delle molte unità combattenti aggiunte a ciascuna delle tre fazioni in gioco, consistono senza dubbio nell'implementazione delle unità navali e in quella dei "private contractors", termine mediatico in voga per definire i moderni mercenari.
Se l'introduzione dell'elemento marino non può che aggiungere ingenti possibilità strategiche, consentendo imponenti assalti aeronavali, attacchi a sorpresa con missili da crociera e tutto il resto, la possibilità di reclutare i soldati di ventura, attingendo alle risorse economiche accumulate nelle modalità consuete (estrazione e raffinazione di petrolio, cattura e presidio di edifici bancari e mantenimento in cattività di aliquote di prigionieri di guerra avversari), estende il ventaglio di opzioni a disposizione dei comandanti da tastiera, consentendo loro, per esempio, di attingere a truppe di pronto impiego a fronte della spesa di giacenze di denaro in esubero, senza mettere a rischio i propri contingenti.
La storia narrata man mano che il gioco si snoda attraverso le 33 nuove missioni presenti nell'espansione, riprende esattamente là dove chi ha concluso Act of War l'aveva lasciata.
Come è ormai consuetudine, il gioco riprende le trame dei romanzi dell'autore di bestseller Dale Brown, promettendo anche stavolta scenari suggestivi (qualcuno ricorderà le epiche battaglie per le strade di Washington D.C. del primo episodio). Viene mantenuta anche la tecnica narrativa, densa di filmati d'intermezzo realizzati con il motore grafico del gioco e talvolta, ahimè, ricorrendo all'interpretazione di attori reali. Se qualcuno dei lettori ha mai avuto la ventura di assistere ad un cortometraggio amatoriale, può facilmente comprendere di che livello di recitazione stiamo parlando. Dopo aver subito la performance dei sedicenti attori, ci siamo trovati a rimpiangere i filmati in computer grafica, peraltro ben realizzati.
A parte quest'aspetto, comunque, la trama del nuovo capitolo della saga di AoW fila liscia e senza sbavature, alternando un'ottima varietà di missioni in scenari perfettamente credibili. Le nuove mappe sono 14 e, ovviamente, viene dato ampio spazio all'elemento acquatico.
Nessuna significativa modifica al gameplay, invece. Viene mantenuta l'interfaccia sperimentata in Direct Action, essenziale e accessibile, e le modalità di acquisizione risorse e reclutamento truppe.
Come nel gioco madre, la fanteria regna sovrana, a differenza di molti RTS dove costituisce della mera carne da cannone. Necessaria ad occupare i palazzi dei molti centri urbani, prime fra tutte le banche, e micidiale, se arroccata in posizione elevata, contro unità corazzate in colonna e aerei o elicotteri a bassa quota.
Nulla da eccepire sul comparto tecnico, un po' esigente, rispetto alla diretta concorrenza, sotto il profilo hardware ma sicuramente appagante in termini di grafica e implementazione. Tutto gira alla perfezione, dalle texture degli sfondi ai modelli delle unità, fino agli eccellenti effetti speciali, visivi e sonori, di esplosioni e così via. Discreta la colonna sonora, mai eccessivamente invasiva anche se, tutto sommato, dimenticabile.
Come in AoW: Direct Action, nella campagna single player potrete controllare solo l'esercito USA e la Taskforce Talon. La gestione delle truppe del Consorzio è riservata, invece, a chi gioca nella parte del "nemico" nel multiplayer, ricco di nuove opzioni e modalità di gioco (ben cinque!).
Questo è quanto. Certo, il codice preview fornitoci manifestava ancora qualche incertezza qua e là. Ma non abbiamo mai sperimentato brusche "piantate" o rallentamenti tali da rendere il titolo ingiocabile. Il che ci lascia ben sperare nel risultato finale. Uscita prevista a fine marzo 2006. Gli affezionati di Direct Action sono avvertiti. Per tutti gli altri, appassionati di RTS o novizi alle loro prime esperienze "belliche", potrebbe trattarsi dell'occasione d'oro di scoprire ex novo Act of War, acquistandolo assieme all'espansione e giocandolo come una sola mega campagna, tutto d'un fiato, che ne dite?