AirBlade

I Criterion Studios (o meglio la loro costola deidita allo sviluppo di videogiochi, i Criterion Games) ci riprovano. L'ormai lontano Trickstyle, infatti, é stato uno dei titoli più apprezzati ad accompagnare il lancio europeo del Dremcast, l'ultima sfortunata console marchiata Sega. Caratterizzato da un impatto grafico per i tempi degno di nota e da un buon tasso d'immediatezza e divertimento, il predecessore d'AirBlade mostrava però mancanze piuttosto gravi in alcuni punti chiave: i tracciati e le aree di gioco erano piuttosto limitate e, una volta perlustrate in lungo e in largo, venivano presto a noia... fattore piuttosto presente anche a causa di un'intelligenza artificiale degli avversari di livello elementare e un frame rate piuttosto instabile

Il team di sviluppo sembra voler rimediare alle ingenuità della precedente fatica, riutilizzando l'intrigante idea delle tavole antigravitazionali ma calcando maggiormente la mano su missioni più articolate, arene più estese e un aspetto grafico che, sfruttando l'hardware Playstation 2, sembra in grado di rivaleggiare direttamente con il futuro Tony Hawk's Pro Skater 3
TECHNOLOGY SO COOL THAT..
AirBlade parte con l'intento di stupire il pubblico e la prima sorpresa che riserva non può che lasciare già spiazzati: a differenza della quasi totalità degli altri esponenti del genere, il titolo Criterion poggia le proprie basi su una trama che ha la duplice funzione di donare interesse al gameplay e collegare fra loro le molteplici missioni che attendono il videogiocatore
L'alter ego digitale sarà questa volta impersonato dal misterioso Ethan, eroe per caso dal passato non troppo cristallino, che decide di mettersi in gioco solo a causa della forte amicizia che lo lega ad Oscar, carismatico genio a capo di numerosi progetti di ricerca per conto della GCP Corporation. Proprio l'esito di una delle sue ricerche inguaia il talentuoso scienziato: la scoperta di una fonte illimitata d'energia sfruttabile dai campi antigravitazionali, infatti, non può in nessun caso conciliabile con l'attività petrolifera gestita dalla GCP Corporation, che non si fa certo scrupoli nel sacrificare la nuova e più ecologica forma d'energia a scapito del ben più lucroso "oro nero"