Alien: Isolation
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Dopo la delusione cocente inflittaci da Aliens: Colonial Marines, i fan guardano con diffidenza il nuovo Alien: Isolation. Permetteteci di raccontarvi come una prova di quindici minuti col gioco ci é bastata per costringerci ad una gita nell'infermeria del Convention Center di Los Angeles e a convincerci che questo sarà uno dei migliori tie-in di sempre.
Vero survival horror
Non preoccupatevi, nessun redattore di Gamesurf é rimasto ferito o ha subito danni irrimediabili, però la pressione arteriosa é schizzata alle stelle impugnando il pad e provando la breve demo presente nel booth di SEGA. La preview consisteva in una breve sfida, con la protagonista bloccata in una zona della nave, in compagnia dello xenomorfo. Il livello si avvia e oltre all'obiettivo principale, trovare la via d'uscita a scappare al sicuro, ci vengono proposte delle sfide opzionali come non usare il sensore di movimento e ritrovare 2 tag. C'é un timer, che evidenzia un altro parametro da tenere in considerazione per, da quanto capiamo, totalizzare un punteggio a fine livello. Purtroppo non ci é chiaro se questa sia la modalità tradizionale della campagna o una sorta di missioni separate a obiettivi. Poco importa, perché una volta entrati in partita il gioco ci cattura subito grazie ad un'atmosfera carica di tensione e fedele in modo maniacale al materiale originale.
Iniziata la partita, ci ritroviamo in una stanza dove sono reperibili alcuni materiali ed un lancia fiamme, un'arma molto utile ma come scopriremo sulla nostra pelle, ben lungi dall'essere sufficiente per sopraffare il nemico. Gli oggetti servono invece per creare strumenti di vario tipo, elemento che però non siamo riusciti ad approfondire a causa del poco tempo a disposizione. Pochi secondi e la porta principale si apre, avviando questa volta per davvero il livello. Dobbiamo trovare l'uscita mentre l'alieno si aggira per i corridoi, a volta ben in vista, altre nascosto nei cunicoli di aerazione. Per evitare sorprese ci serviamo del sensore di movimento, anche se perdiamo così uno dei bonus di completamento. In realtà, il bip che emette non ci rassicura per nulla e anzi contribuisce maggiormente nel costruire la tensione. Ci muoviamo costantemente accucciati, il più lentamente possibile per non fare rumore. Ma dobbiamo stare attenti ad ogni cosa si trovi nei corridoi, poiché sedie e suppellettili possono muoversi se toccati, rischiando così di attirare l'attenzione. Lo xenomorfo in realtà non sembra in grado di vederci, prediligendo l'udito come senso utile ad individuarci.
Atmosfera firmata Ridley Scott
Per poter osservare il sensore bisogna estrarlo, ma vibrazioni del pad e musica ambientale ci fanno capire in ogni momento se siamo in pericolo. E' difficile spiegare a parole la sensazione di essere costantemente in pericolo che si prova giocando ad Alien: Isolation. La creatura é elegante nei movimenti, quanto terrificante con la sua stazza ed il suo essere letale. Se ci troverà sarà infatti la fine, anche se il lancia fiamme può venirci in soccorso anche se solo per spaventare lo xenomorfo. Ci siamo ritrovati così a spostarci da un riparo ad un altro, lentamente, valutando costantemente ogni mossa, cercando di capire dove si trova l'alieno, sperando sempre di tenerlo il più lontano possibile.
vimager0, 1, 2
Non sempre ci si riesce, e vederlo avvicinarsi incuriosito da un rumore che non avevamo previsto significa secondi interminabili di terrore, mentre sbirciando dal nostro nascondiglio lo vediamo avvicinarsi. Si resta fermi immobili, col cuore in gola. Per fortuna si allontana e così possiamo guadagnare qualche metro verso la salvezza. In realtà dobbiamo ammettere di aver fallito molte volte tanto che non siamo riusciti a finire la demo, anche perché la morte significava ricominciare il livello da capo. Un po' demoralizzati abbiamo confessato la nostra inettitudine agli sviluppatori presenti che sorridendo ci hanno detto che nella prima giornata di fiera solo 3 persone sono riuscite a fuggire. Alien: Isolation sarà quindi un gioco difficile e spietato, il Dark Souls dei survival horror. A livello di gameplay non abbiamo potuto esplorare a fondo le possibilità concesse, ma sappiamo che con gli strumenti giusti é possibile bloccare le porte, anche se l'alien troverà sicuramente altre strade, ottenendo solo di rallentarlo.
Si possono creare strumenti per attirarne l'attenzione altrove, fonti di luce e altro. I movimenti, gestiti con una visuale in prima persona, non richiamano però i tradizionali FPS, prima di tutto per una telecamera posizionata un po' più in alto del solito e in secondo luogo per il modo che ha di muoversi la protagonista. La telecamera ondeggia un po' di più, e ruotare la visuale a destra o sinistra può avvenire anche a scatti, così da poter compiere un bel 180 gradi e fuggire per la vita in caso di bisogno. Insomma, Creative Assembly sembra avere le idee molto chiare sul tipo di esperienza che vuole offrire e sta dosando così ogni elemento del gameplay al meglio.
Ma la bontà del loro lavoro si nota soprattutto nei dettagli che palesano un amore per il primo mitico Alien davvero notevole. Ogni oggetto dello scenario sembra uscito direttamente dal film, con richiami costanti agli elementi che resero un capolavoro la pellicola di Ridley Scott. L'atmosfera é incredibile, grazie all'ottimo sistema di illuminazione ma soprattutto ad un sonoro curato nei minimi particolari per terrorizzare e creare una tensione quasi insostenibile. Quando si comincia a temere il sono di una porta che si apre o anche solo dei vostri passi, diviene chiara l qualità dell'opera. La versione testata girava su una Playstation 4 e per quanto non si possa parlare di prodigio tecnologico, Alien: Isolation sa il fatto suo. La creatura é curata quanto gli ambienti, sia nel dettagliatissimo modello poligonale che nelle movenze, sinuose ed inquietanti. Abbiamo addirittura notato la lunghissima coda districarsi tra gli elementi dello scenario, senza compenetrazioni e anzi, era in grado di adattarsi a quanto presente nel livello, girando attorno ad ostacoli ed adagiandosi sulle superfici realisticamente.
Vero survival horror
Non preoccupatevi, nessun redattore di Gamesurf é rimasto ferito o ha subito danni irrimediabili, però la pressione arteriosa é schizzata alle stelle impugnando il pad e provando la breve demo presente nel booth di SEGA. La preview consisteva in una breve sfida, con la protagonista bloccata in una zona della nave, in compagnia dello xenomorfo. Il livello si avvia e oltre all'obiettivo principale, trovare la via d'uscita a scappare al sicuro, ci vengono proposte delle sfide opzionali come non usare il sensore di movimento e ritrovare 2 tag. C'é un timer, che evidenzia un altro parametro da tenere in considerazione per, da quanto capiamo, totalizzare un punteggio a fine livello. Purtroppo non ci é chiaro se questa sia la modalità tradizionale della campagna o una sorta di missioni separate a obiettivi. Poco importa, perché una volta entrati in partita il gioco ci cattura subito grazie ad un'atmosfera carica di tensione e fedele in modo maniacale al materiale originale.
Iniziata la partita, ci ritroviamo in una stanza dove sono reperibili alcuni materiali ed un lancia fiamme, un'arma molto utile ma come scopriremo sulla nostra pelle, ben lungi dall'essere sufficiente per sopraffare il nemico. Gli oggetti servono invece per creare strumenti di vario tipo, elemento che però non siamo riusciti ad approfondire a causa del poco tempo a disposizione. Pochi secondi e la porta principale si apre, avviando questa volta per davvero il livello. Dobbiamo trovare l'uscita mentre l'alieno si aggira per i corridoi, a volta ben in vista, altre nascosto nei cunicoli di aerazione. Per evitare sorprese ci serviamo del sensore di movimento, anche se perdiamo così uno dei bonus di completamento. In realtà, il bip che emette non ci rassicura per nulla e anzi contribuisce maggiormente nel costruire la tensione. Ci muoviamo costantemente accucciati, il più lentamente possibile per non fare rumore. Ma dobbiamo stare attenti ad ogni cosa si trovi nei corridoi, poiché sedie e suppellettili possono muoversi se toccati, rischiando così di attirare l'attenzione. Lo xenomorfo in realtà non sembra in grado di vederci, prediligendo l'udito come senso utile ad individuarci.
Atmosfera firmata Ridley Scott
Per poter osservare il sensore bisogna estrarlo, ma vibrazioni del pad e musica ambientale ci fanno capire in ogni momento se siamo in pericolo. E' difficile spiegare a parole la sensazione di essere costantemente in pericolo che si prova giocando ad Alien: Isolation. La creatura é elegante nei movimenti, quanto terrificante con la sua stazza ed il suo essere letale. Se ci troverà sarà infatti la fine, anche se il lancia fiamme può venirci in soccorso anche se solo per spaventare lo xenomorfo. Ci siamo ritrovati così a spostarci da un riparo ad un altro, lentamente, valutando costantemente ogni mossa, cercando di capire dove si trova l'alieno, sperando sempre di tenerlo il più lontano possibile.
vimager0, 1, 2
Non sempre ci si riesce, e vederlo avvicinarsi incuriosito da un rumore che non avevamo previsto significa secondi interminabili di terrore, mentre sbirciando dal nostro nascondiglio lo vediamo avvicinarsi. Si resta fermi immobili, col cuore in gola. Per fortuna si allontana e così possiamo guadagnare qualche metro verso la salvezza. In realtà dobbiamo ammettere di aver fallito molte volte tanto che non siamo riusciti a finire la demo, anche perché la morte significava ricominciare il livello da capo. Un po' demoralizzati abbiamo confessato la nostra inettitudine agli sviluppatori presenti che sorridendo ci hanno detto che nella prima giornata di fiera solo 3 persone sono riuscite a fuggire. Alien: Isolation sarà quindi un gioco difficile e spietato, il Dark Souls dei survival horror. A livello di gameplay non abbiamo potuto esplorare a fondo le possibilità concesse, ma sappiamo che con gli strumenti giusti é possibile bloccare le porte, anche se l'alien troverà sicuramente altre strade, ottenendo solo di rallentarlo.
Si possono creare strumenti per attirarne l'attenzione altrove, fonti di luce e altro. I movimenti, gestiti con una visuale in prima persona, non richiamano però i tradizionali FPS, prima di tutto per una telecamera posizionata un po' più in alto del solito e in secondo luogo per il modo che ha di muoversi la protagonista. La telecamera ondeggia un po' di più, e ruotare la visuale a destra o sinistra può avvenire anche a scatti, così da poter compiere un bel 180 gradi e fuggire per la vita in caso di bisogno. Insomma, Creative Assembly sembra avere le idee molto chiare sul tipo di esperienza che vuole offrire e sta dosando così ogni elemento del gameplay al meglio.
Ma la bontà del loro lavoro si nota soprattutto nei dettagli che palesano un amore per il primo mitico Alien davvero notevole. Ogni oggetto dello scenario sembra uscito direttamente dal film, con richiami costanti agli elementi che resero un capolavoro la pellicola di Ridley Scott. L'atmosfera é incredibile, grazie all'ottimo sistema di illuminazione ma soprattutto ad un sonoro curato nei minimi particolari per terrorizzare e creare una tensione quasi insostenibile. Quando si comincia a temere il sono di una porta che si apre o anche solo dei vostri passi, diviene chiara l qualità dell'opera. La versione testata girava su una Playstation 4 e per quanto non si possa parlare di prodigio tecnologico, Alien: Isolation sa il fatto suo. La creatura é curata quanto gli ambienti, sia nel dettagliatissimo modello poligonale che nelle movenze, sinuose ed inquietanti. Abbiamo addirittura notato la lunghissima coda districarsi tra gli elementi dello scenario, senza compenetrazioni e anzi, era in grado di adattarsi a quanto presente nel livello, girando attorno ad ostacoli ed adagiandosi sulle superfici realisticamente.