American Conquest
di
Redazione
Le trenta missioni disponibili sono organizzate in quattro campagne, ognuna delle quali sviluppa un tema cruciale della storia americana: avremo, ad esempio, la campagna incentrata sui massacri di Pizarro o, manco a dirlo, quella riguardante la guerra dei Sette Anni tra Inglesi e Francesi. In più ci saranno anche alcune famose battaglie storiche come quelle di Saratoga o Lexington.
Il gioco non finirà poi con il single player, dal momento che è prevista la possibilità di partite multigiocatore (sino a sette) via Lan o Internet, anche con mappe custom realizzate tramite l'apposito editor.
L'aspetto storico è stato tenuto in grande considerazione (sempre però con l'ottica di rendere il prodotto giocabile e non noioso), si veda anche la caratterizzazione delle unità: ad esempio, come accadeva nella realtà i soldati non dispongono di un'unica arma, bensì di due, da utilizzare a seconda della situazione.
Si veda il caso dei fucilieri: questi, oltre al fucile per i bersagli lontani, dispongono di una sciabola per il corpo a corpo quando i nemici li raggiungeranno, sebbene il danno inferto con quest'arma secondaria sia inferiore. E' stato sviluppato, inoltre, un sistema d'esperienza per i soldati: in parole povere più battaglie vincenti otterrete, migliori diventeranno le capacità delle vostre truppe.
Un'altra caratteristica da tenere ben in considerazione nelle lotte sarà il morale delle truppe; se, ad esempio, una guarnigione verrà circondata, oppure l'ufficiale a capo della formazione verrà ucciso, i soldati vedranno il loro morale scendere portandoli a combattere in maniera meno efficace o, addirittura, a scappare.
In American Conquest non ci saranno, tuttavia, solo combattimenti; grande importanza rivestono l'aspetto diplomatico (potrete stringere alleanze, corrompere gli ufficiali nemici, piazzare taglie su avversari particolarmente duri), quello scientifico (avanzamenti tecnologici significano nuove armi e nuove possibilità per gli edifici da costruire) e quello economico (recupero delle risorse che potranno anche essere scambiate). Insomma, tutto lascia presagire un buon prodotto!
ROLLING, ROLLING, ROLLING...
Siamo riusciti a vedere un rolling demo del gioco contente una battaglia tra due fazioni avversarie; in realtà è un po' poco per dare anche solo un giudizio approssimato del gioco, tuttavia si possono già notare certi tocchi di qualità. Ad esempio, prima che inizi la carneficina, si vede l'incontro tra i due ufficiali degli eserciti opposti per cercare una trattativa ed evitare il conflitto. Saltata la tregua i soldati (animati in maniera abbastanza realistica) si scontrano prima con le armi a lunga gittata e poi nel corpo a corpo. Molto simpatica è l'idea di far vedere ciò che passa nella testa delle truppe, mediante frasi che appaiono sopra il capo di ciascun soldato: se, ad esempio, l'esercito sta subendo forti perdite leggeremo frasi del tipo "They are killing us", oppure "I don't want to die", "Mum" e così via, ad indicare che il morale si sta rapidamente abbassando.
Anche in questo semplice scontro è possibile vedere il buon numero di unità coinvolte, e ciò fa pensare che le promesse per la versione finale saranno rispettate. Per far muovere il tutto con una velocità decente sarà richiesto almeno un PIII a 1 Ghz ( o equivalente) con 256 MB di Ram e una qualunque versione di Windows. Se tutto andrà per il verso giusto Cossacks avrà un degno erede!
American Conquest
American Conquest
Se non vi siete ancora stancati di comandare unità, rastrellare risorse, costruire edifici e organizzare battaglie può darsi che troviate in American Conquest un gioco per soddisfare la vostra indole di generale. L'evoluzione di Cossacks presenta, oltre a uno scenario poco inflazionato e storicamente molto curato, alcune caratteristiche interessanti (su tutte l'elevato numero di truppe in gioco) che potrebbero farlo emergere dalla palude dei giochi di questo tipo. Come sempre, troverete a breve la recensione finale di American Conquest sulle pagine di Gamesurf.