Anno 2070: Abissi di Cobalto

di Marco Modugno
Anno 2070. Cosa ne sarà per allora dell'umanità? Tolta di mezzo la non trascurabile pattuglia di gonzi che crede ancora alla profezia Maya (che tale non é, mapiuttosto la personale rielaborazionedel computo di calendario di quel popolo da tempo estinto da parte di uno sparuto gruppo di pseudoprofeti new age contemporanei) del 2012, il momento difficile che stiamo vivendo ci porta ad interrogarci sul prossimo futuro. D'altronde la moda d'infilare nel titolo una data fatidica, che indichi un punto di svolta, non é certo nata ieri. 1997 Fuga da New York, Spazio 1999,2001 Odissea nello Spazio e così via, in una ridda di date superate poi, nel bene e nel male, dall'incedere della storia. La boa del nuovo millennio é stata doppiata da un pezzo da una civiltà che più che alla colonizzazione del cosmo, sembra puntare all'implosione su se stessa. Nello spazio, ormai, messa a terra l'ultima navetta americana, ci vanno solo i cinesi (c'é da sperare bene che le loro astronavi non siano realizzate nello stesso stabilimento dove fabbricano quegli accendini che fanno luci e scintille, e di solito si guastano non appena chi ce li ha venduti é sparito dalla vista...) e qualche pazzoide di paracadutista estremo drogato di adrenalina (che sfiga, Felix, che la telecamera del casco non si sia accesa...!). Meglio rimanere con i piedi per terra, quindi, o al massimo sott'acqua.



Alla frontiera sottomarina come futuro luogo di colonizzazione dell'uomo ci hanno pensato già in molti, nella letteratura o al cinema, e i ragazzi della Blue Byte, nel progettare la nuova espansione del loro Anno 2070, ultimo capitolo futuristico della serie di manageriali gestionali iniziata tanti anni fa, devono aver pensato che immaginare una civiltà neo atlantidea, immersa nelle profondità degli oceani, poteva costituire un'implementazione interessante per prolungare la longevità del gioco.
Rimandando alla nostra recensione del gioco uscita qualche tempo fa su queste pagine, per quel che concerne il gamplay e l'impostazione generale, che resta quella di un titolo complesso, di nicchia, ma capace di regalare grandi soddisfazioni a chi lo ricambierà con impegno costante e un po' d'umiltà nell'affrontarne l'impervia curva d'apprendimento, veniamo subito al dunque.

Che parte da un prezzo non proprio economicissimo, una trentina d'euro, che potrebbe scoraggiare chi sia men che appassionato della serie. Errore. E' bene infatti tenere presente che il gioco non é destinato ad un'utenza mordi e fuggi, ma a giocatori pazienti e costanti, il che porta a dare per scontata una longevità decisamente sopra la media. Sono necessarie parecchie ore solo per padroneggiare i meccanismi di controllo e gestione e sarà solo al termine di un lungo training, comunque tutt'altro che noioso, che comincerete a divertirvi sul serio.

Il codice preview di Abissi di cobalto (Deep Blue Sea il titolo originale, decisamente meno fricchettone...) che abbiamo testato ci ha dato modo di assaggiare ben più di qualche gustoso boccone del ricco menu presente in questo pacco aggiuntivo. Come promesso al tempo della prima uscita, é finalmente possibile vivere in prima persona l'esperienza di avviare e gestire una civiltà Tech, oltre alle già note Eco e Tycoon. Fino al livello Geni, per di più, attingendo alla fonte di energia geotermica scoperta sul fondo dell'oceano. Se la componente marina era già ben presentenel titolo originale, in questo add-on l'acqua salata che copre il settanta per cento del nostro pianeta la fa da padrona.



Merito dei nuovi edifici e veicoli in dotazione (più di una trentina i primi, tantissimi i secondi), dedicati in larga parte all'ambiente subacqueo, e delle nuove e suggestive ambientazioni acquatiche. Anche il trasferimento d'energia e il commercio, ovviamente, troveranno nuovi sbocchi e linee di comunicazione sotto la superficie del mare, mentre in campo militare subentra una nuva opzione di conquista "incruenta" chiamata Acquisizione Ostile (una terminologia mutuata dal linguaggio dell'alta finanza, che indica l'infiltrazione di elementi alleati negli organi decisionali di un'impresa, o nazione, avversaria, per acqusiirne il controllo).

Tantissime, oltre 150, le nuove missioni a disposizione, alcune delle quali collegate in un'inedita campagna basata sulle ricerche di Hiro Ebashi in campo energetico. Presente inoltre una nuova calamità naturale, lo Tsunami, in grado di mettere in ginocchio, in men che non si dica, anche la civiltà più fiorente.

Il comparto tecnico, in sostanza, riprende in tutto e per tuttoquello del titolo originale, a partire dalla colonna sonora, che presenta qualche nuova traccia ma poche variazioni sul tema. Suggestiva, invece, la resa grafica degli ambienti sottomarini, con un effetto lente appena percettibile, una palette di colori accuratamente riprodotta a seconda delle profondità e dell'illuminazione presente e spettacolari effetti speciali, in particolar modo quelli legati all'attività geotermica ed eruttiva subacquee. Stessa solidità c'é da aspettarci per la componente online, a patto ovviamente che siate disposti a rischiare lo stesso tipo di malfunzionamento ricontrato sul titolo base, che a volte non riusciva a collegarsi alla rete, negando in modo arbitrario ai possessori di macchine dal registro men che immacolato la maggior parte dell'esperienza di gioco.

Il prezzo che ad una prima occhiata potrebbe sembrare elevato, quindi, ci pare assolutamente adeguato a spesare i ricchi contenuti del pacco aggiuntivo. Se ancora non eravate stanchi del vostro amico strategico gestionale dall'impronta un po' alternativa, tra il new age e l'ambientalista, non lasciatevi scappare questa grossa aggiunta, già disponibile in commercio. prima d'immergervi, mi raccomando di controlare il manometro delle bombole, mi raccomando!