Another Code: Recollection, un assaggio di epifania – Anteprima Switch
Le impressioni della demo dedicata all'avventura grafica di Cing e Nintendo in esclusiva Switch, remake dei due Another Code usciti su DS e Wii
Another Code: Recollection fu (almeno per il sottoscritto) una delle poche sorprese dell’ultimo Nintendo Direct. Non perché attendessi con ansia una riproposizione di Another Code: Two Memories e Another Code: R – Viaggio al confine della memoria (i due sono nel mio backlog, ma questo è un altro discorso NdR), ma piuttosto perché penso in pochi se lo aspettassero, vista la tendenza di Nintendo a snobbare le sue saghe “minori”.
E invece eccoci qui a parlare di un remake a tutti gli effetti di entrambi i capitoli della serie, perdipiù in uscita nei negozi tra qualche mese. La demo sull’eShop ci consente di provare in anteprima il primo capitolo, per circa 45 minuti di gameplay; di seguito le nostre impressioni.
Il montaggio dei primi 30 secondi di narrazione dobbiamo ammettere ci ha un po’ confuso. L’intento è quello di replicare l’intro dell’originale su DS e dargli al contempo un piglio più cinematografico, con tagli rapidi e dialoghi riportati in apposite schermate nere, ma il risultato non è dei migliori, complice un mixaggio audio sballato e una regia che anziché valorizzare i progressi tecnici compiuti dall’opera sembra quasi esporne i limiti, frutto di un budget probabilmente modesto.
Perché se è vero che il motore di gioco è stato completamente rivisitato, con una nuova veste grafica in alta definizione, una visuale in terza persona e diversi aiuti per chi teme di smarrire il sentiero, c’è da dire che la presentazione del titolo Cing lascia adito a qualche dubbio. I modelli dei personaggi sono eccellenti e traducono splendidamente lo stile dei ritratti di Two Memories, ma gli ambienti lasciano un pelo a desiderare e sono caratterizzati da un fogliame piatto, texture sporche e una certa penuria di effetti speciali; il tutto fortunatamente viene smorzato dallo stile in cel-shading molto colorato.
Quella che abbiamo tra le mani però rimane pur sempre un’avventura grafica; quel che conta è la pulizia dell’interfaccia e la chiarezza delle immagini, e dobbiamo dire che da questo punto di vista Recollection non sembra affatto mostrare il fianco, proponendo un adattamento funzionale delle prove dell’epoca, pensate per esaltare le magie degli allora inediti touch screen e microfono della console, che ora utilizzano tasti e giroscopio, più la possibilità di scattare foto in giro per i livelli avere così sempre a tiro gli indizi utili. Speriamo in qualche enigma più complesso: Two Memories era piuttosto facile.
Chiusa la parentesi tecnica, torniamo al gioco, che dopo l'introduzione bislacca ci mette un attimo a tornare sui propri binari e a proporre un’esperienza più tradizionale e piacevole. Nei panni di Ashley, 14 anni, ci stiamo dirigendo su un’isola abbandonata dove apparentemente si trova suo padre, che credeva morto da ben 11 anni. Il viaggio prende subito una piega strana e lei si ritrova abbandonata, in compagnia di D, uno spettro che infesta l’area da 57 anni e non ha memorie del suo passato. I due faranno squadra per aiutarsi a vicenda.
Per ovvie ragioni molti enigmi sono stati rimossi o rimodellati, e persino il DAS ha cambiato aspetto, diventando un piccolo palmare (un tempo era un vero e proprio DS), ma i dialoghi sono rimasti perlopiù gli stessi, e sono interamente doppiati in inglese o in giapponese. La recitazione è buona, forse un po’ asettica; limiteremmo invece la quantità di “sospiri” tra una transizione e l’altra, vengono a noia abbastanza in fretta. Il ritmo è lento, ma confidiamo impenni nelle battute avanzate.
Quanto al gameplay, scorrazzare in tre dimensioni conferisce al pacchetto un look moderno, ma introduce anche diversi problemi. La telecamera poteva ad esempio essere allontanata qualche metro in più da Ashley (e invece ogni tanto si incastra tra le sue scapole senza motivo), alcuni percorsi ci sono sembrati poco visibili senza indicazioni (su DS questo non accadeva per via dell’inquadratura dall’alto), e la distanza dai vari prompt non è sempre chiara, specie quando ci sono due elementi vicini. Si tratta di grane minori, ma che potrebbero guastare l’esperienza se frequenti. Risolvibili? Difficile dirlo; non ci resta che aspettare il 19 gennaio 2024 per saperlo.