Anteprima Judgment

Una prima visita all'affollato distretto di Tokyo

di Fabio Fundoni

Scusate se scrivo col fiatone, ma è da qualche giorno che non faccio altro che correre avanti e indietro per le strade di Kamurocho. Si, quella Kamurocho, l’immaginario distretto di Tokyo che i videogiocatori più attenti hanno imparato a conoscere grazie alla saga di Yakuza. Il team di SEGA ha infatti deciso di non lasciarci per troppo tempo nella disperazione di essere rimasti orfani dalle avventura di Kazuma Kiryu, portando sui nostri schermi Judgment, titolo dedicato alle peripezie di Yagami, detective privato operante (appunto) a Kamurocho con un passato in bilico tra una ottima carriera di avvocato e torbide ombre della Yakuza. Uno spin-off ambientato ai giorni nostri di cui parleremo in modo approfondito in sede di recensione, andando ad approfondirne ogni elemento, ma che ora vogliamo presentarvi in virtù delle ore di gioco che abbiamo potuto collezionare dopo un primo approccio.

 

 

Che l’atmosfera sia assolutamente figlia del fortunato mondo di Yakuza, non è assolutamente un mistero, come non è un mistero che finalmente SEGA ha deciso di regalarci i sottotitoli in italiano, come era successo unicamente sul primissimo episodio della saga di Kazuma. Gioite tutti voi, che in questi anni ci avete ripetuto quanto avreste voluto giocare a Yakuza ma l’assenza dell’italiano vi stava bloccando. Ora non avete davvero più scuse e se ne troverete altre sappiate che non vi parleremo più (gnè gnè). Come dicevamo, sin da subito l’influsso della serie principale è chiaro, ma il nostro protagonista non è un semplice clone di Kiryu. Essendo un detective con passato da avvocato, Yagami non si limita ad andare in giro per Kamurocho a pestare delinquenti di ogni tipo e frequentare tutti i locali del quartiere, ma si dedica anche ad una importante attività investigativa fatta di un corposo caso principale (omicidio, per la precisione) e tanti lavori secondari da portare a termine.

Se il gameplay del combattimento non ci lascia poi troppi dubbi, essendo diretto discendente di quello che ci ha sempre soddisfatto, molta curiosità hanno suscitato i momenti in cui dovremmo dedicarci a investigazioni di diverso tipo. Si va dagli interrogatori dove scegliere le giuste domande alla perlustrazione degli ambienti, sino all’attenta osservazione delle prove e all’utilizzo di esse al momento giusto. Ogni volta che abbiamo compiuto la giusta azione ci siamo visti premiare con appositi punti esperienza, sebbene non ci sia ancora chiaro quanto tutto questo abbia un reale impatto sulla trama. Sarà estremamente interessante riuscire a capire quanto sarà effettivamente utile avere fiuto e saper osservare ogni elemento a schermo, per quanto già l’inserimento di queste novità ha portato una ventata di freschezza in un gameplay che, a ben vedere, è mutato poco nei vari episodi di Yakuza.

 

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Per quanto la nostra visita nell’affollato distretto di Tokyo non sia stata ancora sufficiente per avere una visione completa del quadro dipinto da SEGA, l’ambientazione ci pare più ricca e viva che mai, con una miriade di minigiochi e attività secondarie da portare a termine per aumentare la longevità di un titolo che promette già di accompagnarci per molte ore. Le Salegiochi sono sempre piene di titoli retro da testare, più una gradita sorpresa a tema zombie che sicuramente vi farà divertire. Ci saranno poi delle missioni in grado di farci guadagnare l’amicizia di diversi personaggi che, una volta allacciato con noi un buon rapporto, potrebbero farci qualche interessante regalo (evviva l’amicizia, ma sempre con un secondo scopo). Inutile dire che siamo che che ulteriori esplorazioni non faranno che mostrarci ulteriori passatempi, sebbene più si cammini per Kamurocho, più si avrà occasione di menare le mani contro bande di sbandati, yakuza e via dicendo. Ancora da spolpare per bene il combat system che, attualmente, ci è parso solido e leggermente più snello di quello visto in Yakuza 0 e Yakuza 6. Ulteriore elemento, quindi, da esaminare nei prossimi giorni.

Tecnicamente ci siamo goduti il solito doppiaggio giapponese degno di un film e, lo ammettiamo, per ora non abbiamo nemmeno preso in considerazione quello inglese, da bravi otaku quali siamo. Come dicevamo, i sottotitoli in italiano aumentano di molto la fruibilità del titolo e ci sono sembrati di buona fattura. I comandi hanno mantenuto una certa legnosità soprattutto quando ci siamo trovati a muoverci in spazi stretti, dove il protagonista ha mostrato movenze non proprio eleganti. La grafica tocca il suo punto più alto nelle rappresentazioni dei volti dei protagonisti, ma continua a mostrare il fianco negli elementi di contorno. In alcune occasioni, il frame rate ci è sembrato non del tutto stabile, ma contiamo che SEGA possa metterci una pezza con futuri aggiornamenti, visto che il gioco arriverà nei nostri negozi il 25 di Giugno. Insomma: ancora una manciata di giorni e potremo gettarci in questa nuova avventura che, al primo impatto, non ha fatto altro che aumentare la nostra curiosità e ci ha dato tante buone impressioni, più il mostrarci qualche piccola lacuna da colmare. Noi torniamo sul divano per continuare questa avventura, ci risentiamo presto su queste pagine per un giudizio definitivo su Judgment!