Preview Pagan Online
Abbiamo testato la nuova produzione Wargaming e le sorprese sono davvero tantissime!
Il mercato videoludico degli ultimi tempi sembra aver dimenticato un genere che ha fatto furore in passato come l’action RPG isometrico o, per dirla in maniera semplice, i giochi “Diablo-Like”.
A tenere alto il nome del genere sono rimasti solo lo stesso Diablo, giunto al suo tanto chiacchierato e contestato terzo capitolo, e quel piccolo gioiello free-to-play che risponde al nome di Path of Exile. Ed è in questo vuoto che Mad Head Games, sotto l’egida di Wargaming.net, publisher noto soprattutto per il suo World of Tanks e successivi spin-off, cercano di inserirsi con Pagan Online.
In passato abbiamo visto videogiochi prendere a piene mani dalla mitologia greca, norrena, dall’Inferno Dantesco e chi più ne ha, più ne metta, ma in Pagan Online, penso per la prima volta nella storia videoludica, esploreremo la tradizione slava.
Siamo in un tempo in cui l’uomo venerava diverse divinità pagane che risiedevono in quello che viene chiamato il Pantheon degli dei, che combattono da tempo immemore una lotta contro le forze oscure di Mgla. Ma all’improvviso le 5 divinità protettrici del Pantheon scompaiono ed le forze del male impiegano poco tempo a sfruttare questo vuoto per poter invadere il mondo dei mortali.
Solo noi, nei panni di uno degli otto eroi a disposizione, possiamo riportare l’equilibrio tra le forze in campo ed è qui che comincia la nostra grande avventura in Pagan Online.
Prima di continuare mi sento di fare un piccolo appunto sul character design degli eroi a nostra disposizione: molto belli, nulla da dire, ma dire che prendono a piene mani dalla cultura slava mi sembra un po’ esagerato visto che ad esempio il Guerriero Istok assomiglia molto di più ad un dio nordico, il barbaro ha tatuaggi molto simili a quelli visti nella tradizione celtica e così via. Piccolezze, considerando sempre il fine ultimo del gioco, che può tranquillamente sopravvivere ad incongruenze di questo tipo dal punto di visto dell’ambientazione.
La campagna di Pagan Online è divisa in 5 atti, a loro volta divisi in capitoli. Ogni capitolo presenta al suo interno diverse “battaglie” ed una volta entrate in una di queste missioni, il giocatore può notare subito una grandissima differenza dai titoli citati in precedenza, visto che non ci troviamo immense mappe da esplorare, ma piccole zone di battaglia dove affronteremo vere e prorie “ondate” di nemici, che termineranno solitamente con combattimenti contro gruppo di mostri elite o singoli boss. Ogni volta che termina questa “battaglia” si torna nel Pantheon, l’hub principale di gioco, dove potremmo accedere ai vari NPC.
L’altra grandissima novità di Pagan Online è il sistema di movimento, importato direttamente dal mondo dei MMORPG più che da quello degli Action RPG, visto che utilizzeremo i famosissimi comandi WASD per poter muovere il nostro personaggio nella mappa di gioco. Ovviamente per chi è abituato ad anni ed anni di punta-e-clicca per gestire il movimento dell’erore, il primo impatto con questo sistema è complicato, ma la scelta fatta da Mad Head Games è ben precisa per fornire al giocatore un combattimento molto più dinamico.
Infatti, oltre all’attacco base eseguibile con il tasto sinistro del mouse, il giocatore ha a disposizione svariate abilità, la maggior parte delle quali hanno effetto ad area. In questa maniera il giocatore dovrà gestire il movimento con la tastiera ed indirizzare tramite il puntatore del mouse dove colpire con le sue abilità. Per quanto il cambiamento possa sembrare di poco conto, fornisce dinamiche di combattimento completamente diverse a quelle che conoscevamo ed, a parte un disorientamento iniziale, dato più che altro dall’abitudine, ho trovato il sistema molto interessante.
Se il sistema di movimento è preso a piene mani dal mondo dei MMORPG, quello delle abilità ringrazia forse più i MOBA che gli Action RPG, visto che ognuna di esse ha un certo cooldown prima di poter essere riutilizzata. Le abilità sono state studiate per essere usate in combinazione fra di loro, come ad esempio nel caso di Anya, il personaggio che ho utilizzato durante questa preview la seconda abilità crea un vortice dove i nemici colpiti subiscono gli effetti di bleed, mentre con la prima abilità si lancia un pipistrello che restituisce vita all’eroe, effetto migliorato se i target colpiti sono sotto bleed.
Ma sappiamo benissimo che quando parliamo di giochi Diablo-like, il focus va inevitabilmente sul loot. In questo caso, fin dalla prima “ondata” che affronteremo, notiamo come il loot non compare ogni volta che viene ucciso un mostro, ma solo alla fine del combattimento, quando vengono uccisi tutti i nemici presenti su schermo. In realtà non abbiamo neanche molto tempo per recuperare soldi, pozioni, equipaggiamento e materiale per il crafting, visto che solitamente nella mappa della battaglia è presente una chest con loot aggiuntivo che dovrà essere raggiunta ed aperta prima che scada il timer.
Devo dire che sono un po’ contrariato dal loot system di Pagan Online, non tanto per la qualità dei pezzi o le possibilità di crafting (di cui parleremo a breve), ma per un motivo prettamente estetico. Ricordando sempre che siamo in un prodotto in early access, ogni qualvolta equipaggiamo un nuovo pezzo, questo non viene visualizzato sul modello del nostro personaggio (ad esclusione dell’arma), lasciando quindi al giocatore una sensazione di non star crescendo. Esiste un indicatore che, similarmente al gear level di World of Warcraft, indica la potenza dell’equipaggiamento che stiamo indossando, ma manca quel riscontro a livello visivo che appaga la vista e l’anima dell’hardcore gamer.
Se da un punto di vista estetico del loot Pagan Online risulta manchevole, dal punto di vista qualitativo si difende abbastanza bene. Il loot è indicato sullo schermo dai colori diversi a seconda della rarità ed esistono le opzioni per l’autoloot per gli oggetti consumabili, gold e materiali da crafting, mentre viene lasciata al giocatore la scelta di quale gear raccogliere e quale no, visto che occupa spazio nell’inventario.
Quando siamo nel Pantheon abbiamo la possibilità di vendere le cianfrusaglie per qualche moneta d’oro oppure accedere al menù di crafting. Anche qui, Pagan Online sceglie una strada leggermente differente da quanto visto da altri titoli in passato. Sebbene siano richieste delle “ricette” per poter craftare un oggetto, quest’ultime vengono consumante nel processo di creazione, insieme ai materiali richiesti per la forgiatura. Man mano che creeremo più oggetti, il nostro livello di forgiatura migliora e con esso la qualità degli item che potremo craftare. Inoltre se un oggetto viene creato con stats che non ci aggradano, ci sarà sempre la possibilità, dietro un piccolo compenso ed esborso di materiali, di riforgiarlo.
I materiali da crafting non vengono usati solo nella forgiatura di nuovi equipaggiamenti, ma saranno anche utili nel migliorare le nostre abilità, visto che per alcuno nodi specifici, oltre agli Ability Point saranno richiesti anche materiali più o meno rari.
Oltre ai già citati NPC come il mercante, fabbro e la strega che ci aiuta a migliorare le nostre abilità, abbiamo anche un mercenario che ci fornisce missioni extra da svolgere durante il corso della nostra avventura ed una Hero Forge, che ci serve per sbloccare gli altri eroi presenti in Pagan Online.
Infatti, a parte il primo eroe che viene scelto ad inizio partita, è necessario raccogliere 50 shard di ogni specifico personaggio per poterlo utilizzare nel gioco, scelta alquanto discutibile visto che sarebbe stato magari preferibile avere tutti i personaggi sbloccati ed aggiungere tramite la raccolta di shard, la possibilità di modificare l’aspetto estetico dei vari personaggi, grazie ad outfit alternativi.
Sbloccando gli eroi alzeremo il nostro Legacy Rank, necessario per poter accedere agli equipaggiamenti più avanzanti e, soprattutto, utile a sbloccare sfide con reward particolarmente gustosi.