ArmA 2

di Marco Modugno
225 chilometri quadrati di mappa. 326 chilometri di strade. 1900 segnali stradali in cirillico, a fare da guida a chi dovesse perdersi (a patto di cavarsela con l'ostico alfabeto dell'Europa orientale...), 167 veicoli, dalla bicicletta al caccia bombardiere Su-25 Frogfoot, 70 armi leggere, dalle pistole ai lanciarazzi controcarro, 40 suoni campionati per ciascun mezzo, 50 giocatori per sessione multiplayer. 10 anni di sviluppo.



Tutto questo, e molto di più, é ArmA (acronimo di Armed Assault) II. Abbandonato da tempo il mitico franchise di Operation Flashpoint rimasto in mani Codemasters, i ragazzi della Bohemia Interactive confermano ancora una volta il loro primato indiscusso nello sviluppare campi di battaglia virtuali realistici e credibili. Il loro obiettivo, certamente penalizzato dal fatto che, anche stavolta, non uscirà una versione del gioco per console Xbox 360 o PS3, é quello di allargare la cerchia degli estimatori di un sistema di gioco che, da dieci anni a questa parte, dà la birra a tutti (e intendo proprio tutti) gli FPS bellici anche blasonati.

Abituati come siamo a trame pilotate lungo un binario inabbandonabile, ad azioni scriptate che fanno affacciare il cecchino nemico per la milionesima volta sempre dalla stessa dannata finestra, a muretti e siepi invalicabili, anche se riuscirebbe a scavalcarli anche un poppante, a campagne di sei ore e poi o si gioca in rete o peggio per voi, sarà difficile credere a tanta grazia, tutta assieme.
Chi ha già sperimentato qualcuno dei titoli Bohemia, OF e le sue due espansioni, magari, oppure il primo ArmA, anche quello beneficiato da qualche pregevole add-on, primo fra tutti l'ottimo Queen's Gambit, riuscirà ad abituarsi prima all'idea di trovarsi di fronte qualcosa di diverso. A partire dall'immensità della mappa, tutta percorribile a piedi, oppure a bordo di uno dei tanti mezzi terrestri, aerei e navali a disposizione, fino al realismo ineguagliato nella gestione degli scontri a fuoco che caratterizzeranno la campagna e le partite multiplayer.




Scordatevi fin da subito, comunque, di completare la trama, giocabile anche in cooperativo, in una nottata di gioco forsennato. La storia narrata nel singleplayer di ArmA 2 risulta credibile, per il suo realismo, la profondità della storia, la congruità con ciò che accade nel mondo reale e la cura con cui sono sviluppati i personaggi di contorno e le situazioni nelle quali ci si imbatte.
Il teatro della battaglia, stavolta, é l'ex-repubblica sovietica di Chernarus (nome di fantasia, ma la storia ci ricorda da vicino i fatti realmente accaduti in Georgia), dove é in corso un'insurrezione armata contro il governo filo-occidentale. Se i ribelli “Chedaki” non saranno fermati in tempo dall'azione dell'esercito regolare, opportunamente sostenuto da gruppi d'intervento della NATO, é ipotizzabile un intervento armato russo e il precipitare degli equilibri nell'area.

Ecco un'ottima ragione, per il Dipartimento della Difesa USA, per spedire sul posto, come consiglieri militari, una squadra di cinque uomini dei Marines Recon, denominata Team Razor. Da questo punto in poi, nei panni di uno dei militari americani inviati (potrete “saltare” da uno all'altro, all'occorrenza) toccherà a voi scegliere con cura alleanze e nemici nel tentativo di portare a termine la missione assegnatavi e tutelare gli interessi occidentali nella zona.