Army of Two
Un mitra lava l'altro...
Con l'avvento della grafica in tre dimensioni, abbiamo giocato action game di ogni tipo: ci siamo mossi di soppiatto nei panni di Solid Snake, abbiamo scoperto tesori perduti indossando (virtualmente) gli attillati abiti di Lara Croft, passando poi gli ultimi mesi a riempire di piombo manipoli di nemici grazie alla potenza di fuoco di Marcus Fenix, soldato di punta di Gear of War. Non sono mancate le variazioni sul tema, tra cui forse le più gradite dai videogiocatori, sono state le modalità cooperative, che hanno permesso di affrontare alcuni tratti d'avventura con la compagnia di un amico, reale o virtuale, a darci manforte in varie situazioni. Stile di gioco mai troppo esplorato ma estremamente intrigante, pensiero che devono aver fatto anche alla Electronic Arts, per poi iniziare la programmazione di uno dei titoli in arrivo più interessanti del panorama PS3 e Xbox 360: Army of Two. Il principio di base del gioco è completamente focalizzato sulla cooperazione. Non uno tra vari gameplay, ma "il" gameplay. Non più un metodo per dare varietà all'azione, ma una sorta di simbiosi ludica tra due personaggi, entrambi tanto protagonisti quanto in prima linea nei combattimenti. Adesso dovremo ragionare e decidere per due, ma comportarci come se i combattenti fossero una cosa sola. E il team di sviluppo ha proprio intenzione di farcelo entrare bene in testa, al punto che per portare a termine i nostri compiti, sarà necessario tenere in vita tutti i membri di questo piccolo ma letale esercito.
Non c'è due...senza due!
Osservando i filmati rilasciati sino ad oggi, notiamo subito un doppio filo che corre attraverso le trame del gioco: da un lato abbiamo una sequela di ambientazioni e missioni del tutto realistiche ed ispirate ai terribili fatti di terrorismo e guerra dei giorni nostri, dall'altra le dissacranti personalità di Tyson Rios e Elliot Salem, i mercenari ai nostri ordini, sempre pronti a battute sforzanti ed estremamente poco "politically correct". La scelta narrativa non sembra stonare affatto, anzi pare in grado di smorzare un argomento estremamente tragico e di mettere in vetrina al meglio il carattere dei nostri, professionisti del campo di battaglia pronti a giocare anche a parole con la morte. In un mondo sempre più simile ad una bomba ad orologeria, gli U.S.A. non riescono più a mantenere la pace, decidono così di avvalersi del costoso aiuto di associazioni mercenarie. Tyson e Elliot sono tra i migliori dipendenti di una di queste agenzie, vivendo sempre in bilico tra il desiderio di un buon ingaggio e di mettere a tacere qualche criminale. Un incipit che ci trascina tra città devastate dalla guerra, navi da combattimento e basi militari più o meno tecnologiche. Gli scorci dei trailer sono molto buoni: la grafica è davvero degna di console di nuova generazione, con giochi di luce pregevoli e solo qualche lieve incertezza. Doppiaggio, musiche ed effetti sonori rimandano subito la mente ad una produzione sicuramente di primo livello. Molto di quello che i nostri occhi ammirano, è "abile ed arruolato" per interagire con i personaggi, che si appendono e si nascondono dietro a tutto quello che non hanno ancora distrutto o sforacchiato a suon di mitraglietta. Logicamente i filmati rilasciati hanno l'intento di mostrare i punti di forza del gioco e di far crescere l'appetito dei giocatori, ma vedere già una confortantissima qualità generale è un biglietto da visita invidiabile e di sicuro impatto.
Chi fa da se... muore prima!
Logicamente, il punto d'interesse riguarda il gameplay. Tyson e Elliot devono cooperare nella maniera migliore possibile, sempre che siano intenzionati a portare a casa la pellaccia. Sia da soli che con un amico (accanto o tramite il gioco online), è necessario imparare a muoversi pensando al compagno come ad una parte fondamentale delle nostre possibilità di riuscita in ogni situazione. Sparare a due quando è richiesta una grande forza di fuoco, sorreggersi sulle spalle per raggiungere postazioni favorevoli, coprirsi le spalle, distrarre i nemici per permettere la fuga all'altro mercenario che, a sua volta, dovrà poi guidare un veicolo mentre noi ci occuperemo di seminare pallottole. A ben vedere, alcune di queste situazioni si sono già viste in passato, ma la vera grande sfida di EA è indubbiamente quella di massimizzare le capacità dell'intelligenza artificiale per quello che sarà il single player. Trovarsi tra le mani una console potente, non significa solo migliorare l'aspetto grafico o la quantità di poligoni sullo schermo. Quello che molti attendono da anni è una IA capace di soddisfare pienamente e, negli studi di Montreal sanno che gli occhi sono puntati su questo fattore. Quello che abbiamo visto ci rincuora e fa sperare che tutto il gioco possa godere di una risposta al nostro comportamento senza sbavature e verosimigliante. I due protagonisti sono presentati si come due superuomini capaci di sradicare portiere di automobili e rovesciare massi e detriti per proteggersi, ma a parte queste esagerazioni votate a renderli più carismatici, si rapportano tra di loro in modi differenti e razionali: sarà bene proteggere come si deve il nostro fratello d'armi o, nel momento del bisogno, potrebbe non pensarla come noi sul da farsi e decidere di non seguire i nostri ordini. D'altro canto, facendo il bravo soldato, riceveremo il massimo supporto e trarremo totale vantaggio dalle azioni combinate.
Il materiale visibile ha indubbiamente solleticato i nostri sensi, unito alla possibilità di usare svariate armi e sbloccare differenti armature o elmetti protettivi, da usare poi anche nel gioco online. Ora tocca a Electronic Arts servici per cena un prodotto che si annuncia godibile e interessante. Il piatto verrà portato per la metà di Novembre... a noi non rimane che attendere!
Con l'avvento della grafica in tre dimensioni, abbiamo giocato action game di ogni tipo: ci siamo mossi di soppiatto nei panni di Solid Snake, abbiamo scoperto tesori perduti indossando (virtualmente) gli attillati abiti di Lara Croft, passando poi gli ultimi mesi a riempire di piombo manipoli di nemici grazie alla potenza di fuoco di Marcus Fenix, soldato di punta di Gear of War. Non sono mancate le variazioni sul tema, tra cui forse le più gradite dai videogiocatori, sono state le modalità cooperative, che hanno permesso di affrontare alcuni tratti d'avventura con la compagnia di un amico, reale o virtuale, a darci manforte in varie situazioni. Stile di gioco mai troppo esplorato ma estremamente intrigante, pensiero che devono aver fatto anche alla Electronic Arts, per poi iniziare la programmazione di uno dei titoli in arrivo più interessanti del panorama PS3 e Xbox 360: Army of Two. Il principio di base del gioco è completamente focalizzato sulla cooperazione. Non uno tra vari gameplay, ma "il" gameplay. Non più un metodo per dare varietà all'azione, ma una sorta di simbiosi ludica tra due personaggi, entrambi tanto protagonisti quanto in prima linea nei combattimenti. Adesso dovremo ragionare e decidere per due, ma comportarci come se i combattenti fossero una cosa sola. E il team di sviluppo ha proprio intenzione di farcelo entrare bene in testa, al punto che per portare a termine i nostri compiti, sarà necessario tenere in vita tutti i membri di questo piccolo ma letale esercito.
Non c'è due...senza due!
Osservando i filmati rilasciati sino ad oggi, notiamo subito un doppio filo che corre attraverso le trame del gioco: da un lato abbiamo una sequela di ambientazioni e missioni del tutto realistiche ed ispirate ai terribili fatti di terrorismo e guerra dei giorni nostri, dall'altra le dissacranti personalità di Tyson Rios e Elliot Salem, i mercenari ai nostri ordini, sempre pronti a battute sforzanti ed estremamente poco "politically correct". La scelta narrativa non sembra stonare affatto, anzi pare in grado di smorzare un argomento estremamente tragico e di mettere in vetrina al meglio il carattere dei nostri, professionisti del campo di battaglia pronti a giocare anche a parole con la morte. In un mondo sempre più simile ad una bomba ad orologeria, gli U.S.A. non riescono più a mantenere la pace, decidono così di avvalersi del costoso aiuto di associazioni mercenarie. Tyson e Elliot sono tra i migliori dipendenti di una di queste agenzie, vivendo sempre in bilico tra il desiderio di un buon ingaggio e di mettere a tacere qualche criminale. Un incipit che ci trascina tra città devastate dalla guerra, navi da combattimento e basi militari più o meno tecnologiche. Gli scorci dei trailer sono molto buoni: la grafica è davvero degna di console di nuova generazione, con giochi di luce pregevoli e solo qualche lieve incertezza. Doppiaggio, musiche ed effetti sonori rimandano subito la mente ad una produzione sicuramente di primo livello. Molto di quello che i nostri occhi ammirano, è "abile ed arruolato" per interagire con i personaggi, che si appendono e si nascondono dietro a tutto quello che non hanno ancora distrutto o sforacchiato a suon di mitraglietta. Logicamente i filmati rilasciati hanno l'intento di mostrare i punti di forza del gioco e di far crescere l'appetito dei giocatori, ma vedere già una confortantissima qualità generale è un biglietto da visita invidiabile e di sicuro impatto.
Chi fa da se... muore prima!
Logicamente, il punto d'interesse riguarda il gameplay. Tyson e Elliot devono cooperare nella maniera migliore possibile, sempre che siano intenzionati a portare a casa la pellaccia. Sia da soli che con un amico (accanto o tramite il gioco online), è necessario imparare a muoversi pensando al compagno come ad una parte fondamentale delle nostre possibilità di riuscita in ogni situazione. Sparare a due quando è richiesta una grande forza di fuoco, sorreggersi sulle spalle per raggiungere postazioni favorevoli, coprirsi le spalle, distrarre i nemici per permettere la fuga all'altro mercenario che, a sua volta, dovrà poi guidare un veicolo mentre noi ci occuperemo di seminare pallottole. A ben vedere, alcune di queste situazioni si sono già viste in passato, ma la vera grande sfida di EA è indubbiamente quella di massimizzare le capacità dell'intelligenza artificiale per quello che sarà il single player. Trovarsi tra le mani una console potente, non significa solo migliorare l'aspetto grafico o la quantità di poligoni sullo schermo. Quello che molti attendono da anni è una IA capace di soddisfare pienamente e, negli studi di Montreal sanno che gli occhi sono puntati su questo fattore. Quello che abbiamo visto ci rincuora e fa sperare che tutto il gioco possa godere di una risposta al nostro comportamento senza sbavature e verosimigliante. I due protagonisti sono presentati si come due superuomini capaci di sradicare portiere di automobili e rovesciare massi e detriti per proteggersi, ma a parte queste esagerazioni votate a renderli più carismatici, si rapportano tra di loro in modi differenti e razionali: sarà bene proteggere come si deve il nostro fratello d'armi o, nel momento del bisogno, potrebbe non pensarla come noi sul da farsi e decidere di non seguire i nostri ordini. D'altro canto, facendo il bravo soldato, riceveremo il massimo supporto e trarremo totale vantaggio dalle azioni combinate.
Il materiale visibile ha indubbiamente solleticato i nostri sensi, unito alla possibilità di usare svariate armi e sbloccare differenti armature o elmetti protettivi, da usare poi anche nel gioco online. Ora tocca a Electronic Arts servici per cena un prodotto che si annuncia godibile e interessante. Il piatto verrà portato per la metà di Novembre... a noi non rimane che attendere!
Army of Two
Army of Two
Se per voi la Next Generation non è solo pura miglioria tecnica ma anche una innovazione nel gameplay, è d'obbligo tenere gli occhi puntati su Army of Two. L'idea di spostare l'obbiettivo sulla cooperazione, rendendola assoluta protagonista, potrebbe essere l'arma vincente di un titolo che inoltre sembra capace di condire con elementi di interesse una struttura centrale d'impatto. Se tutto si rivelerà solido e soddisfacente quanto sembra, avremo tra le mani un ottimo titolo, capace soprattutto di portare un po' d'aria fresca nell'affollato mondo dei giochi d'azione.