Army of Two

La strana coppia
L'unione fa la forza. Un vecchio modo di dire che piace ad Electronic Arts, fino ad innalzarlo come concetto “portante” di Army of Two. La nuova produzione del gigante dell'intrattenimento si incentra infatti nell'interazione dei due personaggi principali durante tutto l'arco del gioco, estendendo l'idea anche sul multiplayer cooperativo, che si preannuncia capace di dare del filo da torcere allo stesso Gears of War a cui dimostra di ispirarsi in più di un punto. Attenzione, però, perché Army of Two durante tutto l'arco del nostro hands on, avvenuto negli uffici milanesi di Electronic Arts, ha dimostrato in più passaggi di non aver niente da invidiare alla produzione Epic. Il carisma dei protagonisti, le ambientazioni di gioco, le ottime possibilità di interazione legato agli scenari costruiti al concetto di cooperazione e un comparto tecnico di tutto rispetto, possono permettere ad Army of Two di brillare di luce propria.


In sviluppo presso gli studi canadesi di Electronic Arts, Army of Two incentra i propri sforzi sulle irriverenti personalità Tyson Rios e Elliot Salem, i due mercenari (buoni, ovviamente), protagonisti del gioco. il giocatore sarà chiamato in primissima battuta a scegliere il personaggio da comandare durante tutto il corso dell'avventura, ben conscio però del fatto che il supporto del compagno sarà fondamentale per oltrepassare indenne le oltre 20 ore di gioco che, garantiscono quelli di Electronic Arts, saranno necessarie per terminare l'avventura. I due protagonisti, che si differenziano tra loro per caratteristiche fisiche e attitudini al combattimento, potranno disporre del proprio compagno attraverso un pratico set di comandi che permetterà di mandarlo in avanscoperta o di offrire appoggio di copertura. Al contrario di quanto visto anche in altri contesti, dove la cooperazione tra i protagonisti era più intesa al dover fare da balia al compagno di turno, l'intelligenza artificiale messa sul campo da Electronic Arts ha mostrato un'ottima riuscite delle routine di gestione del nostro partner.

Joypad alla mano, infatti, il nostro compagno d'avventura ha dimostrato di potersela egregiamente cavare con le proprie forze riuscendo di volta in volta ad essere utile tanto in fase di attacco, quanto in copertura. Non mancheranno poi le situazioni di interazione puramente scriptata, dove potremo utilizzare il nostro partner per raggiungere locazioni altrimenti inaccessibili o che ci vedrà protagonisti di sessioni in cui dovremo spartire gli angusti spazi al di sotto di un paracadute, alternandoci tra la guida dello stesso e il dover sparare ai nemici di turno appostati in locazioni strategiche. Se da una parte dovremo quindi far particolarmente attenzione ad una conduzione “dolce” del paracadute, dall'altra dovremo cercare di mirare gli avversari tra una strambata e l'altra, con tutte le difficoltà del caso. Un intermezzo particolarmente divertente, soprattutto in ottica multiplayer online. Ovviamente combattere fianco a fianco con un altro personaggio (ottimi gli intermezzi chiamati appunto “back to back”), comporta anche il doversi prendere cura l'uno dell'altro. Soccorrere il proprio compagno di team, o essere soccorsi dallo stesso é stato oggetto di profondo studio da parte dei programmatori.


Dopo l'iniziale minigioco (in puro stile quick time event) che vedeva il nostro personaggio alle prese con una rianimazione degna del miglior E.R., il team di sviluppo ha preferito donare a questa fase cruciale del gameplay ( che vista la difficoltà media del gioco non sarà poi tanto rara) un taglio più action, con il protagonista che afferra il malcapitato di turno trascinandolo in un luogo più sicuro, con quest'ultimo ancora in grado di coprire la ritirata a suon di armi da fuoco. Ovviamente largo spazio é stato dato anche alla crescita del personaggio e all'armamentario del duo. Avere la meglio sugli avversari, così come portare a termine le missioni assegnate darà modo ai protagonisti di guadagnare generose somme di denaro che potranno poi essere investite in armamentario di varia natura o in attrezzature atte a proteggere il nostro personaggio. A tal proposito ci piace evidenziare la possibilità, laddove permesso, di utilizzare parti dello scenario per creare diversivi o protezioni di fortuna.

Ad esempio nel corso della nostra prova abbiamo potuto staccare uno sportello da una macchina e utilizzarlo come scudo, dando al nostro compagno di team (gestito dalla I.A.) il modo per poter far fuoco sugli avversari comodamente protetto dal riparo improvvisato. Va dato merito ai ragazzi di EA Montreal di aver efficacemente condensato nel pad della 360 (ma siamo certi sarà lo stesso su quello PS3), un sistema di controllo al contempo preciso e di semplice apprendimento. Dopo il primo livello, che rappresenta in pratica un immenso tutorial, siamo stati perfettamente in grado di gestire tutte le operazioni a nostra disposizione usufruendo nel migliore dei modi dei comandi da impartire al nostro compagno. Ben bilanciata anche l'intelligenza artificiale avversaria che alterna fasi da “carne da macello”, con tanto di terrorista che si fa saltare in aria a pochi centimetri da noi, ad altre dove l'approccio di guerra da trincea sembra dare migliori risultati.

Anche tecnicamente Army of Two ha mostrato una buona modellazione degli ambienti e dei personaggi su schermo, dimostrando (almeno per quanto visto) di volersi distaccare dalle solite ambientazioni cupe, presentando una palette di colori più accesa e viva. Ovviamente, come detto anche in apertura, Army of Two vivrà buona parte della sua esperienza di gioco online, grazie alla modalità cooperativa e ad un multiplayer “a coppie” che si preannuncia essere tanto innovativo quanto divertente. A tal proposito Electronic Arts assicura che ogni giocatore potrà portare anche nelle arene multiplayer il personaggio creato e sviluppato nella esperienza in singolo, creando un senso di continuità che raramente abbiamo visto in titoli di questo tipo.

Dopo una prova di un paio d'ore, Joypad alla mano, Army of Two ha lasciato intravedere ottime potenzialità per un titolo di successo. Meno banale di quanto si possa pensare, l'esperienza di gioco creata dal team canadese di Electronic Arts potrebbe rivelarsi come una delle sorprese più piacevoli di questo inizio 2008. Resta ovviamente da verificare la modalità multi giocatore, dove Army of Two promette di non essere il solito gioco inserito a forza nel solco scavato da Gears of War, ma di riuscire a portare all'interno dei Third Person Shooter una sana ventata di novità. Appuntamento rimandato al prossimo 7 Marzo per la recensione completa.


Army of Two

Army of Two

Dopo una prova di un paio d'ore, Joypad alla mano, Army of Two ha lasciato intravedere ottime potenzialità per un titolo di successo. Meno banale di quanto si possa pensare, l'esperienza di gioco creata dal team canadese di Electronic Arts potrebbe rivelarsi come una delle sorprese più piacevoli di questo inizio 2008. Resta ovviamente da verificare la modalità multi giocatore, dove Army of Two promette di non essere il solito gioco inserito a forza nel solco scavato da Gears of War, ma di riuscire a portare all'interno dei Third Person Shooter una sana ventata di novità. Appuntamento rimandato al prossimo 7 Marzo per la recensione comepleta.

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