Arx Fatalis
di
Redazione
In Europa esiste ormai da tempo un movimento informatico dedito allo sviluppo di videogiochi e capace di contrastare adeguatamente titoli e mercato statunitense e giapponese. La cosa non può che far piacere, sia per una naturale forma di campanilismo, sia perché ciò aumenta di molto l'offerta e la concorrenza a tutto vantaggio di noi "ludoconsumatori". Tra i generi più gettonati vi sono ovviamente i Giochi di Ruolo, sempre più evoluti per complessità e narrazione della storia. Ora è il turno di Arx Fatalis, gioco sviluppato dal team francese di Arkane Studios e che sarà prodotto dalla tedesca Fishtank Interactive. Le aspettative sono decisamente molte e tutte estremamente interessanti, vediamo quindi di che si tratta e perché dovrebbe trattarsi di un gioco di estremo interesse
UNA DIFFICILE CONVIVENZA
Il sole che illuminava il mondo di Arx ha cominciato misteriosamente ad allontanarsi fino a scomparire del tutto; per sopravvivere gli abitanti di questo pianeta si sono rifugiati all'interno delle miniere scavate molto tempo prima da quegli artisti del piccone che sono i Nani. Questa situazione ha costretto razze diverse come quella umana, quella dei goblin o quella degli uomini topo, a una coabitazione forzata e difficoltosa: le leggi e i codici che consentivano una pacifica convivenza sulla superficie di Arx, sono ormai state disattese e si assiste ovunque alla nascita di nuovi conflitti razziali. Non si può fuggire da questa situazione, se non risalendo sulla fredda e glaciale superficie del pianeta, superando i due giganteschi portali che ne bloccano l'accesso; ma non vi è nessuno così coraggioso e così folle da voler recarsi in un ambiente tanto ostile
Nel quadro di questa desolante situazione si inserisce la storia dell'onnipotente Akbaa - dio del Caos - che decide di prendere dimora su Arx e, per raggiungere i suoi scopi, trama con il sacerdote Iserbius seguace di un antico culto che trae energia e potere da sacrifici umani. Fortunatamente gli astronomi del regno scoprono l'intrigo e riescono ad avvisare la reggenza degli Dei prima che inizi il tentativo di conquista del mondo da parte di Akbaa. Intanto noi, ingiustamente perseguitati, ci svegliamo in una prigione Goblin, in una cella le cui pareti sono coperte da sangue raggrumato come ricordo degli "ospiti" che vi hanno alloggiato in precedenza e dei quali non vogliamo assolutamente ripetere le gesta: siamo giusto riusciti a fuggire da questo tormento quando, incredibilmente, veniamo convocati dal Re che ci invia come messaggeri presso la reggenza degli Dei..
UNA DIFFICILE CONVIVENZA
Il sole che illuminava il mondo di Arx ha cominciato misteriosamente ad allontanarsi fino a scomparire del tutto; per sopravvivere gli abitanti di questo pianeta si sono rifugiati all'interno delle miniere scavate molto tempo prima da quegli artisti del piccone che sono i Nani. Questa situazione ha costretto razze diverse come quella umana, quella dei goblin o quella degli uomini topo, a una coabitazione forzata e difficoltosa: le leggi e i codici che consentivano una pacifica convivenza sulla superficie di Arx, sono ormai state disattese e si assiste ovunque alla nascita di nuovi conflitti razziali. Non si può fuggire da questa situazione, se non risalendo sulla fredda e glaciale superficie del pianeta, superando i due giganteschi portali che ne bloccano l'accesso; ma non vi è nessuno così coraggioso e così folle da voler recarsi in un ambiente tanto ostile
Nel quadro di questa desolante situazione si inserisce la storia dell'onnipotente Akbaa - dio del Caos - che decide di prendere dimora su Arx e, per raggiungere i suoi scopi, trama con il sacerdote Iserbius seguace di un antico culto che trae energia e potere da sacrifici umani. Fortunatamente gli astronomi del regno scoprono l'intrigo e riescono ad avvisare la reggenza degli Dei prima che inizi il tentativo di conquista del mondo da parte di Akbaa. Intanto noi, ingiustamente perseguitati, ci svegliamo in una prigione Goblin, in una cella le cui pareti sono coperte da sangue raggrumato come ricordo degli "ospiti" che vi hanno alloggiato in precedenza e dei quali non vogliamo assolutamente ripetere le gesta: siamo giusto riusciti a fuggire da questo tormento quando, incredibilmente, veniamo convocati dal Re che ci invia come messaggeri presso la reggenza degli Dei..