Assassin's Creed II
di
Italia, Anno del Signore 1476: a Firenze dominano i Medici, con Lorenzo il Magnifico; a Roma il potere temporale é in mano a Papa Sisto IV, colui che fece edificare la Cappella Sistina (affrescata molto più avanti da Michelangelo, durante il pontificato di Giulio II); a Venezia la cultura e l'economia sono fiorenti più che mai. Un periodo di incredibile sviluppo artistico, culturale e sociale che portò la penisola italica e poi tutta l'Europa ai fasti del Rinascimento, eppure anche un periodo in cui le lotte tra le famiglie nobili si fecero più accese e cruente che mai, sebbene non più affrontate con eserciti e cavalleria ma bensì sottoforma di complotti, intrighi, tradimenti e... assassini.
In questo scenario oscuro ma affascinante facciamo la conoscenza con Ezio Auditore, un nobile fiorentino di una casa minore affiliata ai Medici, conoscente abbastanza assiduo del genio artistico e ingegneristico chiamato Leonardo da Vinci. Che caratteristica particolare porta Ezio al centro del nostro discorso? Beh, all'inizio della vicenda lui ancora non lo sa, ma Ezio é un Assassino, un discendente della setta araba di monaci-guerrieri dediti alla meditazione (con l'aiuto dell'ashish che a loro da il nome) e al combattimento furtivo. Abbiamo già conosciuto un membro di questa setta, nell'XI secolo, durante le crociate: stiamo parlando di Altair di Masyaf, e se non sapete chi sia correte a procurarvi il primo Assassin's Creed.
In effetti non ci é dato sapere se Ezio sia un discendente diretto di Altair: su questo punto gli sviluppatori di Ubisoft non si sono sbottonati, ma di certo é anch'egli un antenato di Desmond, il vero protagonista della trilogia ora giunta al secondo episodio, prigioniero degli scienziati templari nell'anno 2012. É difatti ancora una volta attraverso i “ricordi genetici” sepolti nel DNA di Desmond che siamo in grado di rivivere le vicende svoltesi in Italia oltre cinquecento anni fa.
Assassin's Creed II, pertanto, comincia a rivelarci qualcuno dei suoi segreti: Ezio Auditore, abbiamo detto, non é cresciuto nel villaggio di Masyaf, e da quanto annunciato imparerà a poco a poco durante lo svolgimento della trama cosa significhi essere un ashashin, sia dal punto di vista filosofico, sia per quanto concerne le abilità peculiari. Essendo un nobile del tardo medioevo, comunque, partirà sin dall'inizio con una certa cultura e predisposizione all'arte, oltre ad un addestramento militare privilegiato.
Uno dei primi elementi su cui Ubisoft ha posto l'attenzione é per l'appunto lo svolgimento della trama: se le vicende di Altair erano per così dire “suddivise” in capitoli da superare a blocchi successivi, la storia di Ezio dovrebbe essere più libera e vasta. Tanto per cominciare, le varie missioni non saranno circoscritte alle mura di una città (nella Palestina dell'XI secolo, le mura separavano le case dal deserto) ma spazieranno nelle campagne circostanti fino a dove la nobiltà esercitava il suo dominio, e addirittura da una città all'altra.
In secondo luogo, le trame non saranno più organizzate in capitoli indipendenti ma maggiormente interconnesse tra loro tramite un'estesa rete di “contatti” sparsi nelle tre città principali (Firenze, Venezia e Roma) a cui Ezio farà capo. Le tipologie di missioni saranno numerose, si parla di addirittura sedici, tra l'altro con abbastanza sfumature da non costituire mai la medesima esperienza di gioco; tra le altre sono state escluse quelle “passive” (borseggio e spionaggio), poco gradite al pubblico del primo AC, e accentuati i pedinamenti e gli inseguimenti, questi ultimi sia nel ruolo del cacciatore sia nel ruolo della preda. Inoltre, il tempo avrà una sua importanza mediante l'introduzione del ciclo giorno-notte.
In questo scenario oscuro ma affascinante facciamo la conoscenza con Ezio Auditore, un nobile fiorentino di una casa minore affiliata ai Medici, conoscente abbastanza assiduo del genio artistico e ingegneristico chiamato Leonardo da Vinci. Che caratteristica particolare porta Ezio al centro del nostro discorso? Beh, all'inizio della vicenda lui ancora non lo sa, ma Ezio é un Assassino, un discendente della setta araba di monaci-guerrieri dediti alla meditazione (con l'aiuto dell'ashish che a loro da il nome) e al combattimento furtivo. Abbiamo già conosciuto un membro di questa setta, nell'XI secolo, durante le crociate: stiamo parlando di Altair di Masyaf, e se non sapete chi sia correte a procurarvi il primo Assassin's Creed.
In effetti non ci é dato sapere se Ezio sia un discendente diretto di Altair: su questo punto gli sviluppatori di Ubisoft non si sono sbottonati, ma di certo é anch'egli un antenato di Desmond, il vero protagonista della trilogia ora giunta al secondo episodio, prigioniero degli scienziati templari nell'anno 2012. É difatti ancora una volta attraverso i “ricordi genetici” sepolti nel DNA di Desmond che siamo in grado di rivivere le vicende svoltesi in Italia oltre cinquecento anni fa.
Assassin's Creed II, pertanto, comincia a rivelarci qualcuno dei suoi segreti: Ezio Auditore, abbiamo detto, non é cresciuto nel villaggio di Masyaf, e da quanto annunciato imparerà a poco a poco durante lo svolgimento della trama cosa significhi essere un ashashin, sia dal punto di vista filosofico, sia per quanto concerne le abilità peculiari. Essendo un nobile del tardo medioevo, comunque, partirà sin dall'inizio con una certa cultura e predisposizione all'arte, oltre ad un addestramento militare privilegiato.
Uno dei primi elementi su cui Ubisoft ha posto l'attenzione é per l'appunto lo svolgimento della trama: se le vicende di Altair erano per così dire “suddivise” in capitoli da superare a blocchi successivi, la storia di Ezio dovrebbe essere più libera e vasta. Tanto per cominciare, le varie missioni non saranno circoscritte alle mura di una città (nella Palestina dell'XI secolo, le mura separavano le case dal deserto) ma spazieranno nelle campagne circostanti fino a dove la nobiltà esercitava il suo dominio, e addirittura da una città all'altra.
In secondo luogo, le trame non saranno più organizzate in capitoli indipendenti ma maggiormente interconnesse tra loro tramite un'estesa rete di “contatti” sparsi nelle tre città principali (Firenze, Venezia e Roma) a cui Ezio farà capo. Le tipologie di missioni saranno numerose, si parla di addirittura sedici, tra l'altro con abbastanza sfumature da non costituire mai la medesima esperienza di gioco; tra le altre sono state escluse quelle “passive” (borseggio e spionaggio), poco gradite al pubblico del primo AC, e accentuati i pedinamenti e gli inseguimenti, questi ultimi sia nel ruolo del cacciatore sia nel ruolo della preda. Inoltre, il tempo avrà una sua importanza mediante l'introduzione del ciclo giorno-notte.