Assassin's Creed: Brotherhood
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Se pensate di aver giocato a tutto e che nulla possa più emozionarvi, forse dovreste fare un giro nella Roma cinquecentesca di Assassin Creed Brotherhood, ultimo nato della fucina Ubisoft e sempre più prossimo alla sua uscita sulla nostra macchina da gioco favorita. A onore del vero, di e su ACB é stato già scritto tutto (e spesso il contrario di tutto), in quanto già disponibile sul mercato consolle da un sacco di tempo; come da ormai consolidata tradizione, l'uscita su Personal Computer arriva in netto ritardo rispetto alle controparti, ma porterà con se qualcosa di interessante che le attuali, cosiddette “next-gen” non hanno.
In primo luogo - anche se non ne abbiamo la certezza assoluta, l'assolutamente iniquo sistema che obbligava i giocatori a rimanere connessi durante le scorribande nei panni di Ezio in AC II, in questo nuovo capitolo dovrebbe finalmente scomparire, in favore di una più normale e, nel complesso, legittima richiesta di connessione solo in fase di validazione del gioco stesso. Forse Ubisoft si é resa conto che tale sistema anti-pirateria colpiva esclusivamente i giocatori onesti mentre chi ha acquistato il gioco sul mercato alternativo poteva goderselo in barba a qualsivoglia forma di protezione.
La versione PC giunta in redazione, acerba ed in effetti tutt'altro che completa, ci ha mostrato un titolo dalle mille potenzialità e dalle mille promesse, lungo, affascinante, inframezzato da decine di sotto-quest che ruotano attorno ad una trama principale se non solida, comunque affascinante. Quel che fin da ora ci sentiamo di sottoscrivere é che il comparto tecnico é di gran lunga superiore a quanto visto sulle incarnazioni consolle, specialmente per quanto concerne il mero comparto video.
Nel box hardware qui di lato troverete i requisiti minimi (insufficienti per giocare, meglio metterlo in chiaro da subito) e quelli per la nostra prova : un PC relativamente potente, ma non certo all'ultimo grido, che saturerà le vostre retine con il fascino di una resa stilistica assolutamente meravigliosa (pur non essendo esente da difetti, ma ne parleremo in sede di recensione), fatta di locations a tratti meravigliose, personaggi storici credibili e il grande fascino del protagonista. Tuttavia, per quello che definiremmo “il secondo capitolo del secondo capitolo”, non basta una storia solida e un personaggio carismatico: ci vuole anche la giusta location. E, dopo i fasti di Firenze, quale città meglio di Roma può farci immergere negli intrighi del ‘500? Nei vicoli della Città Eterna, rivivremo intrighi e complotti, combatteremo le nostre battaglie all'ombra del Colosseo e sfideremo i soldati camminando sul filo sottile dei ponti sul Lungo Tevere.
Affronteremo i Borgia, storici nemici della famiglia Auditore e saremo anche chiamati a misurarci contro i templari e nemici minori di vario genere e natura. Il titolo “BrotherHood”, gira attorno ad una fratellanza di Assassini che saremo chiamati a mettere in piedi per poi usarli per compiere questo o quell'omicidio. In effetti questa, che dovrebbe essere la punta di diamante del gioco, é paradossalmente la parte meno riuscita del prodotto, relegando questa Fratellanza ad un mero elemento di contorno peraltro gradevole ma non propriamente interessante.
Non mancheranno brevi - ma interessanti sessioni, dove ci troveremo ad impersonare Desmond, uno degli avi di Ezio che si muove nei giorni nostri, il cui scopo sarà ancora una volta quello di collegarsi all'Animus (il macchinario che, attraverso il DNA, farà rivivere al ragazzo i ricordi del suo antenato) per svelare segreti e misteri vecchi di secoli.
Quello che abbiamo notato giocando a ACB, é che i combattimenti sono leggermente più ostici: questo é dovuto al fatto che il sistema di ingaggio (e ancor di più, quello di disingaggio), non é perfetto e soffre di qualche imprecisione; a questo, si aggiunga l'elevato numero di avversari da affrontare contemporaneamente, nonché la loro inesplicabile resistenza. Per fortuna, é stato implementato un sistema da “one-shoot-one-kill”, non semplicissimo da realizzare ma estremamente adatto allo scopo. Riuscire a scrivere qualcosa di nuovo o di diverso su un titolo già ampiamente sviscerato in ogni sua parte non é impresa da poco : possiamo porre l'accento sulla modalità multi giocatore poggiata sulla grande Rete, che prevede fino a otto partecipanti. Ogni “concorrente” avrà come obiettivo quello d'uccidere un altro giocatore.
Un'icona sul radar indicherà grosso modo la posizione della vittima, ma senza che questa venga mai esplicitata in modo diretto; tutto si baserà sul sotterfugio, sull'avvicinarsi al bersaglio senza farsi notare e colpire evitando di assassinare erroneamente uno dei cloni gestiti dalla IA che popolano la location. Nel contempo, sarà anche necessario evitare di farsi uccidere, poiché, mentre siamo i predatori di un personaggio, siamo anche prede: un altro giocatore, infatti, sarà sulle nostre tracce, pronto a mandarci nei verdi pascoli...Molto interessante sulla carta, ma aspetteremo la versione completa del gioco per dirvi se l'esperimento é riuscito.
In linea di massima, Assassin's Creed Brotherhood dovrebbe approdare sui nostri computer il 17 Marzo. A noi, parte lucidare il pugnale nascosto nell'avambraccio, non resta che aspettare.
In primo luogo - anche se non ne abbiamo la certezza assoluta, l'assolutamente iniquo sistema che obbligava i giocatori a rimanere connessi durante le scorribande nei panni di Ezio in AC II, in questo nuovo capitolo dovrebbe finalmente scomparire, in favore di una più normale e, nel complesso, legittima richiesta di connessione solo in fase di validazione del gioco stesso. Forse Ubisoft si é resa conto che tale sistema anti-pirateria colpiva esclusivamente i giocatori onesti mentre chi ha acquistato il gioco sul mercato alternativo poteva goderselo in barba a qualsivoglia forma di protezione.
La versione PC giunta in redazione, acerba ed in effetti tutt'altro che completa, ci ha mostrato un titolo dalle mille potenzialità e dalle mille promesse, lungo, affascinante, inframezzato da decine di sotto-quest che ruotano attorno ad una trama principale se non solida, comunque affascinante. Quel che fin da ora ci sentiamo di sottoscrivere é che il comparto tecnico é di gran lunga superiore a quanto visto sulle incarnazioni consolle, specialmente per quanto concerne il mero comparto video.
Nel box hardware qui di lato troverete i requisiti minimi (insufficienti per giocare, meglio metterlo in chiaro da subito) e quelli per la nostra prova : un PC relativamente potente, ma non certo all'ultimo grido, che saturerà le vostre retine con il fascino di una resa stilistica assolutamente meravigliosa (pur non essendo esente da difetti, ma ne parleremo in sede di recensione), fatta di locations a tratti meravigliose, personaggi storici credibili e il grande fascino del protagonista. Tuttavia, per quello che definiremmo “il secondo capitolo del secondo capitolo”, non basta una storia solida e un personaggio carismatico: ci vuole anche la giusta location. E, dopo i fasti di Firenze, quale città meglio di Roma può farci immergere negli intrighi del ‘500? Nei vicoli della Città Eterna, rivivremo intrighi e complotti, combatteremo le nostre battaglie all'ombra del Colosseo e sfideremo i soldati camminando sul filo sottile dei ponti sul Lungo Tevere.
Affronteremo i Borgia, storici nemici della famiglia Auditore e saremo anche chiamati a misurarci contro i templari e nemici minori di vario genere e natura. Il titolo “BrotherHood”, gira attorno ad una fratellanza di Assassini che saremo chiamati a mettere in piedi per poi usarli per compiere questo o quell'omicidio. In effetti questa, che dovrebbe essere la punta di diamante del gioco, é paradossalmente la parte meno riuscita del prodotto, relegando questa Fratellanza ad un mero elemento di contorno peraltro gradevole ma non propriamente interessante.
Non mancheranno brevi - ma interessanti sessioni, dove ci troveremo ad impersonare Desmond, uno degli avi di Ezio che si muove nei giorni nostri, il cui scopo sarà ancora una volta quello di collegarsi all'Animus (il macchinario che, attraverso il DNA, farà rivivere al ragazzo i ricordi del suo antenato) per svelare segreti e misteri vecchi di secoli.
Quello che abbiamo notato giocando a ACB, é che i combattimenti sono leggermente più ostici: questo é dovuto al fatto che il sistema di ingaggio (e ancor di più, quello di disingaggio), non é perfetto e soffre di qualche imprecisione; a questo, si aggiunga l'elevato numero di avversari da affrontare contemporaneamente, nonché la loro inesplicabile resistenza. Per fortuna, é stato implementato un sistema da “one-shoot-one-kill”, non semplicissimo da realizzare ma estremamente adatto allo scopo. Riuscire a scrivere qualcosa di nuovo o di diverso su un titolo già ampiamente sviscerato in ogni sua parte non é impresa da poco : possiamo porre l'accento sulla modalità multi giocatore poggiata sulla grande Rete, che prevede fino a otto partecipanti. Ogni “concorrente” avrà come obiettivo quello d'uccidere un altro giocatore.
Un'icona sul radar indicherà grosso modo la posizione della vittima, ma senza che questa venga mai esplicitata in modo diretto; tutto si baserà sul sotterfugio, sull'avvicinarsi al bersaglio senza farsi notare e colpire evitando di assassinare erroneamente uno dei cloni gestiti dalla IA che popolano la location. Nel contempo, sarà anche necessario evitare di farsi uccidere, poiché, mentre siamo i predatori di un personaggio, siamo anche prede: un altro giocatore, infatti, sarà sulle nostre tracce, pronto a mandarci nei verdi pascoli...Molto interessante sulla carta, ma aspetteremo la versione completa del gioco per dirvi se l'esperimento é riuscito.
In linea di massima, Assassin's Creed Brotherhood dovrebbe approdare sui nostri computer il 17 Marzo. A noi, parte lucidare il pugnale nascosto nell'avambraccio, non resta che aspettare.