Assassin's Creed
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Siamo nel tardo XII secolo, all'epoca della terza crociata, resa famosa tra le altre soprattutto per la partecipazione di niente popò di meno che Riccardo I d'Inghilterra, ossia il "Cuor di Leone". Dall'Arabia comincia a spargersi la voce dell'esistenza di una sorta di setta misteriosa, dedita all'uso di Ashish e all'omicidio su commissione: per assonanza col nome della sostanza assunta, molto presto i membri di questa setta vengono battezzati "Assassini", termine che i sicari a pagamento conservano tutt'ora... e questa è storia. Ipotizziamo adesso che la setta degli assassini, o perlomeno uno di essi, di nome Altair, lavorasse in realtà non come sicario a pagamento di chi potesse permettersi i suoi precisissimi servigi, ma piuttosto commettesse i suoi efferati delitti esclusivamente con l'intento di raggiungere un ideale di pace: una volta eliminate le cause del conflitto da entrambe le parti e solo allora il mondo potrà conoscere la pace; un ideale da perseguire con attenzione per evitare che, anziché alla pace, conduca invece ad uno stato di totale caos. Questo è il credo di Altair, questo è il credo dell'assassino Assassin's Creed.
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Attualmente in sviluppo per mano della divisione Canadese di Ubisoft, Assassin's Creed porrà il giocatore nei bianchi panni del nero Altair, impegnato nella sua missione dai metodi poco ortodossi: l'omicidio a fin di bene in quanto omicidio di persone malvagie (e qui si potrebbe aprire una parentesi teologico-filosofica notevole, ma meglio soprassedere). Primo elemento importante nell'idea degli sviluppatori è che il giocatore sia sempre libero di scegliere il metodo a lui più congeniale per arrivare alla propria vittima: sarà possibile cercare di strisciare silenziosamente tra le file nemiche fino a sorprendere nel sonno il generale e poi strisciare via nella notte, oppure viceversa irrompere al galoppo falciando nemici sulla propria strada. Il gioco non nasce per essere né uno Stealth Game né un picchiaduro, quanto volta per volta un misto delle due cose, e molto di più un gioco in cui svolgere indagini, stringere alleanze, decidere "da che parte" stare e così non solo chi uccidere, ma anche come: una libertà a livello di gioco i ruolo promessa da pochi titoli e raggiunta da ancora meno.
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Tecnicamente il titolo si presenta interessante, e soprattutto in questo campo promette novità interessanti, la più importante delle quale è sicuramente costituita dall'iterazione tra i vari modelli umani: tradotto in soldini, questo significa che la gente con cui Altair entrerà in contatto tenderà ad essere spostata in maniera fluida ed estremamente verosimile, tanto che alla conferenza "a porte chiuse" di Ubisoft c'è chi ha osservato come mai si sia visto un simile grado di bellezza nei movimenti. Altresì, la flessibilità si dovrebbe estendere anche agli elementi fissi, rendendo il protagonista capace di arrampicarsi ovunque sia presente un appiglio di almeno due pollici (poco più di cinque centimetri), ed alle animazioni di combattimento, permettendo all'assassino di compiere il suo mestiere con una molteplicità di mosse, tecniche e soprattutto contrattacchi. Per quanto finora si sia parlato fondamentalmente di "tre città" dove la storia avrà il suo corso, in generale si è parlato di un livello di intreccio di trama paragonabile solo ai titoli della saga The Elder Scroll, livello che unitamente ai concetti stealth molto alla Thief e ai combattimenti che in parte ricordano gli ultimi Prince of Persia rende il lavoro complessivamente molto interessante.
Naturalmente, come tutti i work in progress, è decisamente troppo presto per sbilanciarsi in un giudizio vero e proprio, specialmente per un gioco con tante incognite come questo, incognite relative allo sviluppo di trama, alle capacità del protagonista, al realismo storico e così via. Non ci resta che attendere all'uscita, prevista per PS3 nel 2007, per ottenere finalmente la risposta a tutti questi interrogativi.
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Attualmente in sviluppo per mano della divisione Canadese di Ubisoft, Assassin's Creed porrà il giocatore nei bianchi panni del nero Altair, impegnato nella sua missione dai metodi poco ortodossi: l'omicidio a fin di bene in quanto omicidio di persone malvagie (e qui si potrebbe aprire una parentesi teologico-filosofica notevole, ma meglio soprassedere). Primo elemento importante nell'idea degli sviluppatori è che il giocatore sia sempre libero di scegliere il metodo a lui più congeniale per arrivare alla propria vittima: sarà possibile cercare di strisciare silenziosamente tra le file nemiche fino a sorprendere nel sonno il generale e poi strisciare via nella notte, oppure viceversa irrompere al galoppo falciando nemici sulla propria strada. Il gioco non nasce per essere né uno Stealth Game né un picchiaduro, quanto volta per volta un misto delle due cose, e molto di più un gioco in cui svolgere indagini, stringere alleanze, decidere "da che parte" stare e così non solo chi uccidere, ma anche come: una libertà a livello di gioco i ruolo promessa da pochi titoli e raggiunta da ancora meno.
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Tecnicamente il titolo si presenta interessante, e soprattutto in questo campo promette novità interessanti, la più importante delle quale è sicuramente costituita dall'iterazione tra i vari modelli umani: tradotto in soldini, questo significa che la gente con cui Altair entrerà in contatto tenderà ad essere spostata in maniera fluida ed estremamente verosimile, tanto che alla conferenza "a porte chiuse" di Ubisoft c'è chi ha osservato come mai si sia visto un simile grado di bellezza nei movimenti. Altresì, la flessibilità si dovrebbe estendere anche agli elementi fissi, rendendo il protagonista capace di arrampicarsi ovunque sia presente un appiglio di almeno due pollici (poco più di cinque centimetri), ed alle animazioni di combattimento, permettendo all'assassino di compiere il suo mestiere con una molteplicità di mosse, tecniche e soprattutto contrattacchi. Per quanto finora si sia parlato fondamentalmente di "tre città" dove la storia avrà il suo corso, in generale si è parlato di un livello di intreccio di trama paragonabile solo ai titoli della saga The Elder Scroll, livello che unitamente ai concetti stealth molto alla Thief e ai combattimenti che in parte ricordano gli ultimi Prince of Persia rende il lavoro complessivamente molto interessante.
Naturalmente, come tutti i work in progress, è decisamente troppo presto per sbilanciarsi in un giudizio vero e proprio, specialmente per un gioco con tante incognite come questo, incognite relative allo sviluppo di trama, alle capacità del protagonista, al realismo storico e così via. Non ci resta che attendere all'uscita, prevista per PS3 nel 2007, per ottenere finalmente la risposta a tutti questi interrogativi.
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