Bakeru, provata la demo del sequel spirituale di Goemon – Anteprima PC 

L’anteprima dell’action-adventure 3D di Good-Feel, un’opera dal sapore classicheggiante, colorata e divertente 

di Jacopo Retrosi
Uscito in Giappone lo scorso anno con un nome lungo una quaresima e annunciato per il mercato nostrano giusto qualche giorno fa semplicemente come Bakeru, l’ultima opera di Good-Feel (penultima se teniamo conto della release nipponica e del discreto Princess Peach: Showtime! sbarcato nel mezzo) propone un’esperienza action-adventure in tre dimensioni che tanto ricorda le avventure del ninja Goemon, al punto che il titolo ne viene considerato il sequel spirituale.
 
 
A rafforzare la tesi il fatto che alla regia troviamo Etsunobu Ebisu, storico director del franchise, e inoltre che il team di sviluppo in toto sia grossomodo lo stesso dell’epoca. Goemon però non si fa vivo dal 2005 su DS, 1998 su N64 se consideriamo solo le pubblicazioni occidentali; la magia sarà rimasta intatta? Abbiamo provato la demo disponibile da pochi giorni sull’eShop di Nintendo Switch; ecco le nostre impressioni a riguardo.
 
Un menù senza troppi fronzoli per quattro livelli (più il filmato introduttivo con l’antefatto della storia) degli oltre 60 totali, il contenuto offre una panoramica abbastanza esaustiva su cosa potremo aspettarci dal gameplay di Bakeru. Il primo livello ci porta in un eremo assolato tra i boschi, in quella che sarà probabilmente una delle primissime battute della campagna, poiché ci vengono spiegati controlli e meccaniche in un ambiente controllato e relativamente tranquillo. Bakeru, il protagonista, potrà attaccare ritmicamente con le sue bacchette da tamburo (controllate dai due dorsali); non siamo obbligati ad alternare i colpi, ma facendolo le nostre movenze saranno più precise e sarà possibile centrare nemici multipli con maggiore potenza e slancio (un po’ come in Donkey Kong Jungle Beat per GameCube). 

Il nostro arsenale comprende inoltre la possibilità di schivare con una capriola e di bloccare gli attacchi in arrivo con la base di tamburo (con tanto di counter se si para con il giusto tempismo), ma soprattutto la capacità di trasformarsi in svariate forme per intrufolarsi in aree altrimenti inaccessibili o sbloccare nuovi poteri combattivi. Nella demo c’è modo solo di rimpicciolirsi, ma già si vedono le potenziali applicazioni, in quanto, oltre all’ovvia capacità di entrare in piccoli pertugi, viene aggiunto un salto più lungo (dovuto al peso minore) a discapito delle prestazioni offensive, che potrebbero suggerire interessanti fasi platform, alternando quest’ultima forma a quella base.

Il secondo livello, leggermente più complesso e impegnativo del precedente, è ambientato invece tra i tetti di un quartiere in costruzione, tra pontoni basculanti e nemici armati di travi d’acciaio. L’obiettivo ultimo di ciascuno scenario è la distruzione di una sorta di generatore di energia malvagia, da prendere a randellate dopo aver buttato giù lo scudo che lo protegge, ma nascosti in ogni dove si trovano inoltre tre souvenir, legati alla cultura della prefettura esplorata, e cinque curiosità su usi, costumi, miti e leggende (sono veramente cose a caso, per quanto interessanti) sul Giappone. Il gioco in fondo è intriso di riferimenti al Sol Levante, ma si riesce benissimo ad apprezzare anche senza essere ferrati in materia, anzi è un’ottima occasione per imparare qualcosa di nuovo.

Bakeru ci ricorda molto i platform d’azione dei primi anni ‘2000, quando il genere cercava di reinventarsi in continuazione per venire incontro alle esigenze del mercato dell’epoca, proponendo svariate attività secondarie ai meri saltelli conditi da semplici combattimenti. Il terzo e il quarto livello della demo infatti divergono da quanto visto nei primi due, per concentrarsi su alcuni dei minigiochi che andranno a variare e si spera arricchire senza diluire troppo la formula tradizionale. Si parte con un combattimento tra mech giganti, con barre vita a tutto schermo e cazzottoni metallici che volano in ogni dove. I movimenti sono lenti, ma il feedback dei colpi regala belle soddisfazioni, con il robot nemico che rimbalza sulle corde a bordo ring dopo ogni sganassone, pronto per una combo di rimbalzo. Nulla di complesso, ma diverte. 

Segue quella che invece si è dimostrata la parte più debole dell’esperienza, una sezione in stile rail shooter a bordo di un cane-navicella spaziale, breve, imprecisa (complice l’assenza di un mirino al centro dello schermo per capire la direzione dei propri colpi) e povera di emozioni. Diciamo che siamo lontani dai fasti di Star Fox 64, ma anche dalle fasi di volo di Kingdom Hearts, per darvi un’idea. Speriamo non ce ne siamo molte, e che gli altri minigiochi riescano in qualche modo a compensare.

Detto questo, quello che abbiamo tra le mani è un progetto molto interessante. Bakeru ufficialmente è disponibile sugli scaffali da quasi un anno, e sbarcherà da noi tra neanche un mese, quindi quello che propone la demo è la formula definitiva del titolo Good-Feel e Spike Chunsoft. Nel complesso ci riteniamo soddisfatti del comparto action-adventure del pacchetto base, colorato, divertente e dai controlli reattivi e intuitivi, ma nutriamo qualche dubbio sulla bontà e sul volume dei minigiochi annessi, sperando che la qualità complessiva si aggiri più dalle parti del combattimento tra mech e non dell'obbrobrio sparatutto su rotaie, entrambi estremamente semplici, vero, solo che una si è rivelata molto più spassosa dell’altra (e da grande fan sia dei mecha che degli shmup posso dirvi che non sono di parte in merito NdR). Vi rimandiamo dunque al verdetto definitivo dell’opera, tra un paio di settimane.