Batman: Arkham City
É indubbio che l'Uomo Pipistrello sia uno dei personaggi più longevi e replicati della storia dell'intrattenimento, sui tutti fronti. Nato nel lontano 1939 sulle pagine della rivista Detective Comics dalla mente di Bob Kane e Bill Finger, nei successivi settant'anni é stato una delle icone fondamentali della casa editrice DC, oltre che protagonista di telefilm, serie animate e pellicole cinematografiche. Nel campo dei videogiochi, la prima comparsa é del 1986 su Commodore 64, poi seguita da molte altre, spesso spin-off dei vari film o cartoni animati, oltre a svariate comparse nei vari cross-over DC. Ogni opera su BatMan é sempre stata una grande sfida, perché immense sono le aspettative dei fan, e troppe volte ci si é trovati al cospetto di qualcosa realizzato solo per “fare cassa”; ma nel 2009 il team Rocksteady stupiva il mondo con l'ottimo Arkham Asylum.
Ecco pertanto affacciarsi il sequel dell'opera: Quincy Sharp, direttore del manicomio criminale di Arkham, é riuscito a prendersi il merito di aver domato la rivolta del Joker (opera ovviamente di BatMan), e ha sfruttato l'evento come spinta elettorale per divenire sindaco di Gotham City. Dopodiché ha chiuso tanto l'istituto quanto le carceri, spedendo tutti i criminali, normali e super, in un quartiere della metropoli cinto da mura e sorvegliato da una società privata di nome Tyger. Il nuovo quartiere/carcere prese subito il nome di Arkham City, ed é stato affidato alla direzione del misterioso Dottor Hugo Strange, emerito Psichiatra che per primo abbisognerebbe di cure specialistiche e che sembrerebbe in un certo modo ammanicato proprio col folle Joker.
All'interno del ghetto si viene immediatamente a formare una sorta di ordine nell'anarchia: i supercriminali più potenti e carismatici si mettono immediatamente a capo delle loro bande, formate dai delinquenti minori che non sopravvivrebbero un giorno senza la protezione di un branco. I nuovi arrivati, come Due Facce, devono immediatamente consolidare la loro autorità, e niente c'é di meglio che una bella prova di forza. Nella fattispecie, l'ex procuratore Dent intende giustiziare Catwoman, ed é da questo punto in poi che BatMan, silenzioso sorvegliante della City, decide di entrare direttamente in azione.
Il concept alla base di Arkham City é naturalmente pressoché il medesimo di Asylum, ossia quello di un gioco che unisca in sé elementi di stealth a una componente molto marcata di action/fighting, ma questo non significa che siamo al cospetto di un clone spudorato. Tanto per cominciare, Il quartiere di Gotham é un'arena ben più estesa e soprattutto aperta rispetto al manicomio criminale, il ché trasmette al gioco un certo grado di liberta, o se preferite di Free Roaming, in più. Per evitare di scadere nel tipico “ridicolo” di molti sequel che obbligano il giocatore a ri-ottenere gradualmente le varie features del capitolo precedente, gli sviluppatori hanno deciso di mettere immediatamente a disposizione molti dei marchingegni che in Asylum arrivavano solo ad avventura iniziata, come ad esempio il rampino e l'artiglio, puntando piuttosto ad un sistema che permettesse di potenziare in qualche modo queste features. Il fatto di avere due rampini gli permetterà inoltre di fare evoluzioni “alla Spiderman”.
A questo si aggiunge un sistema di combattimenti e di iterazione coi nemici che, pur partendo ancora una volta da quello testato di Asylum, implementa molte migliorie, chicche e novità. Per esempio, BatMan dovrà adesso difendersi da nemici più perniciosi, soprattutto nel cercare di colpirlo simultaneamente su più fronti (l'IA del primo Arkham é stato uno dei punti più criticati), ma d'altro canto l'eroe avrà la capacità di schivare e parare più colpi alla volta, o addirittura afferrare al volo gli oggetti lanciatigli per respingerli al mittente. Inoltre, molti dei suoi gadget, prima utilizzati solo in un contesto interattivo, entreranno in campo contro i nemici: che ne direste di una bella spruzzata di gel esplosivo su un avversario, per poi farlo detonare in mezzo agli altri? In Arkham City si può fare...
Avendo a disposizione un ambiente decisamente più ampio e vasto, gli sviluppatori si sono trovati nella necessità di trovare un modo per accordare ai giocatori il giusto grado di libertà senza rendere dispersiva l'avventura- la scelta del manicomio criminale del primo lavoro é stata in parte guidata da questa necessità. Alla fine sembrerebbero aver optato per una trama che offre un percorso abbastanza chiaro, coadiuvata da numerose sottotrame che consentano al giocatore di sbizzarrirsi. Oltre alle sfide dell'Enigmista, ora tramutate in veri e propri puzzle, saranno quindi presenti numerosi personaggi legati a Quest opzionali, come ad esempio il Killer Zsasz (comparso fuggevolmente nel primo episodio) e le sue telefonate sibilline.
Gli ultimi cenni che vi offriamo in questa sede riguardano la modalità investigativa, anch'essa enfatizzata rispetto al prequel. In combattimento, BatMan potrà evidenziare non solo i nemici armati e quelli disarmati, ma anche quelli che risultano in qualche modo legati ai supercattivi, e sono pertanto fonti di preziose informazioni: l'utilizzo del database criminale in possesso dell'eroe gli consentirà di mettere questi individui in relazione coi loro burattinai, e interrogarli a ragion veduta - anche gli interrogatori sono una novità di Arkham City, e difficilmente BatMan tenderà a rispettare i diritti dell'interlocutore. Anche le scene del crimine saranno più complesse delle precedenti, obbligandoci a indagini forensi più approfondite.
Addentrarsi ulteriormente nella descrizione sarebbe, oltre che piuttosto arduo, anche ingiusto nei confronti dello stato attuale dell'opera: per quanto l'aspetto tecnico non sembri affatto essere in discussione, é sicuramente presto per esprimersi in giudizi critici, anche perché per ora non si sa nulla neanche della promessa modalità MultiPlayer - anche se si vocifera della possibilità di utilizzare Catwoman in co-op. Certo é che Arkham Asylum ha meritato il plauso mondiale, e se il buon giorno si vede dal mattino anche Arkham City sembrerebbe sulla buona strada per soddisfare i fan dell'Uomo Pipistrello e non solo...
Ecco pertanto affacciarsi il sequel dell'opera: Quincy Sharp, direttore del manicomio criminale di Arkham, é riuscito a prendersi il merito di aver domato la rivolta del Joker (opera ovviamente di BatMan), e ha sfruttato l'evento come spinta elettorale per divenire sindaco di Gotham City. Dopodiché ha chiuso tanto l'istituto quanto le carceri, spedendo tutti i criminali, normali e super, in un quartiere della metropoli cinto da mura e sorvegliato da una società privata di nome Tyger. Il nuovo quartiere/carcere prese subito il nome di Arkham City, ed é stato affidato alla direzione del misterioso Dottor Hugo Strange, emerito Psichiatra che per primo abbisognerebbe di cure specialistiche e che sembrerebbe in un certo modo ammanicato proprio col folle Joker.
All'interno del ghetto si viene immediatamente a formare una sorta di ordine nell'anarchia: i supercriminali più potenti e carismatici si mettono immediatamente a capo delle loro bande, formate dai delinquenti minori che non sopravvivrebbero un giorno senza la protezione di un branco. I nuovi arrivati, come Due Facce, devono immediatamente consolidare la loro autorità, e niente c'é di meglio che una bella prova di forza. Nella fattispecie, l'ex procuratore Dent intende giustiziare Catwoman, ed é da questo punto in poi che BatMan, silenzioso sorvegliante della City, decide di entrare direttamente in azione.
Il concept alla base di Arkham City é naturalmente pressoché il medesimo di Asylum, ossia quello di un gioco che unisca in sé elementi di stealth a una componente molto marcata di action/fighting, ma questo non significa che siamo al cospetto di un clone spudorato. Tanto per cominciare, Il quartiere di Gotham é un'arena ben più estesa e soprattutto aperta rispetto al manicomio criminale, il ché trasmette al gioco un certo grado di liberta, o se preferite di Free Roaming, in più. Per evitare di scadere nel tipico “ridicolo” di molti sequel che obbligano il giocatore a ri-ottenere gradualmente le varie features del capitolo precedente, gli sviluppatori hanno deciso di mettere immediatamente a disposizione molti dei marchingegni che in Asylum arrivavano solo ad avventura iniziata, come ad esempio il rampino e l'artiglio, puntando piuttosto ad un sistema che permettesse di potenziare in qualche modo queste features. Il fatto di avere due rampini gli permetterà inoltre di fare evoluzioni “alla Spiderman”.
A questo si aggiunge un sistema di combattimenti e di iterazione coi nemici che, pur partendo ancora una volta da quello testato di Asylum, implementa molte migliorie, chicche e novità. Per esempio, BatMan dovrà adesso difendersi da nemici più perniciosi, soprattutto nel cercare di colpirlo simultaneamente su più fronti (l'IA del primo Arkham é stato uno dei punti più criticati), ma d'altro canto l'eroe avrà la capacità di schivare e parare più colpi alla volta, o addirittura afferrare al volo gli oggetti lanciatigli per respingerli al mittente. Inoltre, molti dei suoi gadget, prima utilizzati solo in un contesto interattivo, entreranno in campo contro i nemici: che ne direste di una bella spruzzata di gel esplosivo su un avversario, per poi farlo detonare in mezzo agli altri? In Arkham City si può fare...
Avendo a disposizione un ambiente decisamente più ampio e vasto, gli sviluppatori si sono trovati nella necessità di trovare un modo per accordare ai giocatori il giusto grado di libertà senza rendere dispersiva l'avventura- la scelta del manicomio criminale del primo lavoro é stata in parte guidata da questa necessità. Alla fine sembrerebbero aver optato per una trama che offre un percorso abbastanza chiaro, coadiuvata da numerose sottotrame che consentano al giocatore di sbizzarrirsi. Oltre alle sfide dell'Enigmista, ora tramutate in veri e propri puzzle, saranno quindi presenti numerosi personaggi legati a Quest opzionali, come ad esempio il Killer Zsasz (comparso fuggevolmente nel primo episodio) e le sue telefonate sibilline.
Gli ultimi cenni che vi offriamo in questa sede riguardano la modalità investigativa, anch'essa enfatizzata rispetto al prequel. In combattimento, BatMan potrà evidenziare non solo i nemici armati e quelli disarmati, ma anche quelli che risultano in qualche modo legati ai supercattivi, e sono pertanto fonti di preziose informazioni: l'utilizzo del database criminale in possesso dell'eroe gli consentirà di mettere questi individui in relazione coi loro burattinai, e interrogarli a ragion veduta - anche gli interrogatori sono una novità di Arkham City, e difficilmente BatMan tenderà a rispettare i diritti dell'interlocutore. Anche le scene del crimine saranno più complesse delle precedenti, obbligandoci a indagini forensi più approfondite.
Addentrarsi ulteriormente nella descrizione sarebbe, oltre che piuttosto arduo, anche ingiusto nei confronti dello stato attuale dell'opera: per quanto l'aspetto tecnico non sembri affatto essere in discussione, é sicuramente presto per esprimersi in giudizi critici, anche perché per ora non si sa nulla neanche della promessa modalità MultiPlayer - anche se si vocifera della possibilità di utilizzare Catwoman in co-op. Certo é che Arkham Asylum ha meritato il plauso mondiale, e se il buon giorno si vede dal mattino anche Arkham City sembrerebbe sulla buona strada per soddisfare i fan dell'Uomo Pipistrello e non solo...
Batman: Arkham City
Batman: Arkham City
Dopo il successo, meritatissimo, di Arkham Asylum era lecito aspettarsi un sequel, anche se forse non in tempi così brevi: forse che da Rocksteady lo stessero pensando già dal lancio del prequel? Ad ogni modo Arkham City inizia lì dove Asylum terminava, mettendo BatMan al cospetto di un ecosistema urbano criminale ramificato in più direzioni, con una trama che coinvolge più supercriminali e svariate sotto-trame che enfatizzino il nuovo ambiente a più ampio respiro. Il titolo é atteso per il terzo quarto del 2011: un anno passa in fretta...