Batman: Arkham Origins
di
Valerio De Vittorio
Si sa, la storia dei tie-in, prodotti su licenza cinematografica, fumettistica o quant'altro, é lastricata di fallimenti. I titoli veramente validi appartenenti a questa categoria sono pochi e i capolavori veri e propri si contano sulle dita di una mano monca. Senza aprire wikipedia possiamo citare Blade Runner, mitica avventura grafica di Westwood Studios (chi se la ricorda?) o gli ancor più mitici Indiana Jones di Lucas Arts. Ma stiamo andando un po' troppo indietro nel tempo. Tornando all'era videoludica attuale bisogna per forza di cose citare Batman: Arkham Asylum, un gioiellino partorito dalle capaci menti di Rocksteady che nel 2009 sorprese tutti, non solo proponendo un'interpretazione riuscitissima del super eroe mascherato, ma introducendo idee di gameplay fresche puntualmente copiate da altri action adventure che seguirono. Un secondo capitolo ancora più curato e ben fatto non si fece troppo attendere e così Batman: Arkham City riuscì a traghettare con successo la serie verso i lidi del genere free-roaming. Il 25 ottobre sarà una data importante per il prodotto Warner, perché segnerà l'esordio di un team di sviluppo nuovo, WB. Montreal che come primo incarico si é ritrovato la realizzazione del terzo capitolo della serie, Batman: Arkham Origins. Invitati presso gli studi di Warner Bros Italia, abbiamo avuto modo di assistere ad una nuova presentazione del titolo e metterci anche un po' le mani sopra.
Gotham City, gli inizi
Il setting é Gotham City, ricoperta da una fitta neve. Se le strade sono quelle familiari agli amanti della saga, a cambiare é il periodo cronologico, visto che come é facile intuire dal titolo, il nuovo arrivato sarà un prequel e ci narrerà le gesta di un Uomo Pipistrello giovane e ancora un po' grezzo. Nello specifico, lo incontreremo già nei primi due anni di attività, quando sta appena cominciando a fare la conoscenza di tutti quei super cattivi che passeranno il resto della propria vita a rovinare quella di Bruce Wayne. Lo stesso Batman, ci raccontano gli sviluppatori, sta ancora imparando a governare le proprie abilità, modellando lo stile di approccio al crimine. La gente non lo conosce e teme questo misterioso giustiziere mascherato. Così come lo teme la polizia, che passa più tempo a dare la caccia a lui che non ai veri criminali. Le forze dell'ordine corrotte sono infatti un tema altrettanto centrale nelle vicende di Batman: Arkham Origins, le quali comunque prenderanno il via dall'affronto di Black Mask che stufo di questo nuovo vigilante mascherato, decide di mettervi una taglia sulla testa.
Da quel momento, ogni villain di Gotham vorrà farvi la festa per ottenere i soldi ed entrare nella storia come colui che ha eliminato Batman. Ben Mattes, Senior Producer del gioco, ci descrive come la scelta di raccontare le origini del cavaliere oscuro sia stata dettata da molti fattori, tra cui la possibilità di mostrarci le sue prime volte. Il primo incontro con Gordon, non ancora commissario e uno dei pochi poliziotti non corrotti. E poi c'é anche la prima volta che fa la conoscenza del Joker e di molti altri nemici divenuti poi storici. Lo stesso Batman é inesperto, affronta i combattimenti in modo grezzo, sfrutta a fondo il timore che cerca di incutere col suo travestimento. La gente non sa bene ancora chi o cosa sia e questo a tutto vantaggio del mito che gli si sta costruendo attorno. La crescita del nostro eroe sappiamo già dove lo porterà, ovvero a divenire un uomo freddo e calcolatore, capace di mantenere la calma anche nelle situazioni peggiori. Grazie ad Arkham Origins avremo modo di vivere l'inizio di questo percorso.
Arkham Gameplay
La presentazione giocata in diretta su Playstation 3 prende il via dalla Bat-caverna, dove potremo tornare durante il gioco per gestire diversi aspetti dell'esperienza. I nuovi gadget, ad esempio, ci attenderanno sul tavolo da lavoro, nella fattispecie ci viene mostrata una grana a concussione, in grado di stordire diversi nemici contemporaneamente, arma che più avanti si dimostrerà essenziale per portare a termine la missione. L'occasione ci permette di osservare la relazione tra il nuovo Bruce Wayne ed Alfred, definita dagli sviluppatori come ancora acerba. Assieme a Batman, crescerà anche il giocatore che imparerà a dominare il gameplay. WB. Montreal ci tiene che alla fine della campagna l'utente si senta completamente padrone del titolo. Ciò non significa certo che non troveremo altro dopo i titoli di coda, ma semplicemente regalare la soddisfazione di sentirsi pienamente nel ruolo di Batman prima della fine. Il titolo offre anche per questo diverse challenge direttamente in-game che si potranno consultare e tentare di completare in qualsiasi momento. Così come é stato implementato un sistema di allenamento da affrontare nella Bat-caverna, composto da sfide sbloccabili avanzando. Queste come prevedibile garantiscono esperienza e l'apprendimento di nuove abilità per il protagonista, per un totale di 36 compiti diversi da portare a termine.
L'addestramento dell'Uomo Pipistrello
L'idea di WB. Montreal é di ricreare la sensazione di preparazione ad una missione. Batman ha un compito da svolgere, per questo si ritira nel suo covo dove si allena, prepara i gadget necessari e parte verso la destinazione. Nella fattispecie mostrata durante la presentazione l'obiettivo é il quartier generale della polizia di Gotham dove il nostro eroe vuole infiltrarsi per raccogliere informazioni sugli agenti più corrotti. La mappa della città é piuttosto ampia, tanto che gli sviluppatori hanno scelto di inserire un Fast Travel System, ovvero punti da sbloccare che permettono di teletrasportarsi e risparmiare così i viaggi più lunghi. E' una funzione puramente accessoria, sta al giocatore scegliere se farne uso o meno. Lo "svolazzamento" tra i palazzi di Gotham é ancora al suo posto, ripreso di peso da Arkham City. Giunti a destinazione, il gameplay di Arkham Origins si é mostrato quanto mai familiare. Batman é infatti in grado di approcciare il target silenziosamente, sfruttando tutti gli stratagemmi che già abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare nei due precedenti episodi.
Mostratoci l'approccio più silenzioso, viene caricato un combattimento contro un gruppo di avversari. Anche qui nulla di particolarmente nuovo da segnalare se non un perfezionamento del già ottimo ed innovativo sistema di combattimento corpo a corpo visto in azione negli altri due Arkham. E' quando ci viene mostrato l'incontro con un boss che viene a galla un'importante novità. Il nostro avversario era Deathstroke, una classe di avversario definita come assassino. Ciò comporta un combattimento faccia a faccia, che adatta l'impianto tipico della serie concentrato però in uno spettacolare scontro ravvicinato. La telecamera guidata da una regia fulminante ci ha regalato un momento altamente spettacolare e che pad alla mano promette iniezioni di adrenalina. Se gli sviluppatori sono riusciti ad inserire momenti simili spesso negli 8 episodi che compongono la storia principale, variegandoli il giusto, la serie potrebbe finalmente essersi lasciata alle spalle le brutte boss fight che caratterizzavano soprattutto l'originale. Anche in questa occasione Mattes ci spiega come i nemici siano stati pensati per stimolare il giocatore ad apprendere al meglio l'impianto di gioco. Ad esempio Deathstroke richiede un uso intelligente della contromossa, insegnandoci così il giusto tempismo che varrà anche per i combattimenti più tradizionali.
Ancora Unreal Engine
Batman: Arkham Origins si é mostrato decisamente in forma, nonostante il codice non fosse ancora quello finale. Il motore di gioco, il vetusto Unreal Engine, é stato spremuto per bene al fine di riprodurre a schermo una Gotham convincente. Lo stesso vale per i personaggi, ben modellati ed animati, peccato invece per le movenze dei volti, piuttosto approssimative. Chiaramente ci stiamo esprimendo in modo del tutto indicativo, per poter fare valutazioni più conclusive dovremo attendere l'arrivo della versione finale del gioco che ormai non tarderà molto, visto che esordirà nei negozi il 25 ottobre su console, WiiU compresa, e PC. Quest'ultima tra l'altro grazie alla partnership con nVidia godrà di svariati effetti grafici inediti, basati sullo sfruttamento delle librerie PhysX e non solo. Per quanto riguarda la longevità e i contenuti sembra che Batman: Arkham Origins non si farà mancare nulla, con una dozzina di ore richiesta solo per portare a termine la storia principale più poi tutta una serie di missioni secondarie sparse per la città. E poi é stato ufficializzato il New Game+ oltre ad un livello di difficoltà estremo con una vita sola e senza salvataggi.
Gotham City, gli inizi
Il setting é Gotham City, ricoperta da una fitta neve. Se le strade sono quelle familiari agli amanti della saga, a cambiare é il periodo cronologico, visto che come é facile intuire dal titolo, il nuovo arrivato sarà un prequel e ci narrerà le gesta di un Uomo Pipistrello giovane e ancora un po' grezzo. Nello specifico, lo incontreremo già nei primi due anni di attività, quando sta appena cominciando a fare la conoscenza di tutti quei super cattivi che passeranno il resto della propria vita a rovinare quella di Bruce Wayne. Lo stesso Batman, ci raccontano gli sviluppatori, sta ancora imparando a governare le proprie abilità, modellando lo stile di approccio al crimine. La gente non lo conosce e teme questo misterioso giustiziere mascherato. Così come lo teme la polizia, che passa più tempo a dare la caccia a lui che non ai veri criminali. Le forze dell'ordine corrotte sono infatti un tema altrettanto centrale nelle vicende di Batman: Arkham Origins, le quali comunque prenderanno il via dall'affronto di Black Mask che stufo di questo nuovo vigilante mascherato, decide di mettervi una taglia sulla testa.
Da quel momento, ogni villain di Gotham vorrà farvi la festa per ottenere i soldi ed entrare nella storia come colui che ha eliminato Batman. Ben Mattes, Senior Producer del gioco, ci descrive come la scelta di raccontare le origini del cavaliere oscuro sia stata dettata da molti fattori, tra cui la possibilità di mostrarci le sue prime volte. Il primo incontro con Gordon, non ancora commissario e uno dei pochi poliziotti non corrotti. E poi c'é anche la prima volta che fa la conoscenza del Joker e di molti altri nemici divenuti poi storici. Lo stesso Batman é inesperto, affronta i combattimenti in modo grezzo, sfrutta a fondo il timore che cerca di incutere col suo travestimento. La gente non sa bene ancora chi o cosa sia e questo a tutto vantaggio del mito che gli si sta costruendo attorno. La crescita del nostro eroe sappiamo già dove lo porterà, ovvero a divenire un uomo freddo e calcolatore, capace di mantenere la calma anche nelle situazioni peggiori. Grazie ad Arkham Origins avremo modo di vivere l'inizio di questo percorso.
Arkham Gameplay
La presentazione giocata in diretta su Playstation 3 prende il via dalla Bat-caverna, dove potremo tornare durante il gioco per gestire diversi aspetti dell'esperienza. I nuovi gadget, ad esempio, ci attenderanno sul tavolo da lavoro, nella fattispecie ci viene mostrata una grana a concussione, in grado di stordire diversi nemici contemporaneamente, arma che più avanti si dimostrerà essenziale per portare a termine la missione. L'occasione ci permette di osservare la relazione tra il nuovo Bruce Wayne ed Alfred, definita dagli sviluppatori come ancora acerba. Assieme a Batman, crescerà anche il giocatore che imparerà a dominare il gameplay. WB. Montreal ci tiene che alla fine della campagna l'utente si senta completamente padrone del titolo. Ciò non significa certo che non troveremo altro dopo i titoli di coda, ma semplicemente regalare la soddisfazione di sentirsi pienamente nel ruolo di Batman prima della fine. Il titolo offre anche per questo diverse challenge direttamente in-game che si potranno consultare e tentare di completare in qualsiasi momento. Così come é stato implementato un sistema di allenamento da affrontare nella Bat-caverna, composto da sfide sbloccabili avanzando. Queste come prevedibile garantiscono esperienza e l'apprendimento di nuove abilità per il protagonista, per un totale di 36 compiti diversi da portare a termine.
L'addestramento dell'Uomo Pipistrello
L'idea di WB. Montreal é di ricreare la sensazione di preparazione ad una missione. Batman ha un compito da svolgere, per questo si ritira nel suo covo dove si allena, prepara i gadget necessari e parte verso la destinazione. Nella fattispecie mostrata durante la presentazione l'obiettivo é il quartier generale della polizia di Gotham dove il nostro eroe vuole infiltrarsi per raccogliere informazioni sugli agenti più corrotti. La mappa della città é piuttosto ampia, tanto che gli sviluppatori hanno scelto di inserire un Fast Travel System, ovvero punti da sbloccare che permettono di teletrasportarsi e risparmiare così i viaggi più lunghi. E' una funzione puramente accessoria, sta al giocatore scegliere se farne uso o meno. Lo "svolazzamento" tra i palazzi di Gotham é ancora al suo posto, ripreso di peso da Arkham City. Giunti a destinazione, il gameplay di Arkham Origins si é mostrato quanto mai familiare. Batman é infatti in grado di approcciare il target silenziosamente, sfruttando tutti gli stratagemmi che già abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare nei due precedenti episodi.
Mostratoci l'approccio più silenzioso, viene caricato un combattimento contro un gruppo di avversari. Anche qui nulla di particolarmente nuovo da segnalare se non un perfezionamento del già ottimo ed innovativo sistema di combattimento corpo a corpo visto in azione negli altri due Arkham. E' quando ci viene mostrato l'incontro con un boss che viene a galla un'importante novità. Il nostro avversario era Deathstroke, una classe di avversario definita come assassino. Ciò comporta un combattimento faccia a faccia, che adatta l'impianto tipico della serie concentrato però in uno spettacolare scontro ravvicinato. La telecamera guidata da una regia fulminante ci ha regalato un momento altamente spettacolare e che pad alla mano promette iniezioni di adrenalina. Se gli sviluppatori sono riusciti ad inserire momenti simili spesso negli 8 episodi che compongono la storia principale, variegandoli il giusto, la serie potrebbe finalmente essersi lasciata alle spalle le brutte boss fight che caratterizzavano soprattutto l'originale. Anche in questa occasione Mattes ci spiega come i nemici siano stati pensati per stimolare il giocatore ad apprendere al meglio l'impianto di gioco. Ad esempio Deathstroke richiede un uso intelligente della contromossa, insegnandoci così il giusto tempismo che varrà anche per i combattimenti più tradizionali.
Ancora Unreal Engine
Batman: Arkham Origins si é mostrato decisamente in forma, nonostante il codice non fosse ancora quello finale. Il motore di gioco, il vetusto Unreal Engine, é stato spremuto per bene al fine di riprodurre a schermo una Gotham convincente. Lo stesso vale per i personaggi, ben modellati ed animati, peccato invece per le movenze dei volti, piuttosto approssimative. Chiaramente ci stiamo esprimendo in modo del tutto indicativo, per poter fare valutazioni più conclusive dovremo attendere l'arrivo della versione finale del gioco che ormai non tarderà molto, visto che esordirà nei negozi il 25 ottobre su console, WiiU compresa, e PC. Quest'ultima tra l'altro grazie alla partnership con nVidia godrà di svariati effetti grafici inediti, basati sullo sfruttamento delle librerie PhysX e non solo. Per quanto riguarda la longevità e i contenuti sembra che Batman: Arkham Origins non si farà mancare nulla, con una dozzina di ore richiesta solo per portare a termine la storia principale più poi tutta una serie di missioni secondarie sparse per la città. E poi é stato ufficializzato il New Game+ oltre ad un livello di difficoltà estremo con una vita sola e senza salvataggi.
Batman: Arkham Origins
Batman: Arkham Origins
Batman: Arkham Origins ci ha fatto una buona impressione. L'eredità é forte ed evidente, marchiando in maniera indelebile ogni aspetto del gameplay e dell'atmosfera di gioco. Ciò sembra aver limitato in parte l'inventiva degli sviluppatori che rischiano di riproporci un prodotto fin troppo simile ai predecessori. Se l'esperienza saprà essere solida e ben realizzata, non dovrebbe comunque rappresentare un problema, vista la qualità del gameplay. La trama ambientata nei primi anni di attività di Batman promette poi una prospettiva un po' fresca dell'eroe, mentre il comparto tecnico pare sfruttare a dovere le console di questa generazione ormai agli sgoccioli. Manca veramente poco all'uscita del titolo, restate con noi per la prossima recensione.