Battlefield: 1942
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I giochi ambientati durante il II° conflitto mondiale, complici anche un risorto interesse da parte dell'industria cinematografica (come non ricordare Salvate il Soldato Ryan o La Sottile Linea Rossa), sono stati tra i grandi protagonisti della scorsa stagione ed hanno dominato le classifiche di vendita; titoli come Medal Of Honour Allied Assault, Return to Castle Wolfenstein e Commands II, solo per citarne alcuni, hanno dimostrato come quest'ambientazione sia sempre particolarmente gradita dai giocatori e quindi appare naturale assistere ad un continuo fiorire di titoli che ne riprendono i temi.
Uno dei più interessanti ed innovativi titoli che segue questo filone è l'incredibile BattleField: 1942 di Digital Illusions, dinamica sofware house Svedese nota per avere realizzato in passato alcuni giochi di guida (STCC, STCC2 e Nascar HEAT) e un'interessante FPS chiamato Codename Eagle che ha riscosso un discreto successo, ma niente di paragonabile a quanto promesso con questo nuovo titolo e scopriamo insieme il perché.
La prima cosa che si nota, e che il titolo lascia semplicemente intuire, è che il gioco non è ambientato durante una battaglia o una campagna, ma copre tutti i teatri di guerra, da quelli Occidentali a quelli del Pacifico, e questo introduce già una singolare caratteristica del gioco che lo colloca in una nuova categoria di giochi, a metà strada tra un simulatore ed un tradizionale FPS.
Simulatore? Si, avete capito bene, in BattleFields: 1942 il giocatore non solo avrà la possibilità di impersonare un soldato, ma potrà predente il controllo di una grande varietà di mezzi, come carri armati, Jeep, cannoni, aerei, navi e persino sottomarini.
Gli schieramenti riprodotti sono quelli che hanno preso parte al II° conflitto mondiale, e quindi potremo vestire i panni di un soldato Alleato (Inglese, Francese o Americano) o dell'Asse (è data per certa la presenza dello schieramento Tedesco e di quello Giapponese, mentre non si sa nulla riguardo a quello Italiano), ma soprattutto sarà interessante poter guidare uno dei mezzi che hanno reso celebre il conflitto, come un Tiger, uno Spitfire o addirittura comandare un U-Boat o la potentissima corazzata Giapponese Yamato e se pensate che, visto il gran numero d'unità presenti, si sia deciso di sacrificare il dettaglio e la definizione, posso tranquillamente rassicurarvi sul fatto che i modelli poligonali sono assolutamente fedeli e ricchi di dettagli.