Battlefield 3
di
Ferdinando Saggese
La serie di sparatutto in prima persona “Battlefield” torna sui binari principali. Dopo il grande successo di “Battlefield: Bad Company” e relativo seguito, i ragazzi di DICE vogliono riprendere il discorso interrotto nel duemilacinque con la pubblicazione di “Battlefield 2”, e vogliono riprenderlo alla grande. A detta loro, questi sei anni sono serviti perché maturassero le tecnologie necessarie a implementare tutte le idee che avevano in mente per “Battlefield 3” e, a giudicare dalla qualità mostrata dal titolo sin dal trailer di lancio, dobbiamo credergli. Electronic Arts ha recentemente organizzato uno showcase in quel di Londra per presentare alla stampa europea (quasi) tutta la line up prevista per i mesi a venire, evento durante il quale é intervenuto Patrick Bach, brand manager in DICE, che ci ha mostrato una quindicina di minuti della campagna single player di “Battlefield 3”. Il gioco sarà ambientato nel 2014 e in medio oriente, più precisamente sul confine tra Iran e Iraq, in un contesto cittadino che colpisce per complessità strutturale e colori, fortemente insaturi, al limite del bianco e nero.
Il giocatore impersonerà un marine che, insieme alla sua squadra, dovrà affrontare i nemici della PLR, un'organizzazione terroristica dalla matrice sconosciuta, che impegnerà l'esercito statunitense attuando prevalentemente tattiche di guerriglia urbana. Non potendo rivelare (quasi) nulla sulle modalità single e multiplayer del gioco, Patrick ha deciso di dedicare la presentazione agli obbiettivi tecnologici che DICE sta cercando di centrare con lo sviluppo di “Battlefield 3”. Poco più di un anno fa, su queste pagine si tessevano le lodi del Frostbite Engine, motore grafico proprietario con cui DICE ha realizzato i suoi titoli più recenti, senza sapere che una nuova versione stava lentamente prendendo bellissima forma.
Il gioco, che dovrebbe uscire su PC e console in alta definizione il prossimo autunno, potrà infatti contare sulla potenza offerta dal Frostbite Engine 2.0, evoluzione diretta del precedente motore grafico, che regalerà a “Battlefield 3” una resa grafica al limite del fotorealismo. La demo che Bach ha mostrato all'evento é stata sostanzialmente la stessa che DICE ha mostrato il mese scorso alla Game Developers Conference di San Francisco ma, vista dal vivo e su uno schermo da sessanta pollici, ha fatto nuovamente un grandissimo effetto.
La profondità del campo visivo, la ricchezza poligonale e il livello di dettaglio di personaggi, veicoli e edifici sono impressionanti, a maggior ragione considerando che una delle caratteristiche principali del Frostbite Engine é la grande interattività dello scenario. La gestione dinamica delle fonti di luce, che terrà conto anche della riflessione dei raggi luminosi da parte delle diverse superfici, e il sistema di gestione degli effetti particellari, che renderà estremamente realistiche polvere e esplosioni, sono comunque le feature che abbiamo apprezzato maggiormente e che danno al titolo carattere e atmosfera unici.
Il giocatore impersonerà un marine che, insieme alla sua squadra, dovrà affrontare i nemici della PLR, un'organizzazione terroristica dalla matrice sconosciuta, che impegnerà l'esercito statunitense attuando prevalentemente tattiche di guerriglia urbana. Non potendo rivelare (quasi) nulla sulle modalità single e multiplayer del gioco, Patrick ha deciso di dedicare la presentazione agli obbiettivi tecnologici che DICE sta cercando di centrare con lo sviluppo di “Battlefield 3”. Poco più di un anno fa, su queste pagine si tessevano le lodi del Frostbite Engine, motore grafico proprietario con cui DICE ha realizzato i suoi titoli più recenti, senza sapere che una nuova versione stava lentamente prendendo bellissima forma.
Il gioco, che dovrebbe uscire su PC e console in alta definizione il prossimo autunno, potrà infatti contare sulla potenza offerta dal Frostbite Engine 2.0, evoluzione diretta del precedente motore grafico, che regalerà a “Battlefield 3” una resa grafica al limite del fotorealismo. La demo che Bach ha mostrato all'evento é stata sostanzialmente la stessa che DICE ha mostrato il mese scorso alla Game Developers Conference di San Francisco ma, vista dal vivo e su uno schermo da sessanta pollici, ha fatto nuovamente un grandissimo effetto.
La profondità del campo visivo, la ricchezza poligonale e il livello di dettaglio di personaggi, veicoli e edifici sono impressionanti, a maggior ragione considerando che una delle caratteristiche principali del Frostbite Engine é la grande interattività dello scenario. La gestione dinamica delle fonti di luce, che terrà conto anche della riflessione dei raggi luminosi da parte delle diverse superfici, e il sistema di gestione degli effetti particellari, che renderà estremamente realistiche polvere e esplosioni, sono comunque le feature che abbiamo apprezzato maggiormente e che danno al titolo carattere e atmosfera unici.
Battlefield 3
Battlefield 3
Sono bastati solo quindici minuti in compagnia dei producer di questo Battlefield 3 e un maxi schermo con alcuni nuovi video del gioco per aumentare in noi la convinzione di trovarci di nuovo di fronte ad un potenziale “punto di rottura” nel genere. Tecnicamente impeccabile fin da queste prime battute, il Frostbite 2.0 si appresta a sostenere un titolo che sembra essere pregno di quei contenuti che ormai sono uno dei veri punti di forza della produzione DICE. E se a tutto questo aggiungete il fatto che ancora non si é parlato del multiplayer, le speranze di trovarci di fronte il vero rivale di COD sono sempre più vive.