Battlefield 4
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Come sapete, in questi giorni si é svolta la GDC. Fiera improntata per lo più sulla parte tecnica che sta dietro lo sviluppo di un videogioco, ma che negli ultimi anni é stata anche utilizzata da parte di famosi publisher come luogo perfetto per l'annuncio di alcuni titoli molto importanti.
Tra questi figura sicuramente EA che, per il terzo anno consecutivo, ha deciso di presentare al grande pubblico quello che a tutti gli effetti é per loro l'FPS di punta dell'anno. Così dopo Battlefield 3 e Medal of Honor: Warfighter ecco rivelarsi Battlefield 4 seguito dell'acclamato titolo sviluppato da DICE.
Pur non avendo partecipato direttamente alla presentazione, abbiamo potuto ascoltare le voci degli sviluppatori presenti alla reveal del titolo, ma sopratutto di vedere e analizzare il lunghissimo video di gameplay (17 minuti!) che ha fatto da protagonista della presentazione. In questa anteprima cerchiamo di analizzarlo.
Fishing in Baku
Prendendo spunto da quanto affermato dagli sviluppatori che stanno prendendo parte attiva alla diverse conferenze organizzate per la cinque giorni di San Francisco, una cosa é certa: tutti puntano su esperienze credibili e cinematografiche. Come sottolineato dall'executive VP di Dice, ma poche ore dopo anche da Hideo Kojima, quello che bisogna cercare di realizzare é un prodotto in grado di trasmettere a chi sta giocando sensazioni emotive. Un gioco che oltre a porre il giocare all'interno di un contesto non necessariamente realistico, ma quantomeno credibile, crea una sorte di connessione attraverso eventi, ma sopratutto appoggiandosi ad un comparto audio visivo in grado di replicare la veridicità di un film.
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Preambolo che é servito principalmente per svelare al grande pubblico il nuove motore grafico sviluppato dalla software house svedede: il Frostbite 3. Per mostrarne le potenzialità é stata scelto di mostrare ben 17 minuti di gioco tratti dal quarto capitolo della saga bellica.
Il video si apre con le note di “Total Eclipse of The Heart” di Bonnie Tyler, canzone datata ma dai toni dolci che si contrappone pienamente alla situazione in cui ci troviamo immersi. Un pick up con all'interno tre nostri compagni, di cui uno ferito, che lentamente affonda nelle profondità marine. Unica soluzione per salvarsi? spaccare il vetro, ma questo comporta la perdita del commilitone ferito che non si trova nella condizione di poter nuotare. Poco prima della drammatica decisione la telecamera stacca e ci riporta all'inizio della missione per mostrarci passo a passo come sia finita in tragedia.
Così, tutto d'un lampo ci troviamo in una situazione decisamente più usuale, una serie di interni abbastanza scarni nel quale ci muoviamo con circospezione insieme a due compagni. Una breve sezione di puro walking ma che é assolutamente indicativa dell'impatto quasi fotorealistico che il nuovo motore grafico riesce ad offrire. La sofferta gestione dell'illuminazione dinamica che aveva manifestato la precedente versione del motore grafico, sembra definitivamente superata e pur trovandoci all'interno di un ambiente particolarmente chiuso si intravedo pienamente le potenzialità del nuovo engine sotto questo aspetto.
Potenzialità, che si mostrano nella loro completezza nel momento in cui per difendere un nostro compagno in strada, ci troviamo a sparare da una posizione sopraelevata (attraverso una finestra) in grado di offrire un campo visivo ampio ed ultra dettaglio. Una sparatoria che si arricchisce di granate che distruggono una serie di auto parcheggiate sul ciglio della strada e una porzione di negozio li vicino. Segni questi di una maggior cura anche nella distruzione graduale dell'ambiente, anche nel single player e non solo nel multyplayer come era avvenuto nel terzo capitolo.
Tra questi figura sicuramente EA che, per il terzo anno consecutivo, ha deciso di presentare al grande pubblico quello che a tutti gli effetti é per loro l'FPS di punta dell'anno. Così dopo Battlefield 3 e Medal of Honor: Warfighter ecco rivelarsi Battlefield 4 seguito dell'acclamato titolo sviluppato da DICE.
Pur non avendo partecipato direttamente alla presentazione, abbiamo potuto ascoltare le voci degli sviluppatori presenti alla reveal del titolo, ma sopratutto di vedere e analizzare il lunghissimo video di gameplay (17 minuti!) che ha fatto da protagonista della presentazione. In questa anteprima cerchiamo di analizzarlo.
Fishing in Baku
Prendendo spunto da quanto affermato dagli sviluppatori che stanno prendendo parte attiva alla diverse conferenze organizzate per la cinque giorni di San Francisco, una cosa é certa: tutti puntano su esperienze credibili e cinematografiche. Come sottolineato dall'executive VP di Dice, ma poche ore dopo anche da Hideo Kojima, quello che bisogna cercare di realizzare é un prodotto in grado di trasmettere a chi sta giocando sensazioni emotive. Un gioco che oltre a porre il giocare all'interno di un contesto non necessariamente realistico, ma quantomeno credibile, crea una sorte di connessione attraverso eventi, ma sopratutto appoggiandosi ad un comparto audio visivo in grado di replicare la veridicità di un film.
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Preambolo che é servito principalmente per svelare al grande pubblico il nuove motore grafico sviluppato dalla software house svedede: il Frostbite 3. Per mostrarne le potenzialità é stata scelto di mostrare ben 17 minuti di gioco tratti dal quarto capitolo della saga bellica.
Il video si apre con le note di “Total Eclipse of The Heart” di Bonnie Tyler, canzone datata ma dai toni dolci che si contrappone pienamente alla situazione in cui ci troviamo immersi. Un pick up con all'interno tre nostri compagni, di cui uno ferito, che lentamente affonda nelle profondità marine. Unica soluzione per salvarsi? spaccare il vetro, ma questo comporta la perdita del commilitone ferito che non si trova nella condizione di poter nuotare. Poco prima della drammatica decisione la telecamera stacca e ci riporta all'inizio della missione per mostrarci passo a passo come sia finita in tragedia.
Così, tutto d'un lampo ci troviamo in una situazione decisamente più usuale, una serie di interni abbastanza scarni nel quale ci muoviamo con circospezione insieme a due compagni. Una breve sezione di puro walking ma che é assolutamente indicativa dell'impatto quasi fotorealistico che il nuovo motore grafico riesce ad offrire. La sofferta gestione dell'illuminazione dinamica che aveva manifestato la precedente versione del motore grafico, sembra definitivamente superata e pur trovandoci all'interno di un ambiente particolarmente chiuso si intravedo pienamente le potenzialità del nuovo engine sotto questo aspetto.
Potenzialità, che si mostrano nella loro completezza nel momento in cui per difendere un nostro compagno in strada, ci troviamo a sparare da una posizione sopraelevata (attraverso una finestra) in grado di offrire un campo visivo ampio ed ultra dettaglio. Una sparatoria che si arricchisce di granate che distruggono una serie di auto parcheggiate sul ciglio della strada e una porzione di negozio li vicino. Segni questi di una maggior cura anche nella distruzione graduale dell'ambiente, anche nel single player e non solo nel multyplayer come era avvenuto nel terzo capitolo.