Bayonetta
di
Gabriele Cazzulini
Devil May Cry in gonnella? L'apparenza inganna. Nonostante il titolo, Bayonetta non ha niente a che vedere con l'omonima arma. E' invece un'intelligente rivisitazione all'incrocio tra Devil May Cry e Ninja Gaiden, con un personaggio femminile, appunto Bayonetta, che impersona una fascinosa strega che combatte contro demoniache creature. Niente di nuovo sul fronte videoludico? Anche qui l'apparenza é ingannevole.
Bayonetta é infarinata di riferimenti a mostri sacri, ma riesce a rielaborare questa eredità senza cedere alla tentazione di clonarla cambiando solo il nome. Con una grafica ad alto frame rate e capace di manovrare interi scenari come fossero palloncini, Bayonetta sbalordisce gli occhi con un design dei protagonisti che va ben oltre il minimo sindacale. La visuale resta in terza persona ma la telecamera é completamente libera di muoversi e agevolare i movimenti in battaglia.
I combattimenti furiosi avvincono per la fattura delle armi, le magie e le mosse speciali - e poi per lo scenario dinamico in cui una battaglia ha luogo. Nel video presentato a Lipsia Bayonetta era impegnata in un incessante scontro una decina di demoni mentre era in cima ad una sorta di piattaforma circolare, a forma di rovina antica, che precipitava dallo spazio verso la terra. A velocità elevata e con un asse di inclinazione variabile a sua volta. Alt! Le emozioni corrono e possono far inciampare il giudizio, anche se provvisorio.
flashbayonetta600338
Tutta questa fiera dell'abbondanza grafica, dove non c'é neanche un pixel su schermo che sia rimasto disoccupato, é il frutto dell'estro artistico dei programmatori oppure, con un pizzico di sana disillusione, c'é lo zampino di una tecnologia che permette questi livelli? Per adesso, mentre vige l'attesa e il giudizio é sospeso, possono valere entrambi i punti di vista. Sono i prodigi della tecnologia che permettono di riempire lo schermo di milioni di poligoni in movimento armonico nel tempo infinitesimo di un battito di palpebre.
Ma ci vuole comunque abilità creativa, perché dopo lo stupore dei primi minuti, il sostegno della tecnologia diventa debole se non c'é il rinforzo della fantasia. Perché é questo, alla fine del video, il retrogusto che lasciano i sorsi così succosi di Bayonetta assaggiati a Lipsia. Tutto scintillante e luccicante, tutto smaltato e dorato. Però, come facevano gli antichi, anche senza videogiochi, per sentire se é vero oro, bisogna morderlo. Pertanto la bocca, e la console, restano aperte. Con tanto appetito.
Bayonetta é infarinata di riferimenti a mostri sacri, ma riesce a rielaborare questa eredità senza cedere alla tentazione di clonarla cambiando solo il nome. Con una grafica ad alto frame rate e capace di manovrare interi scenari come fossero palloncini, Bayonetta sbalordisce gli occhi con un design dei protagonisti che va ben oltre il minimo sindacale. La visuale resta in terza persona ma la telecamera é completamente libera di muoversi e agevolare i movimenti in battaglia.
I combattimenti furiosi avvincono per la fattura delle armi, le magie e le mosse speciali - e poi per lo scenario dinamico in cui una battaglia ha luogo. Nel video presentato a Lipsia Bayonetta era impegnata in un incessante scontro una decina di demoni mentre era in cima ad una sorta di piattaforma circolare, a forma di rovina antica, che precipitava dallo spazio verso la terra. A velocità elevata e con un asse di inclinazione variabile a sua volta. Alt! Le emozioni corrono e possono far inciampare il giudizio, anche se provvisorio.
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Tutta questa fiera dell'abbondanza grafica, dove non c'é neanche un pixel su schermo che sia rimasto disoccupato, é il frutto dell'estro artistico dei programmatori oppure, con un pizzico di sana disillusione, c'é lo zampino di una tecnologia che permette questi livelli? Per adesso, mentre vige l'attesa e il giudizio é sospeso, possono valere entrambi i punti di vista. Sono i prodigi della tecnologia che permettono di riempire lo schermo di milioni di poligoni in movimento armonico nel tempo infinitesimo di un battito di palpebre.
Ma ci vuole comunque abilità creativa, perché dopo lo stupore dei primi minuti, il sostegno della tecnologia diventa debole se non c'é il rinforzo della fantasia. Perché é questo, alla fine del video, il retrogusto che lasciano i sorsi così succosi di Bayonetta assaggiati a Lipsia. Tutto scintillante e luccicante, tutto smaltato e dorato. Però, come facevano gli antichi, anche senza videogiochi, per sentire se é vero oro, bisogna morderlo. Pertanto la bocca, e la console, restano aperte. Con tanto appetito.
Bayonetta
Bayonetta
Quali sono le vere intenzioni di SEGA? Riscaldare una minestra già ampiamente condita con l'ottimo Devil May Cry 4 o dare una mano di bianco ad un genere che sembra conoscere qualche momento di stanca? Abbiamo visto ancora troppo poco per dare un giudizio definitivo. Quel che é certo é che Bayonetta con il suo carico di azione e sensualità potrà sicuramente ritagliarsi un suo spazio ben preciso all'interno degli action in terza persona.