Bloody Roar: Primal Fury

Le arene di gioco, infine, spaziano dalla strada sino ad alti grattacieli in costruzione o tranquilli templi orientali: alcuni stage sono pesantemente modificabili dall'irruenza del combattimento, franando da un piano all'altro o distruggendo vari oggetti su schermo ma, in generale, il grado di interattività non é così come alto come si può trovare in un Dead or Alive 3, per esempio
ALLA FACCIA DEL "LOOK"
Dal punto di vista tecnico, purtroppo, Bloody Roar: Primal Fury é poco più di un porting della versione PlayStation 2. Ovviamente, ciò non rappresenta certo un male... dato che la versione per la nera console Sony poteva vantare un impatto visivo di tutto rispetto

Se il set generale di animazioni é rimasto invariato, la resa a schermo di lottatori e scenari ha comunque risentito positivamente di un leggero miglioramento poligonale, reso ancor più sensibile dall'eliminazione di aliasing o flickering che minavano la pulizia generale della versione PlayStation 2
In generale, i personaggi selezionabili sono adeguatamente differenziati fra di loro, così come gli scenari, permettendo di trovare agevolmente il proprio eroe preferito. Il tutto é reso più godibile da un frame rate inchiodato a 60 fotogrammi per secondo... nonostante tutto, qualche miglioria più marcata sarebbe stata sicuramente più apprezzata.