Borderlands

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Il futuro non sembra essere dei migliori, almeno se siete tra quelli che seguono gli ultimi sviluppi dei titoli fantascientifici. Sicuramente avremo a disposizione automobili volanti e una società ancora che guadagna il proprio amore, armi alla mano. Il tutto, naturalmente, sotto un cielo che vira al grigio o, peggio ancora, al marrone scuro.



Facciamo un passo avanti. Gearbox Software. La software house che meglio di tutti (forse), conosce l'universo degli shooter. Nel loro catalogo si possono leggere nomi altisonanti. Hanno creato una delle più belle espansione per Hali Life (Opposing Force), stanno sviluppando un nuovo titolo sull'universo di Alien e hanno creato anche la saga di Brothers in Arms. Ok, hanno anche realizzato Samba de Amigo, ma possiamo affermare senza indugio che conoscono molto meglio le armi da fuoco della maracas. Cosa potevano fare all'interno di un moderno shooter Sci-Fi che nessuno aveva ancora fatto? Seguendo i dettami attuali del mercato, dove i confini dei vari generi ludici si mischiano e “invadono” più meno elegantemente nuovi territori, il team capeggiato da Randy Pitchford ha pensato bene di miscelare sapientemente un genere solitamente “granitico” come gli FPS, con quello invece molto più aperto e multi sfaccettato dei giochi di ruolo.

Il risultato? Strabiliante. Prendete il background Sci-Fi di cui vi abbiamo parlato ad inizio articolo, ma rimuovete i toni grigio-marroni e sostituiteli con un ambientazione a metà tra Mad Max e un fumettone. Eccovi Borderlands. Un immenso sparatutto, colorato, cattivo e in Cel Shading. In aggiunta a questo già ricco piatto ci sono oltre 3 milioni (avete letto bene) di possibili combinazioni per creare altrettante armi di differente fattura (alcuni sfruttanti anche tecnologie aliene) e un cooperative mode che coinvolge tutti quattro i “Players Characters” previsti dal gioco.



Abbiamo iniziato a giocare la campagna in singolo sotto gli occhi attenti dello stesso Randy Pitchford che ha seguito passo dopo passo la nostra prima avventura in Borderlands. La classica impostazione dei comandi FPS ci ha sicuramente facilitato il compito anche se a questo stato dello sviluppo (si tratta pur sempre di una Pre-Alpha) abbiamo notato un certo lag nel puntamento. Malgrado questo non abbiamo fatto molta fatica a liberarci delle due auto avversarie che hanno cercato di impedirci di portare a casa il nostro primo successo. La prima missione del nostro test si é svolta in una vasta area chiamata Firestone. Pandora, il pianeta dove si svolge l'intera avventura, é un pianeta desolato e ricco di terra ostili e sconfinate. Il nostro primo compito consisteva nell'eliminare un certo numero di Skag, ovvero gli alieni indigeni del luogo, somiglianti a feroci cani.

Una volta eliminati abbiamo notato che come in ogni RPG che si rispetti, hanno lasciato sul posto alcuni box da cui abbiamo potuto ricavare punti esperienza e nuove armi. Anzi, a proposito di questo, siamo stati gratificati dal ritrovamento di un'arma particolarmente potente e preziosa, tanto che lo stesso Randy Pitchford ci ha fatto personalmente i complimenti. Ovviamente una volta rientrati nella nostra città/base abbiamo potuto recarci presso il “vendor” di zona per scambiare, comprare e rivendere il bottino di guerra, ottenendo così nuovi bonus e parti preziose per le nostre armi. A seconda del personaggio scelto potrete poi riservare i vostri punti esperienza per lo sviluppo delle capacità peculiari che ogni classe riserva. A questo proposito, specifichiamo che le classi di gioco sono in totale 4: Soldier, Beserker, Hunter e Siren.

Ognuna di esse consente uno sviluppo del personaggio su 3 alberi differenti a seconda dell'orientamento che vorrete dare alle vostre azioni di guerriglia.
La prova successiva é stata quella riservata alla modalità cooperativa che, prevista per quattro giocatori, consente l'inserimento di un nuovo partecipante, in qualsiasi momento dell'avventura, aiutando il creatore della partita a portare a termine la propria missione. Un qualcosa di già visto anche in giochi come Leaft 4 Dead, ma che in questo caso assume un ruolo completamente diverso e, forse, anche più decisivo per le sorti della missione stessa. La buona integrazione di ruoli/orientamenti nel coop può essere la chiave di volta per il successo del team e, più in generale, per lo stesso Borderlands che vuole incentrare molte delle sue attenzioni proprio sulla buona riuscita di questo aspetto del gameplay.



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Dopo una mezz'ora buona di hands on diretto con Borderlands possiamo dire di essere pienamente soddisfatti del lavoro svolto da Pitchford e soci. Le iniziali perplessità su un FPS/RPG in Cel Shading sono state spazzate via dalle ottime sensazioni ricavate dalla prova diretta che ha rivelato come la commistione di genere possa funzionare, soprattutto se ben gestita da un sistema di comandi/crescita che rispettano pienamente i due mondi di provenienza. Una cosa é certa: dopo aver testato il gioco non vediamo l'ora di poterlo testare nella sua versione completa. Le “ Terre di Confine” già ci mancano.

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