Brink
di
"Utopia" é un termine mutuato dal greco antico, più precisamente dalla parola "outopia", che significa: "non luogo". Secondo un'altra interpretazione, il termine deriva dalla parola "eutopia", sempre greco antico, che significa: "luogo del bene". Qualsiasi interpretazione preferiate, con il termine utopia si intende un modello sociale ideale, attualmente non realizzabile, a cui il progresso potrebbe portare in futuro. Cosa centra tutto questo con "Brink"? Beh, "l'Arca" é un utopia. É l'anno 2012, per sfuggire agli effetti del riscaldamento globale e il conseguente innalzamento del livello dei mari, un piccolo gruppo di "illuminati" decide di costruire una città galleggiante, dove avviare una società basata sul buon governo e il rispetto per l'ambiente. Il sogno di un mondo migliore, tuttavia, naufraga presto. Cinque anni dopo la sua fondazione, gli ideali che tengono a galla l'Arca sono ormai dimenticati e l'isola é meta per coloro che fuggono dagli orrori della terra ferma.
Lo scontro tra chi abita l'Arca e i nuovi venuti é inevitabile e l'isola viene divisa in due settori e altrettante fazioni: "sicurezza" e "resistenza", che se ne contendono il controllo. Il nostro ruolo in questa storia? Patteggiando di volta in volta per l'una piuttosto che per l'altra fazione, determinare con le nostre scelte l'esito della guerra. Il gioco, sviluppato dai ragazzi di Splash Damage per Bethesda Softworks, si presenta come uno sparatutto in prima persona contaminato con elementi ruolistici e action, che lo distinguono dalle innumerevoli produzioni dello stesso genere attualmente sul mercato. "Dinamismo" é la parola chiave per capire l'intero impianto di gioco, che si rivelerà flessibile in ogni aspetto, a partire dalla suddivisione in modalità. "Brink" non proporrà una vera e propria campagna in singolo giocatore, così come non potremo selezionare una modalità multiplayer attraverso il classico link nel menù di gioco. Il titolo proporrà una serie di missioni che potremo affrontare da soli, in cooperativa con sette amici o in competitiva contro un'altra squadra formata da otto giocatori. Il passaggio da un'opzione all'altra avverrà in tempo reale; una sessione di gioco in solitaria potrebbe quindi trasformarsi con il passare dei minuti in un'affollata partita multiplayer, in cui difendere i valori di sicurezza o resistenza da avversari umani.
Scelta per quale fazione patteggiare e personalizzato velocemente l'avatar, dovremo scegliere quale delle quattro classi di combattimento implementate vorremo impersonare: "soldato", "geniere", "medico o "operativo". La scelta non sarà comunque definitiva, potremo modificare il nostro ruolo nel conflitto prima di ogni respawn o, qualora lo volessimo, durante la partita, accedendo a particolari terminali disseminati per le aree di gioco. La struttura delle missioni non sarà lineare. Ogni livello proporrà un obiettivo principale e una serie di obiettivi secondari, che cambieranno dinamicamente a seconda delle strategie adottate dal singolo o dalla squadra. Ogni azione, dalla semplice uccisione di un avversario, alla conquista di una base, verrà ricompensata con un ammontare di punti esperienza, che potremo investire per cambiare il nostro aspetto, oppure per migliorare abilità e equipaggiamento accedendo a un apposito menù. Le possibilità di personalizzazione offerte dall'editor di gioco sono innumerevoli e sorprende la cura con cui anche le meno importanti di esse sono state sviluppate. La scelta di un tatuaggio, con cui rendere il nostro alter ego ancora più "figo", non si rivelerà per nulla banale, in quanto marcherà permanentemente il nostro personaggio.
"Brink" non ammette ripensamenti, anche se sarà possibile, sempre dall'editor di gioco, acquistare o perdere peso in qualsiasi momento, possibilità che avrà un significativo impatto sul gameplay. La contaminazione action si concretizzerà infatti nel sistema S. M. A. R. T. (Smooth Movement Across Random Terrain), una collezione di salti e mosse familiari per chi pratica il parkour che, contestualmente all'azione di gioco e alla stazza del nostro personaggio, renderanno più fluidi i movimenti e apriranno nuovi percorsi all'interno delle aree di gioco. Introdotte le meccaniche principali, possiamo concentrarci sulla modalità multiplayer implementata in "Brink", oggetto di una recente prova londinese e ovviamente di questo articolo. Scelta la fazione sicurezza e personalizzato il nostro alter ego, abbiamo partecipato ad una missione di recupero sulla mappa "container city". Il nostro compito in questa particolare missione era il recuperare e portare alla base una valigetta, protetta dalla resistenza in una struttura accessibile solamente dopo l'intervento di un particolare drone radiocomandato, che dovevamo difendere dagli attacchi avversari.
Il percorso tra la base e la valigetta era ricco di passaggi obbligati, facilmente presidiabili, dove ovviamente si concentrava l'azione di gioco. Superato uno di questi ostacoli, nella maggior parte dei casi porte o barriere improvvisate da far saltare con cariche esplosive piazzate opportunamente, il gioco salvava un checkpoint, per evitare che spawnassimo a troppa distanza dagli scontri in caso di dipartita. Pur presentando un carattere piuttosto chiuso, che suggeriva tattiche di guerriglia più che uno scontro a viso aperto, l'ambiente di gioco presentava numerosi percorsi alternativi anche se non accessibili a tutti. Come abbiamo accennato qualche riga più su infatti, una delle innumerevoli variabili da considerare durante la fase di personalizzazione dell'avatar, sarà la scelta della sua costituzione fisica, che avrà un significativo effetto sul gameplay. Optare per un fisico più robusto, per esempio, ci consentirà di imbracciare armi più pesanti e sopportare più danni, caratteristica che farà del nostro personaggio un perfetto tank in grado di catalizzare l'attenzione degli avversari. Scegliere una corporatura più asciutta, ci consentirà invece di correre più veloce, saltare più in alto e scivolare più a lungo, permettendoci di sfruttare ogni possibilità offerta dal sistema S. M. A. R. T. .
Lo scontro tra chi abita l'Arca e i nuovi venuti é inevitabile e l'isola viene divisa in due settori e altrettante fazioni: "sicurezza" e "resistenza", che se ne contendono il controllo. Il nostro ruolo in questa storia? Patteggiando di volta in volta per l'una piuttosto che per l'altra fazione, determinare con le nostre scelte l'esito della guerra. Il gioco, sviluppato dai ragazzi di Splash Damage per Bethesda Softworks, si presenta come uno sparatutto in prima persona contaminato con elementi ruolistici e action, che lo distinguono dalle innumerevoli produzioni dello stesso genere attualmente sul mercato. "Dinamismo" é la parola chiave per capire l'intero impianto di gioco, che si rivelerà flessibile in ogni aspetto, a partire dalla suddivisione in modalità. "Brink" non proporrà una vera e propria campagna in singolo giocatore, così come non potremo selezionare una modalità multiplayer attraverso il classico link nel menù di gioco. Il titolo proporrà una serie di missioni che potremo affrontare da soli, in cooperativa con sette amici o in competitiva contro un'altra squadra formata da otto giocatori. Il passaggio da un'opzione all'altra avverrà in tempo reale; una sessione di gioco in solitaria potrebbe quindi trasformarsi con il passare dei minuti in un'affollata partita multiplayer, in cui difendere i valori di sicurezza o resistenza da avversari umani.
Scelta per quale fazione patteggiare e personalizzato velocemente l'avatar, dovremo scegliere quale delle quattro classi di combattimento implementate vorremo impersonare: "soldato", "geniere", "medico o "operativo". La scelta non sarà comunque definitiva, potremo modificare il nostro ruolo nel conflitto prima di ogni respawn o, qualora lo volessimo, durante la partita, accedendo a particolari terminali disseminati per le aree di gioco. La struttura delle missioni non sarà lineare. Ogni livello proporrà un obiettivo principale e una serie di obiettivi secondari, che cambieranno dinamicamente a seconda delle strategie adottate dal singolo o dalla squadra. Ogni azione, dalla semplice uccisione di un avversario, alla conquista di una base, verrà ricompensata con un ammontare di punti esperienza, che potremo investire per cambiare il nostro aspetto, oppure per migliorare abilità e equipaggiamento accedendo a un apposito menù. Le possibilità di personalizzazione offerte dall'editor di gioco sono innumerevoli e sorprende la cura con cui anche le meno importanti di esse sono state sviluppate. La scelta di un tatuaggio, con cui rendere il nostro alter ego ancora più "figo", non si rivelerà per nulla banale, in quanto marcherà permanentemente il nostro personaggio.
"Brink" non ammette ripensamenti, anche se sarà possibile, sempre dall'editor di gioco, acquistare o perdere peso in qualsiasi momento, possibilità che avrà un significativo impatto sul gameplay. La contaminazione action si concretizzerà infatti nel sistema S. M. A. R. T. (Smooth Movement Across Random Terrain), una collezione di salti e mosse familiari per chi pratica il parkour che, contestualmente all'azione di gioco e alla stazza del nostro personaggio, renderanno più fluidi i movimenti e apriranno nuovi percorsi all'interno delle aree di gioco. Introdotte le meccaniche principali, possiamo concentrarci sulla modalità multiplayer implementata in "Brink", oggetto di una recente prova londinese e ovviamente di questo articolo. Scelta la fazione sicurezza e personalizzato il nostro alter ego, abbiamo partecipato ad una missione di recupero sulla mappa "container city". Il nostro compito in questa particolare missione era il recuperare e portare alla base una valigetta, protetta dalla resistenza in una struttura accessibile solamente dopo l'intervento di un particolare drone radiocomandato, che dovevamo difendere dagli attacchi avversari.
Il percorso tra la base e la valigetta era ricco di passaggi obbligati, facilmente presidiabili, dove ovviamente si concentrava l'azione di gioco. Superato uno di questi ostacoli, nella maggior parte dei casi porte o barriere improvvisate da far saltare con cariche esplosive piazzate opportunamente, il gioco salvava un checkpoint, per evitare che spawnassimo a troppa distanza dagli scontri in caso di dipartita. Pur presentando un carattere piuttosto chiuso, che suggeriva tattiche di guerriglia più che uno scontro a viso aperto, l'ambiente di gioco presentava numerosi percorsi alternativi anche se non accessibili a tutti. Come abbiamo accennato qualche riga più su infatti, una delle innumerevoli variabili da considerare durante la fase di personalizzazione dell'avatar, sarà la scelta della sua costituzione fisica, che avrà un significativo effetto sul gameplay. Optare per un fisico più robusto, per esempio, ci consentirà di imbracciare armi più pesanti e sopportare più danni, caratteristica che farà del nostro personaggio un perfetto tank in grado di catalizzare l'attenzione degli avversari. Scegliere una corporatura più asciutta, ci consentirà invece di correre più veloce, saltare più in alto e scivolare più a lungo, permettendoci di sfruttare ogni possibilità offerta dal sistema S. M. A. R. T. .