Bruce Lee: Quest of the Dragon

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Chi non ha mai sentito parlare di Bruce Lee alzi la mano. E' probabile che nessuno la alzi perché anche se in molti non avranno visto un suo film (essendo ormai di quasi 30 anni fa) è anche vero che il suo mito è arrivato intatto fino a noi, vuoi per la trasposizione cinematografica della sua biografia, Dragon, vuoi per l'innegabile forza della sua immagine, quella di un uomo che ha saputo reinventare se stesso e ammodernare le arti marziali inventando un suo particolare stile.

Quindi ogni titolo dedicato a Bruce Lee arriva come un benvenuto se serve a riportare un po' del carisma dell'uomo. Ultimo in ordine di tempo a provarci è Quest of the Dragon (QotD) sviluppato per conto della Universal dalla Ronin Entertainment.
Prima di tutto un'avvertenza: il gioco in questione non sarà basato su alcuno dei film interpretati da Lee bensì riporterà una storia inventata per l'occasione. E in effetti la trama di QotD sa molto di anni '70, dello strano mix di arti marziali e spionaggio e di una certa ingenuità dell'epoca che però vide il fiorire dei film basati sulle arti marziali. Potrebbe essere la sceneggiatura di un qualsiasi film orientale in cui concetti come onore, tradizione, famiglia e vendetta sono basilari.



In questa struttura Bruce Lee interpreterà la parte di un agente speciale inglese ritornato in seno alla famiglia. Occorre però dire che nel corso dei suoi doveri Lee fu costretto ad uccidere il signore di un'organizzazione segreta chiamata Black Lotus, fatto che Lee ricorda come disonorevole per sé. Al momento del suo ritorno in famiglia e a sua insaputa l'organizzazione è perfettamente attiva e capeggiata dalla figlia del defunto capo, naturalmente desiderosa di vendetta.

Bruce Lee apprenderà tutto al suo ritorno mentre i saluti di bentornato si trasformeranno in grida di preoccupazione quando il padre verrà rapito e un'antica reliquia rubata dal tempio. Ovvio che Lee prenda come come punto d'onore il salvataggio del padre e il chiarimento circa il furto della reliquia.
Storia forse scontata (alzi la mano chi ha incontrato sulla sua strada giochi veramente orginali in questi ultimi tempi)ma QotD in realtà dovrebbe essere un festival di arti marziali, un'occasione per sbizzarrirsi ai comandi di Lee in tutte le mosse che lo hanno reso famoso. E se questo è una delle caratteristiche principali l'altra sarà l'impostazione vagamente RPG del titolo per cui, a dire il vero un po' inverosimilmente, Lee non sarà all'inizio del gioco il maestro che conosciamo ma un semplice adepto che migliorerà le sue doti progredendo nel gioco.

Quindi ad avventura appena iniziata solamente una piccola parte delle mosse implementate nel gioco sarà disponibile e Bruce un novizio che, in maniera francamente inspiegabile, ha battuto il capo della Black Lotus. Comunque sia la maniera per migliorarsi non mancherà di certo visto le ondate di nemici a difficoltà progressiva che andranno ad abbattersi su Bruce in uno sitle che ricorda molto da vicino il vecchio Final Fight seppur in una cornice tridimensionale.

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