Bulletstorm

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Siamo andati a vedere Bulletstorm cercando di cancellare qualsiasi preconcetto mentale, tenendo a mente solo che a farlo sono i ragazzi che hanno dato vita a titoli come Painkiller e Gears of War. Le poche informazioni sul titolo raccimolate negli ultimi giorni promettevano di metterci davanti ad uno sparatutto dove a farla da padrone sarebbero state enormi armi. Di una cosa però potevamo stare sicuri: che avremmo visto qualcosa d'interessante.



Abbiamo assistito allo Showcase di Electronic Arts tenutosi in questi giorni, dove non é mancata una presentazione breve ma intensa per il titolo in questione, iniziata con un videomessaggio di Cliff Bleszniski della Epic e continuata con la compagnia di Adrian Chmielarz, direttore creativo di People Can Fly che ci ha accompagnato per tutto il nostro “tragitto”. Il punto di partenza che ci viene posto per osservare Bulletstorm é quello non del solito shooter dove l'importante é sparare all'avversario, ma il come farlo fuori. Non solo head shot, ma cercare nuovi metodi per far passare i nostri nemici a miglior vita. Adrenalina a fiumi per una ricetta dove alla base di tutto vi é un certo “chaos creativo”, termine che vi spiegherete al meglio dove aver visto il trailer rilasciato da EA.

La trama prende forma dalle idee di Rick Remender, famoso autore di graphic novel, e vede come personaggi principali un duo di pirati spaziali in compagnia di una graziosa e pericolosa donzella. Il protagonista é Grayson Hunt, armato pesantemente e capace di sferrare poderosi calci agli avversari, senza scordare una particolare corda d'energia che ricorda un “lazo”. La nostra storia si svolge a Elysium, una città abbandonata che si é trasformata da paradiso a casa di enormi piante simil-preistoriche. Naturalmente non saremo mai troppo soli, vista la presenza di Space Marine estremamente arrabbiati il cui unico pensiero sembra essere quello di farci fuori.


Multiplayer


Una volta iniziata l'azione, alla prima uccisione notiamo subito che, per ogni vittima fatta, comparirà sulla sua testa una scritta che ci dirà il modo in cui l'avremo ucciso e il punteggio ricevuto, il tutto in una salsa molto “arcade”. Dieci punti per la più normale delle uccisioni per poi salire in base a quel che faremo. Sparando nelle.. parti basse avremo compiuto un'esecuzione chiamata “pietà”, per assistere ad un crescendo di fantasiose tipologie e nomenclature. Come era logico attendersi si potranno upgradare le proprie armi, per giungere persino a sparare cento proiettili in un colpo solo. Non dimentichiamoci il lazo d'energia, che ci servirà per creare combo come afferrare un avversario e sparargli in volo o gettarlo su uno degli innumerevoli corpi contundenti dell'ambientazione, dotata di enormi piante carnivore, barili incendiari e giganteschi “cactus” ricoperti di mortali spine.

Basta lavorare di fantasia per capire quante cose potrete fare con la vostra corda: lanciare un barile e farlo scoppiare su un nemico, oppure prendere il malcapitato di turno e piantarlo sugli aculei di una pianta grassa un po' troppo cresciuta. D'altro canto la demo si é conclusa con il combattimento contro uno spaventoso fiore alieno che aveva mangiato Ishi Sato, il nostro compagno d'avventure...

L'ultima versione dell'Unreal Engine ha dato vita a un panorama lussureggiante ben illuminato e dall'aria vagamente tropicale. Accompagnato da una colonna sonora rock pompatissima, Grayson si lascia andare a commenti esilaranti, tra battute fortemente sessiste rivolte alla spalla femminile, con grugniti poco educati e insulti irriverenti agli avversari, senza scordarsi di sfotterli una volta fatti a pezzettini. Unico dubbio la varietà delle ambientazioni: impossibile sapere adesso cosa ci riserverà il gioco, ma se tutto si dovesse svolgere nella città abbandonata, potrebbe esserci il rischio di una certa noia.



Bulletstorm

Bulletstorm

Non sappiamo se la sinergia tra Epic e People Can Fly, atta a portare un divertimento arcade quasi “anacronistico” in uno shooter funzionerà, di sicuro il frammento di gioco che ci é stato mostrato é stato sufficiente per farci interessare a Bulletstorm e a farci desiderare di mettere le mani sul titolo completo per visionarlo in ogni suo poligono. Siamo decisamente impazienti di mettere a segno qualche altro colpo “Pietà”. Ouch!

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