Bulletstorm

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L'evento novembrino di Electronic Arts, chiamato pomposamente EA Winter Showcase 2010, ha svelato alla stampa specializzata una grande mole di notizie, rivelazioni, hands on ed eyes on a profusione. Come tutte le abbuffate, anche in campo videoludico, c'é sempre un piatto più gustoso, che lascia in bocca un sapore particolare che si ricorda anche dopo averlo mangiato. Questo piatto, o meglio questo gioco, é stato probabilmente la versione multiplayer di Bulletstorm, giocata avidamente dai giornalisti presenti, che in gran parte ne hanno apprezzato la forte carica ludica, goliardica e lo spettacolare concept proposto. Ricordiamo per chiarezza ai lettori che stiamo parlando soltanto di una versione multiplayer ancora incompleta di un titolo in uscita, probabilmente, a fine febbraio. Ma se l'obiettivo finale di uno sparatutto in multiplayer é fondamentalmente divertire sparacchiando in allegria, Bulletstorm fa anche più di quello che serve.



La giocabilità regna sovrana in ogni istante, arricchita da una notevole varietà di situazioni di gioco e espedienti di gameplay che sembrano già profondamente azzeccati, sia per le molteplici possibilità di attacco e di approccio tattico alla partita, che per la coinvolgente modalità cooperativa, che rasenta talvolta addirittura caratteristiche da gioco sportivo, per la continua mobilità degli uomini in gioco e per la necessaria collaborazione che si deve instaurare tra i componenti del team, proprio come succede in una partita tra due squadre. In questo specifico caso,la nostra squadra affronterà un'orda sempre crescente e multiforme di avversari, sfruttando in modo obbligatorio le combo di gruppo, se si vuole raggiungere l'obiettivo comune e guadagnare i punti necessari alla vittoria di squadra e al conseguente upgrade delle nostre armi e dei nostri alter ego.
In una serie di mappe non particolarmente vaste, ma sufficientemente ricche di elementi interattivi, abbiamo potuto affrontare per la prima volta una modalità multiplayer a 4 giocatori che non inventa niente di clamoroso a livello concettuale, ma che riesce a divertire grazie al mix di possibilità ludiche inserite e all'interattività degli scenari, che ovviamente troveremo poi nella versione finale della modalità campagna.

Uno dei piatti forti della sfrenata sessione é stata la spettacolare scivolata “calcistica”, caratteristica distintiva di Bulletstorm, che potremo utilizzare in ogni momento del gioco sia per abbattere i nemici con un tackle scivolato degno del peggior difensore di terza categoria, che per spostarci agilmente da un punto all'altro della mappa di gioco. Ad esempio, sarà una mossa obbligatoria nelle situazioni in cui dovremmo abbassarci velocemente e passare sotto un tronco, ma anche in casi di corpo a corpo ravvicinato, quando le armi saranno troppo ingombranti per consentirci una rapida uccisione. I nostri stivali chiodati, e in ultimo luogo la nostra agilità, non serviranno soltanto a scappare da una situazione ostica, ma diventeranno fin da subito un'arma micidiale da gestire con sagacia.

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Grazie alla potenza di un'ispirata versione dell'Unreal Engine 3, un'altra interessante feature di Bulletstorm sarà senza dubbio la scarica elettromagnetica in pieno stile flusso canalizzatore della serie Ritorno al Futuro, grazie alla quale potremo letteralmente sollevare in aria i nemici a distanza, per poi seccarli con un calcio volante dalla realizzazione epica, o facendoci aiutare dal fuoco di un compagno nelle vicinanze. Oltre ad una serie di potentissime e quasi grottesche armi da fuoco, avremo così a che fare con forze elettromagnetiche sovrannaturali da utilizzare per issare in cielo nemici ed elementi dello scenario , scatenando il finimondo ad un'altezza insolita.

Il grido di battaglia é semplice: uccidere i numerosi nemici in tutti i modi e farlo con stile, tutto a seconda dell'evenienza e delle necessità degli obiettivi. Come al solito, ogni uccisione sarà conteggiata singolarmente all'esecutore, calcolata con un punteggio numerico a seconda della spettacolarità e degli elementi dello scenario utilizzati, ma il vero obiettivo della modalità sarà sempre una serie di kill effettuate in coppia o anche in tre o quattro. Se il nostro team non sarà in grado di realizzare perfettamente le combo di gruppo previste, la missione fallirà e sarà obbligatorio ripetere lo scenario, anche se i migliori giocatori saranno sempre premiati da un upgrade più importante degli altri.

Per i più competitivi, rassicuriamo che, durante le apocalittiche sessioni multiplayer, il livello di sfida e le qualità individuali saranno premiate con punteggi e remunerazioni adeguate, ma la vera soddisfazione videoludica sarà comunque rappresentata dall'uccisione collettiva obbligatoria, per niente semplice da realizzare e da organizzare in gruppo. Un rito da preparare con cura e da effettuare con necessaria lucidità, in un ambiente cruento, oltre che cromaticamente sopra le righe, in cui ogni kill creerà un'esplosione di sangue e colori, gestiti con sufficiente framerate dalla build che abbiamo provato, contando il tempo che rimane per limare gli inevitabili rallentamenti dovuti alla grandissima quantità di elementi dello scenario e i pirotecnici effetti luce che carateerizzano lo stile visivo del promettente titolo di People Can Fly, sviluppatori dell'altrettanto sfolgorante Painkiller, FPS del 2004.

Il multiplayer di Bulletstorm si presenta in un'ottica divertente e originale: non solo sangue ed esecuzioni di massa, ma anche strategia, gioco di squadra e quel tocco di eccesso e spettacolarità visiva che ogni giocatore desidera da uno sparatutto post-apocalittico ambientato in un universo bizzarro e inverosimile. In poche parole, l'opposto della reatà: videogioco allo stato puro.



Bulletstorm

Bulletstorm

Frenesia e stile non sono due componenti facili da mixare, ma il lavoro di People Can Fly, seguito sotto stretta osservazione da Epic Games, punta dritto a questi due obiettivi, con un'originale formula videoludica che abbiamo apprezzato in sede di hands on. Il multiplayer di Bulletstorm riesce a divertire sia gli appassionati di FPS, che gli onesti videogiocatori di altri generi di videogames. Gameplay variegato e convincente, esplosioni spettacolari, il giusto bilanciamento tra prestazioni individuali e gioco di squadra, armi da fuoco futuristiche e energie elettromagnetiche da controllare. Ad ognuno il suo, ad ogni videogiocatore il suo stile...

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