Burnout 3

di Giuseppe 'Sovrano' Schirru

Dopo aver lanciato la sfida con i primi due capitoli della serie Burnout e dopo aver raccolto le risposte avversarie dei vari NFS Underground, Midnight Club e il recentissimo RPM Tuning, il team creatore del famigerato Renderware si appresta a ';sorpassare' la concorrenza con questo Burnout 3, testato da Gamesurf con largo anticipo rispetto al rilascio settembrino del gioco completo. Le migliorie di Burnout 3 e i passi avanti compiuti dai programmatori sono da ascriversi al reparto spettacolarità, passando per l'impatto visivo, splendido, finendo con il gameplay, garante di sorpassi al limite, schivate fulminee di veicoli in contromano e curve rigorosamente in derapata. Senza disdegnare crash test che farebbero impallidire le norme europee. Burnout è per prima cosa spettacolo: spettacolo per i vari incidenti altamente coreografici, per i virtuosismi che è possibile far compiere al proprio bolide, spettacolo per le folli velocità raggiungibili, spettacolo, scusate l'ennesima ripetizione, per un gioco che riesce appieno a suscitare emozioni di meraviglia.


Spettacolarità, giusto per mettere in chiaro le cose, è la parola che più si presta a descrivere Burnout 3. Impossibile non vederne i rimandi dietro ogni piccola sfaccettatura, passando dalle scie delle macchine, fino alle scintille per gli scontri con gli altri veicoli con un esaltazione per gli incidenti davvero grandiosa. Non si potrebbe parlare in diversi termini di un gioco che, pur girando sulla magrolina PS2, riesce a ricreare un simile impatto visivo. Un aggiornamento video costante, solido come la roccia e ancorato ai 60 fps, affiancato a una mole di poligoni immensa che si muove a velocità spropositate, riescono a stupire chi ancora avesse qualche dubbio circa le capacità del motion engine, in grado stavolta più che emozioni di regalare adrenalina a fiumi. Sbalorditivo. Se non altro perché, fermo restando che la demo da noi testata comprendeva un solo circuito, la mancanza di effetti di pop-up e la cura maniacale per gli elementi di fondale, avrebbero suscitato l'incondizionata ammirazione perfino dello spettatore agnostico.

Il gameplay, che vive in simbiosi col reparto grafico e proprio da questo trae giovamento, fa della velocità il suo io più profondo: curve, sorpassi al limite, scontri a 200 km/h immortalati da splendidi replay, nulla riesce ad assecondare la voglia di velocità del giocatore che tocca vette vertiginose, scandite da un effetto blur altamente spettacolare, ma soprattutto, funzionale. Dietro però questo marasma di luci ed effetti speciali da kolossal hollywoodiano, si cela un'impalcatura di gioco che non ha subito drastici cambiamenti rispetto al precedente capitolo, giusto qualche affinamento. Un male? Tutt'altro. Ora gli avversari si dimostrano più ostici, o bastardi se ci scusate il termine, ma soprattutto sono state aggiunte delle combo per incrementare il boost, come il mandare gli altri bolidi contro un muro o comunque causare spettacolari incidenti.


In questo sciame di buone parole sarebbe improprio mettere in secondo piano la vera novità del titolo, l'implementazione della modalità on-line, logica conseguenza per una crescita esponenziale del divertimento ludico. A concorrere nella buona riuscita di quest'ultimo, troviamo un parco macchine salito al ragguardevole numero di settanta veicoli e le piste, ora maggiormente diversificate le une dalle altre anche per ambientazione, che risultano una quarantina. Altri numeri? Le sezioni nelle quali lanciarsi a folle velocità contro file di macchine per guadagnare punti sono salite a 100; inoltre, i Criterion, hanno aggiunto una gustosa modalità chiamata Crash Breaker nella quale alla guida del vostro mezzo, in cui sarà installata una bomba, dovrete detonarvi nel bel mezzo del traffico cittadino. L'appuntamento è fissato per il 14 settembre.