Burnout: Revenge

Si chiama Arcade Racing, si pronuncia Burnout. E' innegabile come l'ultimo lavoro abbia assunto in quest'ultimo periodo l'onere di essere identificato come il Racing Game Arcade per eccellenza. Il passaggio dei Criterion sotto l'ala protettrice di EA ha avuto il merito (non dimostrabile, ad ogni modo), di aver svincolato la serie di Burnout dal titolo piuttosto anonimo (seppure di buona fattura) visto nei primi due capitoli, in un vero e proprio "must" per tutti gli amanti delle gare cittadine senza troppe implicazioni di tipo simulativo e "granturistico". E, giusto per battere il ferro finchè è caldo, ecco qui, quasi pronto per il lancio, un nuovo Burnout.


Non preoccupatevi, però, perché alla Criterion sembra proprio che non abbiano dormito sugli allori del successo di Burnout 3 ma, anzi, si sono impegnati a fondo per regalare a questo quarto capitolo della serie (i maghi del marketing EA hanno imposto la rimozione del numero quattro dal titolo), un numero sufficienti di novità, tali da giustificare la nuova release. Innanzitutto, una nuova grafica. Non tanto nelle livree delle vetture o nella rivisitazione del motore grafico che, per inciso, sarà sempre quel Renderware inventato dagli stessi Criterion. La novità principale di Burnout Revenge risiederà soprattutto nella rinnovata vastità degli ambienti da percorrere e da una nuova struttura dei percorsi che abbandoneranno momentaneamente le soluzioni "fuori porta" per concentrarsi maggiormente su trafficatissimi circuiti cittadini.

L'unico livello giocato nella demo recentemente resa disponibile ci ha proprio portato all'interno di uno di questi affollati centri cittadini dove è balzata agli occhi la volontà di Criterion di offrire un maggiore grado di interattività con l'ambiente. La rinnovata possibilità di poter utilizzare il traffico cittadino o alcune parti dello stesso ambiente a nostro favore, ne sono una prova lampante. Non sarà raro, infatti, spingere un nostro antagonista verso la corsia opposta alla ricerca di un "frontale" che possa momentaneamente escluderlo dalla corsa, così come ci verrà anche la possibilità di stringere l'avversario di turno contro un muro e trascinarlo fino alla colonna portante di un traliccio, facendolo ovviamente schiantare.

Tutte opzioni rese possibili dal rinnovato design, volto ad un rinnovamento di un gameplay che sembra non conoscere momenti di stanca. Burnout Revenge ripresenta infatti lo stesso biglietto da visita ammirato lo scorso Novembre: Velocità folle (il motore non si schioda dai sessanta frame costanti), adrenalina allo stato puro e una continua prova sull'efficacia dei vostri riflessi, messi questa volta di fronte a nuove sfide. Nell'ottica del rinnovamento del gameplay di cui abbiamo già accennato, Criterion ha fatto si che i teatri delle nostre scorribande cittadine si presentino a noi pregne di bivi, biforcazioni e scorciatoie, tali da rinnovare ad ogni gara l'approccio di guida e di strategia da adottare nei confronti dei nostri avversari.


E' da dire che spesso ci si accorge delle varie possibilità inforcando quasi "per errore" la strada secondaria. Capiterà il più delle volte di ritrovarsi in un vicolo fino a quel momento mai visto, solo per aver tentato di schivare un avversario o un'auto parcheggiata. Le velocità impressionanti di Burnout, infatti. rischiano di "nascondere" al giocatore tali diramazioni, essendo quest'ultimo concentrato su fin troppi elementi sullo schermo che sfrecciano ad elevata velocità. Una percezione più subliminale che cosciente, quindi, ma è un canovaccio a cui gli aficionados della serie hanno dimostrato di avere nel proprio DNA.

Ma il nuovo Burnout 4 riesce a fare anche qualcosa in più, introducendo per la prima volta il concetto della vendetta (da qui il sottotitolo: Revenge). Un avversario che durante il corso della gara farà qualche torto nei vostri confronti, come spingervi sulle barriere protettive o contro i muri verrà contrassegnato da uno speciale "marker" rosso, in modo da poterlo distinguere chiaramente durante lo svolgimento della gara. Inutile dire che eliminando questo particolare tipo di avversario si otterrà un bonus (rappresentato in genere dal boost) maggiorato rispetto alla norma. Può sembrare una semplice aggiunta di contorno ma sembra proprio che, al contrario, Criterion abbia incentrato molti dei suoi sforzi proprio attorno a questo concetto e siamo certi che nell'arco del gioco saranno parecchie le occasioni in cui verrà tirata in ballo la nostra sensibilità al rispetto del nostro "onore" di pilota.
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Ulteriore novità è rappresentata dal rinnovato utilizzo del CrashBreaker, ora non più relegato all'utilizzo nelle sessioni in cui il giocatore viene chiamato a creare incidenti dalle spettacolari forme, ma vera parte integrante delle corse cittadine, assumendo quindi un ruolo decisamente più straegico. Ogni qualvolta il nostro mezzo verrà coinvolto in un incidente, potremo azionare il CrashBreaker, nel tentativo di coinvolgere nell'esplosione qualche nostro avversario scomodo, così come mostrato nel video a corredo di questa preview.

Da un punto di vista strettamente tecnico, Revenge sembra prendere a piene mani dal precedente episodio (che già sembrava aver tirato per il collo il Renderware), ma riesce ugualmente a fare qualcosa in più, modellando con maggior dettaglio le livree della macchine partecipanti e aumentando la maestosità e la complessità degli scenari, fermo restando un frame rate ancora graniticamente ai 60 frame costanti.

Da qualsiasi parte lo si voglia guardare, Burnout Revenge ha tutte le carte in regola per bissare l'incredibile successo del terzo capitolo, riuscendo anche a portare qualcosa in più a livello prettamente concettuale. Non resta che aspettare il prossimo 22 Settembre, quando finalmente i motori di Burnout romberanno (per l'ultima volta) su tutte le console dell'attuale generazione.

Burnout: Revenge

Burnout: Revenge

Un solo livello testato e già l'attesa per il nuovo titolo dei Criterion si è fatta spasmodica. Soprattutto perché, ad una prima analisi, Burnout Revenge ha tutte le carte in regola per far dimenticare quel mostro di velocità adrenalinica e perfezione tecnica che è stato Burnout 3. Prendete tutto questo, aggiungete anche un rinnovato supporto alla modalità Live e capirete perché, a poco meno di un anno dal precedente episodio della serie, Criterion è certa di poter ribadire il proprio predominio sugli arcade race. Con buona pace di NFSU2 e compagnia.