Call of Duty 3

di Massimiliano Balistreri
Nella suggestiva cornice parigina, scelta non a caso per ospitare il press tour di quest'anno di Activision, abbiamo avuto l'interessante possibilità di testare per la prima volta con mano uno dei giochi di punta della software house americana per la prossima stagione invernale. Stiamo naturalmente parlando di Call of Duty 3, terzo episodio di quella che rappresenta una delle saghe di giochi bellici più seguita e apprezzata di sempre.
Lo sviluppo del terzo episodio è stato affidato a Treyarch, team in passato già responsabile del porting di Call of Duty 2 su Ps2 e Xbox, che va quindi a subentrare agli ottimi Infinity Ward.
Nonostante il cambio della guardia ci sentiamo di tranquillizzare subito i fan sul fatto che la natura tipica della serie non è stata per nulla intaccata né in qualsivoglia maniera snaturata, questo coi suoi vantaggi e svantaggi. Come vedremo successivamente.


La versione che abbiamo avuto modo di osservare e provare in prima persona era quella per Xbox 360, evidentemente in una stadio di sviluppo più avanzato rispetto a quella per Ps3 e Wii.
La prova single player era ambientata nel medesimo stage, The Island, che la sera precedente era stato visto giocare, per la prima volta in pubblico, da uno degli sviluppatori del gioco. La missione si svolge in aperta campagna, nel corso di una notte scossa da un violento temporale e il nostro compito fondamentalmente è quello di penetrare nel territorio nemico, protetti dai mezzi pesanti che avanzano inesorabile dinanzi a noi ma che, per forza di cose, non ci lasciano del tutto invulnerabile di fronte al fuoco avverso. Il quadro globale è davvero spettacolare e coreografico. Fulmini e saette illuminano lo schermo aritmicamente, quasi a sottolineare l'incalzare dell'azione che di fronte ai nostri occhi si sta consumando. Decine di soldati si scontrano, con una drammaticità che nella sua crudezza trova il suo stesso senso di esistenza, frutto di una guerra non giusto ma non per questo non necessaria. Il tutto si muove senza particolari incertezze e il pad risponde bene, una volta appresi i vari comandi, che per la verità non si distinguono troppo dal prequel. Curioso il sistema di messa a fuoco con fucile, che tenderebbe a mettere fuori fuoco tutto ciò che non ricade nel centro del nostro mirino, ma che evidentemente è ancora un pochino da aggiustare, visto che in qualche occasione ci siamo ritrovati fuori fuoco quello che in realtà era il nostro bersaglio. Animazioni e fludità generale più che buone, anche se non si percepisce una gestione fisica molto più evoluta rispetto a quanto già osservato in Call of Duty 2.


La scena poligonale risulta piuttosto ricca e convincente, con scelte cromatiche azzeccate e plausibili. La prova in multiplayer locale in lan ha evidenziato una buona cura nella gestione delle squadre e un ridimensionamento del dettaglio grafico rispetto alla campagna per giocatore singolo, come d'altronde è assolutamente lecito aspettarsi in giochi del genere. Ed è sempre sotto quest'ottica che è stata limitata l'interattività con l'ambiente circostante, con la precisa volontà di dirigere le proprie attenzioni al nemico e non all'abbattimento sistematico della scenario circostante (del resto il famoso motore GeoMod non ha certo portato quella rivoluzione sperata, in questo senso). Ma del resto Call of Duty 3 ha davvero tanta sostanza da mostrare. Globalmente l'impressione raccolta è quella di un titolo assolutamente promettente, che sicuramente riuscirà ad appassionare i vecchi fan della saga bellica Activision e riuscirà al contempo a portare nuove leve (è proprio il caso di dirlo) all'esercito di Call of Duty. E anche se tecnicamente siamo più che consci che la Xbox360 possa dare ancora di più, siamo certi che le attese dei fan saranno soddisfatti, soprattutto se si tiene conto che Call of Duty 2 su Xbox 360 ha da poco superato il milione di copie vendute. Un bacino d'utenza importante a cui Activision saprà regalare un titolo realmente memorabile. Continuate a seguirci per scoprire il gioco finale, a Novembre, sempre su questi schermi.


L'intervista

Al termine del nostro hands on sul gioco abbiamo avuto l'interessante opportunità di rivolgere qualche domanda a Marcus Iremonger, Executive Producer di Call OfDuty 3 prezzo Activision. Ecco quello che ci ha risposto.

GS: La versione di Cod3 che abbiamo provato oggi è quella per Xbox 360. Il gioco è previsto anche per Ps3 e Wii, pensa che i saranno molte variazioni da un punto di vista tecnico rispetto a quella per la console Microsoft.
MI:
Il team creativo sta lavorando per far sì che il gioco possa sfruttare al meglio ogni hardware. Parlando di Ps3 e Xbox 360 siamo pressappoco su livelli tecnici simili, anche se ora come ora la versione Ps3 è piuttosto indietro, per via del ritardo con cui Sony ha rilasciato tool di sviluppo semi-definitivi e che comunque vengono costantemente aggiornati, costringendoci a cambiare intere parti di codice anche da un giorno all'altro.

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GS: Che cosa può dirci della versione per Wii?
MI:
La versione pensata per la nuova console Nintendo rappresenta quasi un gioco a parte rispetto alle altre due. Ovviamente il tema è comune, stiamo sempre parlando di Call of Duty 3, però il fatto che tecnicamente la console Nintendo non sia molto performante rispetto alle altre macchine next-gen ma abbia un controller assolutamente fuori dal comune ci ha fatto propendere per concentrarci su di esso, e lavorare perché il gioco, l'unico nel suo genere al lancio del Wii, sia una esperienza unica e difficile da dimenticare.

GS: Quindi il Wiimote giocherà un ruolo chiave nelle meccaniche di gioco. Può già anticiparci in che mondo, facendo qualche esempio?
MI:
Si certo. Oltre ovviamente a venire utilizzato per mirare, così come un vero fucile, potremo usarlo per aprire porte, mimando un vero movimento di apertura, per ricaricare, spostandolo fuori dallo schermo o per colpire il nostro nemico, in un attacco corpo a corpo. Potremo inoltre usarlo anche per azioni più complesse, come un remo per far muovere una barca ad esempio. Stiamo studiando un modo ottimale per implementare il lancio di granate, in modo da essere sicuri che i nostri comandi non possano essere fraintesi dalla console. Non sarebbe divertente tirarci una granata in testa da soli tentando di aprire una porta :D.

GS: Per quanto riguarda l'online che differenze ci saranno tra le varie versioni?
MI:
Per quanto riguarda Xbox 360 potremo contare sull'ottimo supporto della piattaforma di Xbox Live, sicuramente l'ambiente ideale per ogni programmatore che voglia sviluppare parti multiplayer online per il proprio gioco. Per quanto riguarda la versione Ps3 le nostre intenzioni sono quelle di portare modalità e struttura della versione Xbox360 in maniera assolutamente fedele. Il problema allo stato attuale risiede nella struttura di gioco online che Sony offrirà, visto che allo stato attuale (parliamo di fine Agosto) non esistono ancora specifiche precise. La versione Wii non avrà modalità multiplayer online, ma soltanto offline tramite split screen.

Ringraziamo Marcus Iremonger per le sue preziose risposte e Francesca Carotti di Activision Italia per averci dato la possibilità di realizzare questa intervista.

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