Call of Duty: Advanced Warfare

di Roberto Vicario
Call of Duty, nel bene e nel male, é sempre stato un titolo atteso da milioni di fan ogni anno. Nonostante il "giro a vuoto" di Ghost, Activisio - per il debutto ufficiale su next gen - ha deciso di fare le cose in grande, affidando ad un team emergente come Sledgehammer Studios una IP così importante.

Tre anni di sviluppo, un nuovo motore grafico ma soprattutto un multiplayer che promette tante novità. Lo ammettiamo, avvicinandoci alla saletta di presentazione/hands on del gioco la curiosità di vedere i cambiamenti apportati era tanta. Lo siete anche voi? continuate a leggere.

Esoscheletri e personalizzazione, ecco le nuove parole d'ordine.



Una volta accomodati nella sala adibita alla presentazione del gioco, uno dei ragazzi del dev team del gioco ci ha illustrato tutte le novità che in questi anni di sviluppo sono state inserite per snellire, ma soprattutto rendere più “verticale” il gioco.

L'aggiunta principaleé ovviamente quella dell'esoscheletro. Grazie a questa estensione del nostro corpo, oltre a correre e scivolare, saremo finalmente in grado di schivare lateralmente e soprattutto di compiere salti decisamente più alti e pirotecnici. Questo elemento, per quanto semplice, ha un impatto forte sul gameplay classico della serie.



Pur mantenendo il tratto caratteristico che contraddistingue la saga sin dal principio, Advance Warfare é in grado finalmente di regalare momenti mai visti prima, spingendo il giocatore ad utilizzare un minimo di arguzia e strategia in più.

Merito non solo dei citati esoscheletri, ma anche di tutti i gadget che potremo sfruttare a nostro favore, e direttamente integrati all'interno della nostra tuta. Abilità che non andranno assolutamente sottovalutate in combattimento, perché tra queste possiamo contare una temporanea invisibilità e uno scudo - anch'esso a tempo - che spuntando dal braccio sinistro, ci riparerà dai proiettili nemici, anche se in quel frangente, ovviamente, non potremo sparare.

Le novità però non si fermano qui, e vanno ad inglobare anche un sistema di personalizzazione della classe che finalmente sembra profondo e complesso. Il famoso sistema messo a punto da Treyarch e chiamato “Pick 10” torna in una forma evoluta, chiamata “Pick 13”. In questo modo i giocatori avranno la possibilità di personalizzare non solo armi e perk, ma persino le scorestreak che entrano così a tutti gli effetti all'interno della personalizzazione della classe. Inoltre, ogni singola scorestreak potrà essere a sua volta modificata a proprio piacimento. Come ci é stato fatto vedere durante la presentazione, spendendo punti, si potrà trasformare una semplice torretta con mitragliatrici, in una lanciamissili, e così tanto altro.

Non sarà sicuramente da meno la personalizzazione del personaggio, che finalmente puà vantare diversi elementi come casco, esoscheletro, tuta, pantaloni, occhiali e così via. Stesso discorso per le armi, che per la prima volta nella serie, potremo trovare in tre diverse varianti in base alla loro rarità.



Come ci é stato mostrato, attraverso le azioni che riusciremo a compiere in gioco, verremo ricompensasti a fine partita con dei “Supply Drop”. Questi pacchetti conterranno nuovi elementi per personalizzare il nostro personaggio, e varianti delle armi già sbloccate più potenti e rare. In totale avremo circa 1000 varianti diverse tra armi e e oggetti, e oltre 350 combinazioni da poter effettuare.

A chiudere il discorso riguardante la parte “custom” del gioco, ci ha pensato ovviamente l'introduzione del poligono di tiro. Una volta messa a punto la nostra classe, o equipaggiato un'arma appena recuperata da un supply drop, con la semplice pressione di un tasto verremo catapultati all'interno di un poligono di tiro virtuale che ci darà la possibilità di testare in tempo reale le potenzialità della nostra creazione.

Curiosando tra le varie armi disponibili abbiamo potuto notare una serie di elementi sicuramente inediti, e resi possibili solamente dal setting futuristico della serie. Tra questi non possiamo non menzionare il fucile a pompa ad impulsi visto nel trailer, e un'arma molto particolare chiamata EM1 che spara raggi laser. Insomma, la varietà anche sotto questo aspetto, pare davvero assicurata.

Finalmente sul campo di battaglia



Una volta preso il pad in mano, ci siamo trovati la bellezza di quattro mappe da poter testare, tutte molto diverse l'una dall'altra sia per forma che per dimensione. La prima che abbiamo testato é quella mostrata anche durante il reveal del multiplayer, chiamata Defender. Oltre alle dimensioni abbastanza generose, la particolarità di questa ambientazione (Il Golden Gate) é l'onda anomala che intorno a metà match inonda l'area di gioco modificandone alcuni passaggi.

La seconda mappa testata é stata Riot, una prigione di massima sicurezza a Baghdad. Un ambiente sicuramente più chiuso, ma con diversi passaggi e strade secondarie, utili per cogliere di sorpresa gli avversari.

Siamo poi passati nello spazio, con Ascend, mappa costruita attorno ad una stazione spaziale e con la particolarità di avere alcune torrette laser difensive in grado di essere attivate. Infine, Biolab é un laboratorio segreto situato nella monument valley. Di tutte le mappe giocate é stata sicuramente la più close quarter, ma in grado di regalare una piacevolissima frenesia alla partita.

vimager2, 3, 4

Le modalità che abbiamo potuto giocare arrivavano ovviamente dal passato, con varianti come Capture the Flag, Hardpoint e team Deatmatch, inoltre proprio li a Colonia sono state anche confermate due modalità aggiuntive molto amate come Search & Destroy e Kill Confirmation.

A queste si é aggiunta Uplink una novità assoluta che riprende un po il gioco del basket e lo trasla all'interno del mondo di Call of Duty. Avremo un drone posizionato al centro della mappa che dovremo recuperare, e successivamente lanciare all'interno del portale della squadra avversaria. Lanciarlo ci regalerà un punto, mentre entrare direttamente nel portale con il drone ce ne assegnerà due. Vi assicuriamo che ci siamo molto divertiti.

Sotto l'aspetto tecnico dobbiamo registrare un incremento notevole nella quantità di dettagli che vanno a comporre l'ambiente di gioco, anche se purtroppo l'interazione con gli oggetti nella mappa rimane ancora tarata al minimo, questo probabilmente per favorire un frame rate fisso a 60fps.

In conclusione quindi, dobbiamo ammettere che questo Call of Duty: Advance Warfare ci ha divertito. Le novità sembrano davvero regalare qualcosa di nuovo alla serie, pur non stravolgendo il gameplay. Aspettiamo novembre per il verdetto definitivo.