Call of Duty: Advanced Warfare

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Tre anni. Tre lunghi anni in cui i ragazzi di Sledgehammer Games hanno faticato, speso sudore e tempo per cercare di offrire un prodotto solido e divertente.

Ad ascoltare la presentazione tenuta da Glen Schofield, co fondatore e vice presidente di Sledgehammer, e provando a scrutare il suo volto stanco e segnato dalle tante trasferte europee, si percepiscono pienamente queste parole.

Call of Duty: Advanced Warfare
é il primo titolo della serie a beneficiare di ben tre anni di sviluppo, un tempo enorme che ha permesso al team americano di poter lavorare ad un nuovo engine e ad una serie di idee che promettono, quantomeno, di rinnovare le meccaniche classiche della serie, in quello che é a tutti gli effetti il primo reale tuffo del franchise all'interno della next gen.

Guerre tecnologiche



Parlavano in apertura di questi tre lunghi anni di sviluppo, un periodo che come ci é stato spiegato durante la presentazione, ha permesso al team di concentrarsi su dei punti principali: narrativa, gameplay e comparto tecnico.

Parlando della storia che farà da sfondo alla campagna single player del titolo, Schofield ha menzionato tante serie tv di successo come: The Walking Dead, Games of Thrones o House of Cards. Tutti questi show, secondo lo sviluppatore hanno un minimo comun denominatore:” Prendete ad esempio The Walking Dead, non é un semplice telefilm basato sugli zombie, ma raccontate storie di personaggi ben caratterizzati ed in grado di emozionare”.

Proprio per questo motivo, la storia di Call of Duty: Advanced Warfare racconterà l'evoluzione e la maturazione di un singolo personaggio. Un unico protagonista che crescerà nell'arco narrativo di dieci anni, passando da semplice recluta a marine esperto e navigato. Sarà una storia complessa, ricca di sentimenti, passione, perdite e tutto quel carico emozionale che ha ispirato il team durante lo sviluppo.

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Per poter creare tutto questo, vi era quindi la necessità di trovare un nemico nuovo, subdolo e che potesse rivelarsi come una minaccia futura reale e tangibile. Immediatamente, il pensiero é andato alle PMC (Private Military Corporation). Corporazioni militari indipendenti, che spesso operano al di sopra della legge. A capo di una di queste - la Atlas - ci sarà il personaggio interpretato dal pluri pubblicizzato Kevin Spacey.

L'attore di Hollywood ricoprirà un ruolo davvero importante all'interno della storia, ma soprattutto ci é stato raccontato quanto si sia divertito nella realizzazione di questo progetto. Durante le fasi di motion capture e di recitazione, era lo stesso Spacey che dava consigli agli sceneggiatori su quale poteva essere o non essere la cosa più giusta da dire o fare.

Narrativa vuol dire anche riuscire a rendere credibile il contesto in cui si stanno svolgendo i fatti raccontati. Anche questa, ci racconta un vulcanico Schofield, é stata una sfida enorme per il team di sviluppo. Immaginare un marine o un soldato speciale così tanti anni avanti nel futuro non é stato semplice.

Proprio per questo motivo si é cercati di partire da progetti realmente esistenti, per poi elaborarli e contestualizzarli all'interno di un videogioco. Avremo quindi fucili ad onde soniche, hud con realtà aumentata, tute per la mimetizzazione, ma cosa più importante: avremo l'esoscheletro.

Questo gadget porterà una vera e propria filosofia innovativa nell'approccio delle missioni, grazie alle diverse caratteristiche di cui dispone. Avremo la possibilità di effettuare salti vertiginosi, speed dash, utilizzare guanti magnetici per arrampicarci sui muri come novelli Spiderman oppure utilizzare la forza aggiuntiva della nostra estensione corporea per spostare oggetti pesantissimi. A corollario di queste attività ci saranno dei nuovissimi mezzi di trasporto come l'hovercraft e l'overtank, senza dimenticare tutta una nuova serie di oggetti tattici - tra cui nuovi tipi di granate - pensate ovviamente in un ottima futuristica.

Lo Spirito - Gameplay


In chiusura ci é stato mostrato il video di una nuova missione single player. Chiamata “traffic” e ambientata a Lagos, Nigeria. La missione ci chiedeva di salvare il Primo Ministro del paese africano.

Nella fase iniziale dell'operazione, l'approccio quasi stealth ci ha permesso di vedere in azione alcuni dei gadget che vi abbiamo descritto poche righe sopra. L'impatto scenico é assicurato e su tutti hanno spiccato l'harmonic device per attutire il suono delle esplosioni e una sorta di visore che ci permetteva di vedere attraverso i muri marcando i bersagli per farli fuori in contemporanea con i nostri compagni di team.

Arrivati al Presidente e messo in sicurezza, l'azione ha preso i connotati più classici della serie, con delle sparatorie frenetiche in mezzo al traffico della capitale nigeriana. Anche in questo caso abbiamo potuto vedere in azione sia una nuova serie di armi da fuoco, quanto nuove tipologie di granate come quella a ricerca o quella che ci offre una visuale marcata dei nemici anche se coperti dietro un riparo.

Oltre all'azione e allo stealth non é mancato nemmeno il classico tocco cinematografico, vero e proprio marchio di fabbrica di Call of Duty, con un furibondo inseguimento autostradale ad alta velocità sui tetti di alcuni autobus in piena corsa.

Multiplayer e survival mode



Prima di portarci all'interno di una stanza adibita apposta per farci provare il multiplayer del titolo, Schofield ha speso qualche parola su questa modalità quanto sulla recentemente annunciata variante exo survival.

Se della variante multigiocatore abbiamo detto quasi tutto all'interno dell'articolo redatto immediatamente immediatamente dopo la GamesCom di quest'anno (potete trovarlo a questo link), diverse novità sono invece emerse per la modalità che dovrebbe portare la cooperativa all'interno del gioco.

Exo Survival propone infatti la possibilità a quattro giocatori di cimentarsi in una serie di scenari in cui la collaborazione tra le diverse tipologie di agenti speciali (ce ne saranno di quattro tipi differenti!) si rivelerà fondamentale per contrastare le ondate di nemici che metteranno a ferro e fuoco il campo di battaglia. Noi siamo ovviamente curiosi di capire se la modalità messa a punto dai ragazzi di Sledgehammer games sarà in grado di reggere il peso delle varianti cooperative sviluppate negli anni passati.



Pad alla mano abbiamo avuto ancora una volta la possibilità di cimentarci con il gameplay frenetico ed estremamente arcade della serie. Le nuove mappe, ancora una volta, si sono rivelate davvero valide ed interessanti, con un più che valido level design e la deformazione dinamica del terreno di scontro.

Ottimo anche il sistema di controllo. Grazie all'introduzione dell'esoscheletro, i movimenti sono ancora più rapidi e frenetici, e la sensazione di verticalità - tanto sbandierata dal team di sviluppo - ci é sembrata pienamente percepibile dall'inizio alla fine dello scontro.

Tra le modalità giocate abbiamo vi erano grandi classici come Team Deathmatch, Hardpoint e Uccisione Confermata, oltre ad Uplink, realizzata in esclusiva proprio per Call of Duty: Advanced Warfare.

Insomma, il nostro secondo appuntamento con la serie ci ha confermato che i ragazzi di Sledgehammer stanno lavorando nella giusta direzione. Tutte le componenti più importanti del titolo sembrano essere al loro posto ma soprattutto solide e divertenti. Per quanto ci riguarda non vediamo l'ora di mettere le mani sulla versione finale del gioco per poter capire se questo può davvero essere un nuovo punto di partenza per la serie dopo il flop di Ghosts.


Call of Duty: Advanced Warfare

Call of Duty: Advanced Warfare

La passione e la voglia che i ragazzi di Sledgehammer Games hanno messo all'interno di questo progetto, era pienamente percepibile durante la loro presentazione. Ovviamente, non basta la volontà per creare qualcosa di valido, ma dobbiamo ammettere che anche questa nuova prova sul titolo ha stuzzicato la nostra curiosità. Non vediamo l'ora di mettere le mani sulla storia, ed avere la possibilità di passare diverse ore sul multiplayer, così da poter esprimere il nostro giudizio definitivo. Continuate a seguirci.

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