Call of Duty: World at War

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Profumi d'oriente nel nuovo capitolo dell'apprezzatissima saga di Call of Duty. Il ritorno di Treyarch come team di sviluppo, al posto dell'acclamata Infinity Ward che ci aveva regalato, appena un anno e mezzo fa, l'FPS più bello di sempre, COD 4, riporta indietro l'orologio del tempo di 60 anni, trasportandoci ancora una volta sui teatri bellici della Seconda Guerra Mondiale.
Se però qualcuno é convinto che l'unica novità presente nel titolo targato Activision va cercata nel fatto che stavolta i nostri alter ego digitali dovranno vedersela con l'esercito imperiale giapponese nella campagna del Pacifico si sbaglia di grosso. Tanto per cominciare é presente anche una campagna sovietica che ripercorre le fasi della guerra sul fronte orientale europeo contro i tedeschi, fino alla caduta di Berlino.
Quel che si percepisce di nuovo, però, fin dai primi assaggi resi disponibili per la stampa di quello che si annuncia come il campione di vendite natalizio assieme a Gears of War 2, é l'atmosfera decisamente più matura.


Non é il fotogramma di un film. Il motore del gioco é capace di numeri mai visti!
Non é il fotogramma di un film. Il motore del gioco é capace di numeri mai visti!
Si mette male per il nostro commilitone...
Si mette male per il nostro commilitone...
Il lanciafiamme modello M2: l'arma finale spazzabunker!
Il lanciafiamme modello M2: l'arma finale spazzabunker!

La guerra di COD: WAW assomiglia sempre meno agli ingenui fumetti di Super Eroica che divoravamo da bambini, o ai film americani dell'immediato dopoguerra con Errol Flynn, John Wayne e Cary Grant e molto più, se non proprio alla guerra vera, quanto meno a quella realistica portata sui nostri schermi da film come “Salvate il soldato Ryan” e “La sottile linea rossa”. Sangue, imprecazioni, smembramenti e scene violente la fanno da padrone, facendo lievitare il limite PEGI e regalando all'utente finale un'esperienza molto più “adulta” rispetto al passato. Lo avevamo constatato poco tempo fa, disaminando l'ultimo capitolo della saga di Brothers in Arms: l'aria, nei videogiochi bellici, é cambiata e i titoli di nuova generazione stanno virando verso una visione meno epica e più documentaristica. soldati di COD: WAW sanguinano, si contorcono, gridano, imprecano, vengono letteralmente fatti a pezzi dalle esplosioni o sbranati dai cani (vedi Commento qui sotto) e le cose sembrano dannatamente più serie che in un fumetto o in un videogioco vecchio stile.

In ogni caso, rimandando un'analisi più approfondita del titolo a quando sarà disponibile un codice completo, siamo qui oggi per riportarvi le nostre prime impressioni sul comparto multiplayer, vero punto di forza del predecessore targato Infinity Ward.
Sui server online, già affollati di decine di migliaia di giocatori di tutto il mondo, sebbene sia stata rilasciata solo una Beta VIP del gioco dedicata solo alle opzioni multigiocatore, abbiamo potuto provare diverse mappe di quelle che saranno disponibili nella versione definitiva. Ampie e ben dettagliate nella migliore tradizione del titolo, le ambientazioni destinate alle partite online comprendono tra le altre un villaggio tropicale illuminato dalla luce della luna, una pagoda buddista e uno scalo ferroviario devastato.

La formula scelta da Treyarch é un riuscito cocktail dei punti di forza del “loro” COD 3 (prima fra tutti l'amata modalità War) e quelli di COD4: Modern Warfare. Ci sono gli avanzamenti di grado, le armi da sbloccare e le abilità speciali, le classi preimpostate e quelle da creare mischiando sapientemente armi ed equipaggiamenti che via via si rendono disponibili. Anche le modalità di gioco e le sfide da superare per aumentare il vostro punteggio vengono centellinate con la tecnica già sperimentata dal predecessore, creando un meccanismo di dipendenza che mi fa stare con il fiato sospeso, ora, nella speranza che gli avanzamenti che sono riuscito a strappare in parecchie ore di gioco saranno confermati una volta che avrò schiaffato nel tray il DVD del gioco in versione definitiva. Ci manca solo di essere degradati sul campo da sergente a soldato semplice e dover scalare ancora una volta tutti i gradini della gerarchia militare.

La panoplia é davvero completa e fedele al periodo, anche se la necessità di far partire almeno le classi pregenerate tutte allo stesso livello di equipaggiamento rischia di rendere qualche scelta poco realistica. Finché non avremo sbloccato le armi di produzione nazionale della fazione da noi scelta, infatti, ci potrà capitare di dover giocare un soldato giapponese armato di mitra Thompson, o un tedesco con una pistola Nambu in fondina. Poco male, alla fine, se é vero che in guerra si finisce per raccattare quello che si trova in terra, purché abbia il caricatore pieno, e lo stesso vale per COD, da che mondo é mondo. Vorrà dire che ci consoleremo a colpi di lanciafiamme, vera arma finale se unita ad una corretta tattica di gioco, adoperato magari dopo aver accecato i nemici con un flare (che fa le veci della flashbang di COD4).

Nella campagna in singolo ci sarà anche una battaglia aerea
Nella campagna in singolo ci sarà anche una battaglia aerea
La presenza rassicurante di uno Sherman aiuta il morale della truppa
La presenza rassicurante di uno Sherman aiuta il morale della truppa
Beccato, muso giallo! Salutami Yamamoto, quando sarai all'inferno!
Beccato, muso giallo! Salutami Yamamoto, quando sarai all'inferno!


Un'altra gradita sorpresa, direttamente dall'eredità di COD3, sono i veicoli. La varietà non é quella di Battlefield, però poter disporre di uno Sherman (o di un T-34, se il teatro é quello europeo) e dei loro equivalenti dell'Asse non é male, specie se lo si può utilizzare in due, uno alla guida e al cannone e l'altro alla mitragliatrice di torretta, con la possibilità (era ora!) d'infilarsi all'interno per evitare un cecchino molesto. Peccato che la disponibilità si limiti a carri armati e camion, tralasciando le veloci jeep e motociclette che ci avevano permesso impensabili infiltrazioni dietro le linee con la manetta al massimo ai tempi di COD3.

Infine le ricompense in-game, tanto care ai fan di Modern Warfare e stimolo insuperabile a far bene, inanellando il maggior numero di uccisioni consecutive senza farsi colpire, pur di conseguirle e poter modificare a proprio vantaggio le sorti della battaglia. Al posto di UAV, attacco aereo ed elicottero cannoniera spuntano un aereo da ricognizione pronto a svelare le posizioni nemiche sulla mappa tattica, un bombardamento di obici abbastanza lungo e diffuso dal farmi digrignare i denti dal terrore, mentre cercate un riparo dalla pioggia di micidiali ogive esplosive, e la muta di cani che ha ispirato la citazione shakespeariana dell'occhiello. La formula é decisamente azzeccata e vincente e la possibilità di arrotondare il punteggio vivisezionando qualche simpatico cagnolino nemico a colpi di pugnale o a raffiche di mitra, prima che affondi la sua dentatura nelle nostre carotidi, costituisce un apporto al gameplay che farà parlare di sé a lungo, ci scommettiamo. Chissà che nella versione definitiva non sia disponibile un achievement riconosciuto ai “dog-killer” più efficienti. Poco ma sicuro, comunque, che dopo qualche sessione multiplayer il vostro affetto per i migliori amici dell'uomo rischi di venire almeno in parte compromesso.

Una curiosità. La voce che grida “Unleash the dogs!” in sottofondo, avvertendovi dell'imminente arrivo della muta inferocita che v'inseguirà in ogni anfratto, nella versione inglese del gioco é quella di Kiefer Sutherland o di Gary Oldman, a seconda della fazione cui appartenete.
Segnale, questo, che alla Activision non si sia badato a spese e risorse per lanciare sul mercato un prodotto in grado di appannare la concorrenza e sostituire Modern Warfare nel cuore degli appassionati.

Sul motore grafico c'é poco da dire, se non che viene mantenuto e in qualche aspetto addirittura migliorato quanto già visto nel predecessore, che ancor oggi rappresenta lo stato dell'arte della grafica HD next-gen. Lo stesso vale per la colonna sonora che alterna musiche epiche in stile “film di guerra” a pezzi rock tutt'altro che fuori contesto in certe ambientazioni tetre e disastrate.
La nostra impressione generale di gioco é stata davvero ottima e, se si pensa che non abbiamo potuto sperimentare il multiplayer cooperativo, che vi vedrà collaborare con un numero massimo di te compagni umani, assieme a quelli gestiti dall'IA, alle prese con gli stessi livelli della campagna single player, il rischio di un'indigestione natalizia che offuschi tutti i titoli concorrenti, eccetto qualche nome particolarmente blasonato, esiste eccome.
Da una killer application ci si aspetti che faccia da traino alla vendita delle piattaforme per le quali é resa disponibile. E siccome lasciarsi sfuggire l'occasione di giocare a COD: WAW sarebbe davvero un peccato mortale... Coraggio, marines! L'11 novembre é vicino!

La "balalaika", con il suo tamburo da 50 colpi, compagna di mille battaglie!
La "balalaika", con il suo tamburo da 50 colpi, compagna di mille battaglie!
Berlino brucia. Dawai, tovaritsch! La vittoria é vicina!
Berlino brucia. Dawai, tovaritsch! La vittoria é vicina!
Un Catalina non é adatto a battersi con i caccia. Andiamo via di qui!
Un Catalina non é adatto a battersi con i caccia. Andiamo via di qui!


Call of Duty: World at War

Call of Duty: World at War

La citazione del Giulio Cesare di Shakespeare nell'occhiello dell'articolo non vuole essere solo una frase ad effetto acchiappa lettori. Mai come in questi ultimi tempi, infatti, l'elemento canino sembra tornato prepotentemente di moda nei videogiochi. E se Fable 2 di Peter Molyneaux promette di conferire al miglior amico dell'uomo un ruolo insostituibile di radar a quattro zampe, oltre che d'inseparabile compagno d'arme, il nuovo capitolo di COD assegna ai cani da guerra il compito di rendere impossibile, nelle partite online, la vostra vita, oppure quella dei vostri avversari. Ricordate gli “aiuti” di COD4, UAV, elicottero Cobra (o Hind) e attacco aereo, sbloccabili infilando una serie di uccisioni senza essere a vostra volta eliminati? COD: WAW mantiene l'impostazione, conformando il tipo d'interventi da “fuori mappa” alla tecnologia anni '40. Ecco allora che un aereo da ricognizione fa le veci dell'UAV radioguidato e che lo strike di F-16 viene sostituito da un bombardamento di artiglieria da campagna. E l'elicottero? A non farvi rimpiangere il calabrone metallico irto di cannoni penserà proprio una muta di molossi assetati di sangue, pronti a rincorrere voi o i vostri nemici in giro per la mappa, in una lotta senza quartiere! Ed é solo la più gustosa delle novità del multiplayer di COD: WAW. Mettete il colpo in canna e tenetevi pronti. Si torna in azione!

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