Call of Duty: WWII

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Cambiare o no cambiare? Questo è stato il dilemma della serie Call of Duty negli ultimi anni. Alla fine, come abbiamo potuto appurare quest’anno, il cambiamento è avvenuto, nel mondo che molti auspicavano, ma che non farà felici tutti quanti.

Ritorno alle origini

Il cambiamento di COD, di fatto, è quello fatto in termini di setting, armi da fuoco e abolizione di tutti quegli elementi futuristici (salti, doppi salti, jet pack e scivolate) che non erano molto ben digeriti nelle ultime edizioni da gran parte della community.

Si torna quindi ad imbracciare Garand M1, MP44 o Thompson; ci si catapulta in zona di guerra composte per lo più da terreni difficili (il fango delle trincee in Normandia, la coltre di neve delle Ardenne) o zone disastrate in cui le macerie la fanno da protagonista. Un gameplay ancorato a terra, ma che rimane comunque frenetico, indiavolato, con un tempo di kill/respawn piuttosto ritmato.

Nella beta che abbiamo potuto saggiare per tutto il week end su PS4 (e che riaprirà a breve sia su PS4 che Xbox One) abbiamo percepito proprio questo, insieme a qualche novità che ci ha fatto piacere.

Sebbene il ritorno al passato non sta a significare una vera e propria rivoluzione (anzi!) abbiamo potuto constatare il solido divertimento dato dall’utilizzo di armi semi automatiche, lontane da qualsiasi futuristica concezione, con qualche leggera concessione non proprio realistica, ma tutt'altro che fastidiosa.

A questo si sono aggiunte tre mappe (in rotazione su 3 modalità di gioco) che ci hanno convinto sotto l’aspetto del level design. La complessa orizzontalità di Pointe du Hoc e della Foresta delle Ardenne, contrapposta alla verticalità di Gibilterra, in cui passaggi e camminamenti aprono a differenti strategie.

Questi sono i palcoscenici di furiosi team deathmatch a squadre; della ormai immancabile modalità dominio, e della “nuova” variante postazioni, una sorta di dominio ma con punti sensibili della mappa variabili da tenere ben saldi per fare punti.

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Qualche novità

La beta però non è stata arida di qualche intrigate novità. Su tutte, quella che più ci ha colpito, riguarda sicuramente la nuova modalità di gioco chiamata “Guerra”. Una modalità in cui attaccanti e difensori hanno obiettivi asimmetrici e graduali. Nello specifico dello scenario da noi giocato, gli alleati dovevano prendere prima possesso di una casa per creare una comunicazione radio con il QG, successivamente costruire un ponte per far passare un corazzato che, infine, andava scortato fino alla contraerea nemica per distruggerla. Di contro, ovviamente, gli uomini del Reich dovevano resistere e difendere alcuni elementi sensibili in attesa dei rinforzi.

Una variante che aggiunge al gameplay frenetico di COD una inaspettata profondità. La necessità da parte del team di collaborare, ma soprattutto l’apertura a tutta una serie di strategie fino a questo momento impensabili. L’assaggio che abbiamo avuto in questa beta è stato sufficiente a stimolare la nostra curiosità, e non vediamo davvero l’ora di toccare con mano la versione finale del gioco, con tutti gli scenari sbloccati.

La seconda grande novità riguarda le classi. All’inizio della nostra esperienza con la beta abbiamo avuto la possibilità di scegliere tra la classica infantry, l'airbourne, Armored, Moutain e Expedtion. Ognuna di queste classi è ovviamente specializzata in qualcosa, e la scelta che faremo sarà principalmente dettata dal nostro approccio allo scontro.

La decisione avrà dei risvolti ludici di un certo tipo. Facendo crescere la divisione sbloccheremo infatti delle abilità passive che andranno a migliorare i nostri soldati; non solo, ma a questo si aggiungono killstreak personalizzate, armi e i classici perk.

Ovviamente bisogna ancora capire sotto l’aspetto “social” del gioco se la scelta di una fazione piuttosto che di un’altra comporta altri tipi di conseguenze, ma questo solamente la versione finale del gioco sarà in grado di dircelo.

Per il resto c’è poco da aggiungere. Sotto l’aspetto tecnico il titolo non è ancora pienamente giudicabile, trattandosi per lo più di una beta. La sensazione è che anche in questa occasione gli sviluppatori abbiano preferito sacrificare qualcosa nel dettaglio, per raggiungere 60fps stabili.

L’unico dubbio che abbiamo attualmente è sullo sbilanciamento di alcune bocche da fuoco e su degli hitbox non proprio precisi. Elementi che per l’appunto, verranno bilanciati proprio grazie a queste prove a porte chiuse.

Call of Duty: WWII