Call of Juarez: Bound in Blood
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Il genere western, su next-gen, conta due incursioni. La prima, Gun, si accinge tra qualche mese a compiere un lustro e verrà ricordata per aver sfruttato il fattore “presente al day one” per ritagliarsi una fetta di mercato. Per la seconda, Call of Juarez, il discorso é ben diverso e tocca temi quali l'occasione sprecata e il ci rifaremo la prossima volta, tanto che siamo qua a scrivere una preview del sequel. Il primo capitolo del western di casa Ubisoft aveva il vanto di conciliare il genere fps ad ambientazioni atipiche, fotografando tutto secondo una prospettiva giocosa che si portava dietro alcune problematiche di non poco conto che, guarda caso, si spera siano state eliminate per l'occasione.
Bound in Blood si presenta come un prequel del predecessore e racconta le tutt'altro che eroiche gesta dei fratelli Ray e Thomas McCall, in un'America devastata dalla guerra civile e dalla pistolettata o fucilata facile. Come per il primo capitolo, anche stavolta ci troveremo ad utilizzare alternativamente due personaggi, ciascuno con le proprie caratteristiche e abilità. Il primo se la cava bene nelle mischie e mostra una potenza maggiore rispetto all'altro (e maggiore resistenza ai colpi avversari), che dal canto suo dalla lunga distanza se la cava decisamente meglio. Per quanto i livelli potranno essere affrontati col personaggio da noi scelto, é inutile dire che le vicende del gameplay cambieranno a seconda di chi impersoneremo. Inoltre, il McCall da noi snobbato non sarà relegato in panchina ma prenderà parte al gioco aiutandoci attivamente. Chi legge sarà portato ovviamente a puntare mezzo stipendio sulla presenza di una modalità in co-op online, come moda videoludica attuale impone, ma purtroppo perderà i propri soldi in quanto non é stata inserita dagli sviluppatori. Il perché? Mistero.
Tutte le melensaggini del genere saranno qui presenti, come le rapine in banca, i saloon e le diligenze da depredare. I vari obiettivi presenti risultano ben variegati e il mondo di gioco prodigo di occasioni: possibilità di trovare nuove armi, scatole di munizioni, collezionare monete e oggetti presenti. Fin qua tutto come da copione, e una volta preso il pad in mano la musica non cambia: CoJ2 é un fps classico dove si spara, si spara e si va avanti sparando. L'ingegno é mai chiamato in causa e dopo una serie di nemici e vari eventi scriptati avrà termine il livello di gioco a cui ne seguirà un altro con lo stesso leitmotiv. Le armi risultano a tema, quindi vai di pistole da dieci chili in ferro battuto (anche doppie), fucili, coltelli e chi più ne ha più ne metta. Non é presente alcun sparo secondario ma potrete tenere nella mano libera della dinamite o altri esplosivi per far esplodere quel che più vi aggrada.
Tra le feature salienti é da citare il Concentration Mode. A conti fatti altro non é che il pluriabusato bullet time, slow motion o nomenclatura che più vi aggrada: una volta caricata l'apposita barra (previa uccisione di un bel manipolo di nemici) il tempo rallenterà e guadagneremo un discreto margine di vantaggio rispetto agli ostili, puntandone più d'uno alla volta e mandandoli dove meritano di stare grazie a quintali di piombo una volta che il tempo ricomincerà a scorrere normalmente. Sono previsti ancora una volta i duelli, migliorati rispetto al passato e resi più articolati. Ora dovrete essere veloci a tirare fuori il ferro, mirare il nemico e sparargli addosso tutti i sei proiettili del caricatore. Sulle sezioni a cavallo é meglio sorvolare, considerata la loro scarsa implementazione. Il discorso é analogo per quanto riguarda l'intelligenza artificiale dei nemici, che ancora si danno a comportamenti stupidi e psicotici che, anche considerata la gentaglia dal grilletto facile che andremo ad affrontare, non gli si addicono. La versione del gioco in nostro possesso é comunque non definitiva e ci aspettiamo qualche miglioria in tal senso.
Graficamente parlando il lavoro svolto da Techland é sicuramente lodevole, a cominciare dalle ambientazioni in pieno stile Sergio Leone. Queste appaiono varie ed oltre alle immancabili cittadine assolateimmerse nel nulla, troveremo case padronali, pianure desertiche, villaggi e quant'altro. Ancora una volta viene utilizzato il Chrome Engine nella sua ennesima versione (per chi ha perso il conto siamo alla quarta), a cui i programmatori dimostrano di essere affezionati. Animazioni, modelli poligonali dei personaggi e architettura del paesaggio non lasciano a desiderare, e il risultato finale é sicuramente di buon livello.
Oltre alla campagna in single player, che promette una quindicina d'ore di divertimento, CoJ2 presenta un fattore multiplayer a sua volta diviso in varie modalità tra cui pare potenzialmente interessante il guardie e ladri stile western. Peccato comunque per l'assenza della co-op online. L'appuntamento con Call of Juarez 2 é a breve su PC, Xbox 360 e PS3. Purtroppo il titolo Ubisoft, ambientazione a parte, ha ben poco per differenziarsi dalla massa, ma già il fattore “western” potrebbe essere un incentivo a tenere in considerazione le gesta dei fratelli McCall.
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Bound in Blood si presenta come un prequel del predecessore e racconta le tutt'altro che eroiche gesta dei fratelli Ray e Thomas McCall, in un'America devastata dalla guerra civile e dalla pistolettata o fucilata facile. Come per il primo capitolo, anche stavolta ci troveremo ad utilizzare alternativamente due personaggi, ciascuno con le proprie caratteristiche e abilità. Il primo se la cava bene nelle mischie e mostra una potenza maggiore rispetto all'altro (e maggiore resistenza ai colpi avversari), che dal canto suo dalla lunga distanza se la cava decisamente meglio. Per quanto i livelli potranno essere affrontati col personaggio da noi scelto, é inutile dire che le vicende del gameplay cambieranno a seconda di chi impersoneremo. Inoltre, il McCall da noi snobbato non sarà relegato in panchina ma prenderà parte al gioco aiutandoci attivamente. Chi legge sarà portato ovviamente a puntare mezzo stipendio sulla presenza di una modalità in co-op online, come moda videoludica attuale impone, ma purtroppo perderà i propri soldi in quanto non é stata inserita dagli sviluppatori. Il perché? Mistero.
Tutte le melensaggini del genere saranno qui presenti, come le rapine in banca, i saloon e le diligenze da depredare. I vari obiettivi presenti risultano ben variegati e il mondo di gioco prodigo di occasioni: possibilità di trovare nuove armi, scatole di munizioni, collezionare monete e oggetti presenti. Fin qua tutto come da copione, e una volta preso il pad in mano la musica non cambia: CoJ2 é un fps classico dove si spara, si spara e si va avanti sparando. L'ingegno é mai chiamato in causa e dopo una serie di nemici e vari eventi scriptati avrà termine il livello di gioco a cui ne seguirà un altro con lo stesso leitmotiv. Le armi risultano a tema, quindi vai di pistole da dieci chili in ferro battuto (anche doppie), fucili, coltelli e chi più ne ha più ne metta. Non é presente alcun sparo secondario ma potrete tenere nella mano libera della dinamite o altri esplosivi per far esplodere quel che più vi aggrada.
Tra le feature salienti é da citare il Concentration Mode. A conti fatti altro non é che il pluriabusato bullet time, slow motion o nomenclatura che più vi aggrada: una volta caricata l'apposita barra (previa uccisione di un bel manipolo di nemici) il tempo rallenterà e guadagneremo un discreto margine di vantaggio rispetto agli ostili, puntandone più d'uno alla volta e mandandoli dove meritano di stare grazie a quintali di piombo una volta che il tempo ricomincerà a scorrere normalmente. Sono previsti ancora una volta i duelli, migliorati rispetto al passato e resi più articolati. Ora dovrete essere veloci a tirare fuori il ferro, mirare il nemico e sparargli addosso tutti i sei proiettili del caricatore. Sulle sezioni a cavallo é meglio sorvolare, considerata la loro scarsa implementazione. Il discorso é analogo per quanto riguarda l'intelligenza artificiale dei nemici, che ancora si danno a comportamenti stupidi e psicotici che, anche considerata la gentaglia dal grilletto facile che andremo ad affrontare, non gli si addicono. La versione del gioco in nostro possesso é comunque non definitiva e ci aspettiamo qualche miglioria in tal senso.
Graficamente parlando il lavoro svolto da Techland é sicuramente lodevole, a cominciare dalle ambientazioni in pieno stile Sergio Leone. Queste appaiono varie ed oltre alle immancabili cittadine assolateimmerse nel nulla, troveremo case padronali, pianure desertiche, villaggi e quant'altro. Ancora una volta viene utilizzato il Chrome Engine nella sua ennesima versione (per chi ha perso il conto siamo alla quarta), a cui i programmatori dimostrano di essere affezionati. Animazioni, modelli poligonali dei personaggi e architettura del paesaggio non lasciano a desiderare, e il risultato finale é sicuramente di buon livello.
Oltre alla campagna in single player, che promette una quindicina d'ore di divertimento, CoJ2 presenta un fattore multiplayer a sua volta diviso in varie modalità tra cui pare potenzialmente interessante il guardie e ladri stile western. Peccato comunque per l'assenza della co-op online. L'appuntamento con Call of Juarez 2 é a breve su PC, Xbox 360 e PS3. Purtroppo il titolo Ubisoft, ambientazione a parte, ha ben poco per differenziarsi dalla massa, ma già il fattore “western” potrebbe essere un incentivo a tenere in considerazione le gesta dei fratelli McCall.
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