Castlevania Course of Darkness
Castlevania è una delle serie più longeve della storia videoludica e, forte di quasi un ventennio di storia, si appresta ora a compiere un altro importante passo, ovvero il debutto su Xbox. La storia riprende laddove l'avevamo lasciata in Castlevania 3: dopo la sconfitta di Dracula, avvenuta per mano di Trevor Belmont nel 1479, i generali delle sue truppe, Hector e Isaac, si trovarono allo sbando, interrogandosi sui motivi di tale disfatta. Tra i due fu Isaac a compiere il primo passo: accusò il suo compagno del tracollo e provocò la morte di sua moglie, causandone ovviamente l'ira. Manco a dirlo, a voi toccherà vestire i panni del luogotenente offeso, un essere umano con la capacità di evocare creature speciali.
Castello abbandonato
A complicare le cose però ci penserà l'assenza iniziale dei vostri poteri, che vi costringerà a un lungo cammino per recuperarli. A tale fine, tuttavia, sarete aiutati dal vostro antagonista: Isaac, infatti, è contraddistinto dall'onore mostrato dai tipici cartoon giapponesi e proprio per questo disdegna un confronto impari con il suo nemico, preferendo un duello ad armi pari. Ed è proprio per questo motivo che lo scontro tra i due ex compagni d'armi avverrà alla fine del vostro peregrinare.
Il "viaggio formativo" inizia nell'ambientazione classica, quella che dona alla serie lo spunto per il titolo: un castello abbandonato, da esplorare in lungo e in largo alla ricerca di nemici da eliminare e di oggetti utili alla vostra causa. Non mancheranno ovviamente altre tipologie di localizzazioni (come grotte e spazi aperti), ma va detto che quella della fortezza rimane predominante.
Dualismi
Manco a dirlo, il vostro cammino sarà intriso di nemici di vario tipo che, una volta abbattuti, oltre premiarvi con i classici punti esperienza, vi concederanno anche tutto il necessario per costruirvi le armi con cui procedere: la caratteristica principale di questo CoD, infatti, consiste nel poter abbinare materiali (bronzo, alluminio...) e strumenti (spada, ascia...) al fine di realizzare armi dal dualismo velocità-potenza particolare, più o meno adatto alla tipologia di nemico che state affrontando. Giusto per fare un esempio, abbinando il leggero alluminio con una spada metterete al mondo una sorta di fioretto, particolarmente rapido ma poco potente, mentre l'unione bronzo-ascia vi regalerà un'arma molto potente, anche se meno gestibile.
Facile
Tale opportunità si rivela particolarmente utile per affrontare le varie tipologie di nemici, i quali però hanno tutti un denominatore comune: non sono in grado di mettervi in difficoltà, se non in nettissima superiorità numerica. Essi, infatti, sono piuttosto lenti e prevedibili nei loro attacchi, consentendovi quindi di sopravvivere facilmente alle varie ondate di demoni.
Se a tutto ciò aggiungiamo tutta una serie di alleati fedeli, gli Innocent Devils, che vi aiuteranno ad abbattere gli ostacoli così come un anticorpo elimina i bacilli di un raffreddore, si delinea uno scenario che vede classificare il gioco come facile e poco impegnativo.
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Muri invisibili
Questo discorso, ovviamente, non vale per i boss di fine livello, particolarmente coriacei ed aggressivi, nonché contraddistinti da una difficoltà crescente man mano che ci si approssima alla loro sconfitta. Grazie a loro il livello di sfida si eleva un tantino, ma va detto che il miglioramento non è abissale.
Tecnicamente il gioco non si presenta in modo particolarmente convincente: le ambientazioni sono tutte contraddistinte da una palette di colori poco variegata, nonché da textures che di certo non rappresentano lo stato dell'arte odierno. A tutto ciò si aggiunge inoltre tutta una serie di muri invisibili che vi impedisce di sbattere contro i muri (non che sia la massima aspirazione di chicchessia, ma è deprimente vedere Hector correre immobilizzato a due spanne dagli ostacoli) e una lunghezza delle stanze eccessive per la lenta corsa del protagonista.
Slegato
Nemmeno gli esseri animati sono particolarmente convincenti dal punto di vista grafico: alcune delle animazioni del vostro avatar sono apprezzabili (altre meno), ma sono tutte slegate le une dalle altre.
La situazione, per fortuna, si risolleva un tantino dal punto di vista audio, formato da 15 tracce composte dall'ormai famosa Michiru Yamane, anche se l'effetto non è poi così impressionante.
Chiude il discorso il sistema di evoluzione dei vostri compagni di viaggio, gli Innocent Devils, che si suddivide in due percorsi separati: da un lato acquisiranno punti esperienza, passando di livello, mentre dall'altro si tramuteranno in creature differenti a seconda di quale tipologia di cristalli otterrete (in funzione dell'arma utilizzata).
Comandanti apprendisti
Gli Innocent Devils potranno inoltre essere comandati, anche se in modo piuttosto rozzo: potrete infatti decidere la loro attitudine tra attacco, difesa e l'approccio automatico, la quale influisce nella frequenza con cui ricorreranno alle manovre di offesa e di parata.
Il gameplay, infine, si rivela in ogni caso discreto, forte di tutta una serie di mosse speciali che potrete attivare mediante la pressione combinata di due soli tasti: l'attacco e il final blow, il quale può sostituire l'altro pulsante dalla seconda pressione in poi.
In conclusione, è presto per sentenziare ma sembra proprio che il debutto sulla console Microsoft non riesca a proporre granché di innovativo, come non si vede nulla che faccia gridare al miracolo. Tuttavia il gameplay si rivela fedele ai precedenti capitoli della serie, facendosisicuramente apprezzare da chi ha gioito con i prequel.
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Castello abbandonato
A complicare le cose però ci penserà l'assenza iniziale dei vostri poteri, che vi costringerà a un lungo cammino per recuperarli. A tale fine, tuttavia, sarete aiutati dal vostro antagonista: Isaac, infatti, è contraddistinto dall'onore mostrato dai tipici cartoon giapponesi e proprio per questo disdegna un confronto impari con il suo nemico, preferendo un duello ad armi pari. Ed è proprio per questo motivo che lo scontro tra i due ex compagni d'armi avverrà alla fine del vostro peregrinare.
Il "viaggio formativo" inizia nell'ambientazione classica, quella che dona alla serie lo spunto per il titolo: un castello abbandonato, da esplorare in lungo e in largo alla ricerca di nemici da eliminare e di oggetti utili alla vostra causa. Non mancheranno ovviamente altre tipologie di localizzazioni (come grotte e spazi aperti), ma va detto che quella della fortezza rimane predominante.
Dualismi
Manco a dirlo, il vostro cammino sarà intriso di nemici di vario tipo che, una volta abbattuti, oltre premiarvi con i classici punti esperienza, vi concederanno anche tutto il necessario per costruirvi le armi con cui procedere: la caratteristica principale di questo CoD, infatti, consiste nel poter abbinare materiali (bronzo, alluminio...) e strumenti (spada, ascia...) al fine di realizzare armi dal dualismo velocità-potenza particolare, più o meno adatto alla tipologia di nemico che state affrontando. Giusto per fare un esempio, abbinando il leggero alluminio con una spada metterete al mondo una sorta di fioretto, particolarmente rapido ma poco potente, mentre l'unione bronzo-ascia vi regalerà un'arma molto potente, anche se meno gestibile.
Facile
Tale opportunità si rivela particolarmente utile per affrontare le varie tipologie di nemici, i quali però hanno tutti un denominatore comune: non sono in grado di mettervi in difficoltà, se non in nettissima superiorità numerica. Essi, infatti, sono piuttosto lenti e prevedibili nei loro attacchi, consentendovi quindi di sopravvivere facilmente alle varie ondate di demoni.
Se a tutto ciò aggiungiamo tutta una serie di alleati fedeli, gli Innocent Devils, che vi aiuteranno ad abbattere gli ostacoli così come un anticorpo elimina i bacilli di un raffreddore, si delinea uno scenario che vede classificare il gioco come facile e poco impegnativo.
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Muri invisibili
Questo discorso, ovviamente, non vale per i boss di fine livello, particolarmente coriacei ed aggressivi, nonché contraddistinti da una difficoltà crescente man mano che ci si approssima alla loro sconfitta. Grazie a loro il livello di sfida si eleva un tantino, ma va detto che il miglioramento non è abissale.
Tecnicamente il gioco non si presenta in modo particolarmente convincente: le ambientazioni sono tutte contraddistinte da una palette di colori poco variegata, nonché da textures che di certo non rappresentano lo stato dell'arte odierno. A tutto ciò si aggiunge inoltre tutta una serie di muri invisibili che vi impedisce di sbattere contro i muri (non che sia la massima aspirazione di chicchessia, ma è deprimente vedere Hector correre immobilizzato a due spanne dagli ostacoli) e una lunghezza delle stanze eccessive per la lenta corsa del protagonista.
Slegato
Nemmeno gli esseri animati sono particolarmente convincenti dal punto di vista grafico: alcune delle animazioni del vostro avatar sono apprezzabili (altre meno), ma sono tutte slegate le une dalle altre.
La situazione, per fortuna, si risolleva un tantino dal punto di vista audio, formato da 15 tracce composte dall'ormai famosa Michiru Yamane, anche se l'effetto non è poi così impressionante.
Chiude il discorso il sistema di evoluzione dei vostri compagni di viaggio, gli Innocent Devils, che si suddivide in due percorsi separati: da un lato acquisiranno punti esperienza, passando di livello, mentre dall'altro si tramuteranno in creature differenti a seconda di quale tipologia di cristalli otterrete (in funzione dell'arma utilizzata).
Comandanti apprendisti
Gli Innocent Devils potranno inoltre essere comandati, anche se in modo piuttosto rozzo: potrete infatti decidere la loro attitudine tra attacco, difesa e l'approccio automatico, la quale influisce nella frequenza con cui ricorreranno alle manovre di offesa e di parata.
Il gameplay, infine, si rivela in ogni caso discreto, forte di tutta una serie di mosse speciali che potrete attivare mediante la pressione combinata di due soli tasti: l'attacco e il final blow, il quale può sostituire l'altro pulsante dalla seconda pressione in poi.
In conclusione, è presto per sentenziare ma sembra proprio che il debutto sulla console Microsoft non riesca a proporre granché di innovativo, come non si vede nulla che faccia gridare al miracolo. Tuttavia il gameplay si rivela fedele ai precedenti capitoli della serie, facendosisicuramente apprezzare da chi ha gioito con i prequel.
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Castlevania Course of Darkness
Castlevania Course of Darkness
L'ultima creatura del game designer Koji Igarashi si appresta a debuttare sulla console marchiata Microsoft, non senza perplessità. L'introduzione degli Innocent Devils e del loro sistema di evoluzione, nonché il sistema di combattimento basato su combo di due soli tasti sono gli aspetti più piacevoli di questo Castlevania: Course of Darkness. Non mancano, purtroppo, le ombre, che si concretizzano in una realizzazione tecnica mediocre, nell'estrema facilità del gioco e nelle ambientazioni, tutte monocromatiche e troppo vaste per le ridotte attitudini alla corsa del protagonista. Per verdetto definitivo, in ogni caso, bisognerà aspettare la versione definitiva del gioco, anche se la possibilità di un miglioramento sostanziale lascia perplessi...