Castlevania: Lords of Shadow

di Davide Ottagono
Lords of Shadows, nuovo capitolo della rediviva saga di Castlevania e atteso a brevissimo nei negozi, é solo uno dei tanti progetti a cui Hideo Kojima - celeberrimo papà di Metal Gear - sta attualmente lavorando. Nonostante non partecipi attivamente allo sviluppo, ma solo tramite consigli generali, la sua mano esperta si fa sentire in quasi tutti gli ambiti del gioco, dal taglio dei filmati alle fattezze del protagonista (revisionato da Kojima stesso). Non dimentichiamo però che sono i MercurySteam, software house spagnola al soldo di Konami, le vere menti dietro questo reboot. Perché, in fin dei conti, di reboot si sta parlando, non propriamente di un seguito.



Lords of Shadow, più che strizzare l'occhio agli storici appassionati della famiglia Belmont, preferisce ricostruire il mondo da zero, rimanendo sì intatti i baluardi che hanno reso famoso Castlevania, ma anche aprendolo ai neofiti e - più in generale - al mercato odierno. Quello che ne é uscito é un action/adventure 3D piuttosto classico appartenente a quel ramo ormai consacrato da God of War. Tecnico il giusto e assimilabile in pochi minuti, il gameplay di Lords of Shadow fila liscio alternando attacchi leggeri ad altri più pesanti, con qualche presa, parata e schivata qua e là.

“Cosa spinge un uomo a partire all'avventura?”, ci chiede subito la voce fuori campo. La risposta é “l'amore”. L'amore, il più forte e temibile tra i sentimenti umani é proprio quello che spinge Gabriel Belmont, nuovo protagonista, ad affrontare bestie leggendarie di ogni tipo. Così, in un'oscura notte di pioggia, sosta in un villaggio perso nella foresta, sperando di scovare nuovi indizi per proseguire nella sua ricerca. Caso vuole che la cittadina sia in stato d'allarme a causa di un attacco di licantropi. Inutile dirlo, toccherà a noi aiutare i contadini del luogo a respingere i nemici fuori dalle mura della cittadina.

La pioggia incessante rende questa prima arena da combattimento sicuramente d'atmosfera. Atmosfera che, come sempre, ripesca a piene mani nel gotico e nell'horror/fantasy medievale che mai sembra andare fuori moda. Uccidere i cattivi di turno non solo ci farà entrare in possesso di oggetti extra, come utilissimi pugnali da lancio, ma anche e soprattutto dei punti esperienza necessari per potenziare le abilità di Gabriel. Acquisita la giusta quantità, infatti, potremo aprire il diario e spendere questi punti in quello che più ci aggrada, così da renderci sempre più temibili nelle lotte con la frusta (anche qui, vera protagonista del gioco).




A differenza di quanto fanno molti suoi colleghi, però, Lords of Shadow non sembra fare uso in alcun modo di Quick Time Event per spettacolarizzare il tutto. Il risultato é un misto tra cultura giapponese e occidentale, con un gameplay che si regge completamente sulla prontezza del giocatore, pur non richiedendogli mai troppo sforzo nel memorizzare le combo, piuttosto basiche. Una scelta che lascia un po' spiazzati, a dire il vero, una presa di posizione largamente “neutrale” che lo allontana dal meglio dei due stili di action, senza eccellere né nella spettacolarità né nella profondità. Ci rendiamo anche conto però di aver provato solo i due livelli iniziali, e che quindi i veri assi nella manica potrebbero essere stati tenuti in serbo per il prodotto completo.

Dopo aver incrociato le armi con un possente Warg, la nostra avventura continuerà sulla groppa di un cavallo magico, una delle tante comparse che aiuteranno Gabriel a ricongiungersi alla sua amata. Questa simpatica sezione é già una prima variazione alla regola, seppur strettamente sui binari. Con i diversi tasti di attacco, questa volta decideremo se attaccare i Licantropi che ci inseguiranno o le loro temibili cavalcature, magari saltando via dal nostro destriero per continuare momentaneamente la corsa sul dorso del nemico.

Tra i tanti aspetti non chiariti nella demo ci sono le magie, che già da ora sappiamo saranno divise in Bianche e Nere. Come il nome lascia presagire, le prime saranno utili come strumenti difensivi, a differenza delle seconde che varranno come armi vere e proprie. Anche le fasi esplorative non hanno avuto un minimo di spazio, ma gli sviluppatori promettono che - proseguendo con il gioco - ci si imbatterà in piattaforme da superare ed enigmi ambientali da risolvere, come da tradizione. La frusta allungabile di Gabriel, infatti, si trasformerà spesso da mortale arma a vero e proprio attrezzo per avanzare nei livelli. Anche qui, restiamo speranzosamente in attesa.

Anche il comparto tecnico non é male. Tralasciando per il momento le pecche grafiche, non possiamo negare che Lords of Shadow sia indubbiamente un titolo d'atmosfera. Lo stile generale é sempre piuttosto tenebroso, andandosi ad unire ai temi classici dei racconti ispirati a quell'epoca e ad una direzione artistica sublime. Incantarsi di fronte a rustici villaggi, lugubri foreste ed imponenti manieri é forse cosa di tutti i giorni in quel di Hollywood, ma non di certo nei videogiochi. Anche gli effetti speciali sono stati ricreati divinamente (come la pioggia, tanto per citare quello che più ci ha colpito) e sono capaci di coprire le magagne visive che il gioco si porta dietro, come la definizione non eccelsa di location e personaggi ed una fluidità non proprio irresistibile. Pollici in su per la colonna sonora, evocativa ed epica come ogni titolo di questo calibro meriterebbe.