Chernobylite 2: Exclusion Zone – Un Viaggio Incredibile in un Multiverso di Possibilità
Il ritorno nella Zona non è come lo ricordavi. Realtà distorte, nuove minacce e un confine sempre più labile tra sopravvivenza e follia.

Tornare nella zona di esclusione di Chernobyl è sempre un’esperienza affascinante, ma questa volta le cose sono cambiate (e di molto). Se nel primo Chernobylite ci muovevamo tra rovine e pericoli invisibili, ora ci troviamo in un mondo che è andato oltre la semplice contaminazione. La Chernobylite non è più solo una minaccia o una risorsa misteriosa, ma una porta verso realtà parallele, dove il pericolo assume forme sempre più imprevedibili.
Non siamo più solo dei superstiti in un ambiente ostile. Stavolta, l’avventura assume toni più ambiziosi, spingendosi verso una miscela tra horror, fantascienza e action RPG. È un’evoluzione che cambia radicalmente il volto della serie, mantenendo però l’atmosfera unica che aveva reso il primo capitolo un cult.
Il progetto, nato grazie a una campagna Kickstarter di successo, è pronto a fare il suo debutto in Early Access il 6 marzo su PC, con una versione console prevista nei prossimi mesi. Dopo qualche ora passata nella demo, è chiaro che Chernobylite 2: Exclusion Zone ha idee solide e una nuova identità più marcata, anche se qualche aspetto va ancora rifinito prima del lancio definitivo.
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Chernobylite 2: Exclusion Zone, una trama che riscrive la realtà tra viaggi dimensionali, scelte morali e verità incerte
Se il primo Chernobylite raccontava una storia di perdita e ossessione, il suo seguito spinge ancora oltre, abbracciando tematiche fantascientifiche e una narrazione più ampia. Questa volta, al centro dell’avventura c’è Cole Grey, un ex soldato che non appartiene a questo universo, ma a una dimensione alternativa in cui la Chernobylite è stata sfruttata per rivoluzionare la società. Nel suo mondo, un’utopica Kyiv futuristica ha raggiunto vette tecnologiche impensabili grazie al minerale radioattivo, trasformandolo in una risorsa inesauribile di energia. Ma ogni paradiso ha il suo prezzo: per mantenere in vita il proprio mondo, Cole e i suoi compagni del programma Planewalker devono viaggiare tra le realtà alternative, raccogliendo Chernobylite da altri universi (che lo vogliano o meno).
Questa missione porta Cole dritto nella zona di esclusione di Chernobyl, ormai trasformata in qualcosa di molto più pericoloso rispetto al passato. Qui, le anomalie si sono fatte più instabili, le creature più letali e le fazioni più spietate. Il suo compito sembra chiaro: estrarre risorse e tornare a casa, ma qualcosa va storto. Bloccato in un universo che non gli appartiene, Cole si trova costretto a sopravvivere, affrontando minacce sovrannaturali e una guerra tra fazioni che potrebbe cambiare per sempre il destino della zona (e forse dell’intero multiverso).
Nel corso del gioco, sembra inoltre che vecchie conoscenze faranno ritorno, tra cui il temibile Black Stalker, che questa volta sembra avere motivazioni poco chiare. Ma c’è di più: le anomalie nella zona hanno distorto la realtà al punto che i ricordi stessi del protagonista sembrano essere instabili. Le persone che Cole incontra non sempre ricordano gli eventi nello stesso modo, creando una narrazione che gioca con la percezione del giocatore e la natura stessa della realtà.
L’idea di un multiverso non è solo un espediente narrativo affascinante, ma un modo per riscrivere la realtà stessa e mettere in discussione ciò che crediamo di sapere su un personaggio o un evento. Basti pensare a Fringe, la serie di J.J. Abrams che ha esplorato il concetto di dimensioni parallele in modo magistrale: gli stessi personaggi esistono in più realtà, ma con passati e morali diverse, costringendo il pubblico a rivedere continuamente il proprio giudizio su di loro. Un antagonista in un universo può essere un eroe in un altro, una tragedia può diventare una vittoria e viceversa.
Chernobylite 2: Exclusion Zone prende questa idea e la traspone in un contesto post-apocalittico e fantascientifico, facendo leva sulla natura mutevole della Zona di esclusione. Qui, gli stessi volti potrebbero raccontare storie diverse, le alleanze potrebbero non essere mai certe e la percezione della realtà è soggetta a continui ribaltamenti. In un mondo in cui ogni verità ha una variante alternativa, la domanda non è più solo come sopravvivere, ma se possiamo davvero fidarci di ciò che ricordiamo.

Sopravvivi, combatti e scegli il tuo destino: la Chernobylite non perdona!
Se il primo Chernobylite metteva al centro la sopravvivenza con un mix di stealth, gestione delle risorse e combattimenti mirati, il sequel espande queste meccaniche, introducendo classi di personaggi, un sistema di fazioni e nuove possibilità di esplorazione. Il risultato è un’esperienza che conserva l’atmosfera cupa del predecessore, ma spinge verso un gameplay più dinamico e personalizzabile.
La prima grande novità è la scelta della classe, che avviene sin dall’inizio del gioco e influenza radicalmente lo stile di combattimento. I giocatori possono specializzarsi in diverse categorie, dall’Eliminator, letale nel corpo a corpo, all’Emissary, maestro nell’uso delle armi da fuoco, fino al Chernomancer, che sfrutta la Chernobylite per scatenare poteri elementali. Ogni classe possiede abilità uniche, modificabili nel corso dell’avventura grazie a un sistema di skill tree e attributi, che permette di adattarsi alle sfide della Zona.
Oltre alle abilità del protagonista, il gioco introduce una maggiore interazione con le fazioni. Tre gruppi principali (mutanti, scienziati e mercenari) si contendono il controllo della Zona, e le scelte del giocatore influenzano l’andamento della guerra. Collaborare con una fazione può garantire alleati, risorse e nuove missioni, ma potrebbe anche creare tensioni con le altre. Questo sistema di reputazione aggiunge un livello strategico alle decisioni, costringendo il giocatore a valutare ogni alleanza con attenzione.
Sul fronte dell’esplorazione, Chernobylite 2 offre una mappa più ampia e densa di eventi dinamici, anomalie e incursioni multiversali. Una delle meccaniche più intriganti riguarda i planewalker, ovvero viaggi tra dimensioni che alterano lo scenario di gioco e la disposizione dei nemici. Attraversare una realtà instabile potrebbe significare ritrovarsi in una versione alternativa della Zona, dove i luoghi conosciuti sono cambiati e le minacce si sono evolute. Questa componente introduce un senso di incertezza e tensione, rendendo ogni spedizione un’esperienza imprevedibile.
Infine, ritorna la gestione della base, che questa volta appare più stratificata rispetto al passato. Il giocatore può costruire strutture, migliorare l’equipaggiamento e potenziare il proprio rifugio, influenzando non solo le proprie capacità di sopravvivenza, ma anche il morale della squadra. Tuttavia, il sistema è ancora in fase di rifinitura e nella demo provata alcune funzionalità sembrano poco incisive rispetto all’importanza che avevano nel primo capitolo.
L’impressione generale è che Chernobylite 2 voglia bilanciare azione e strategia, dando ai giocatori più libertà nell’approccio al gioco. Tuttavia, alcuni aspetti del combat system risultano ancora legnosi e poco reattivi, e la gestione delle diverse prospettive (con la prima e la terza persona) necessita di ulteriori miglioramenti per garantire un’esperienza fluida.

Visioni mozzafiato da un multiverso pregno della Chernobylite, ma il comparto tecnico è ancora da domare
Se c’è un aspetto in cui Chernobylite 2: Exclusion Zone riesce a lasciare subito il segno, è sicuramente la sua atmosfera visiva e sonora. La Zona di esclusione, già affascinante nel primo capitolo, qui assume un aspetto ancora più opprimente e suggestivo, grazie a un comparto grafico migliorato e a un level design che gioca con anomalie dimensionali e ambienti deformati. La qualità dei modelli poligonali e delle animazioni facciali è notevolmente superiore al passato, con un lip-sync sorprendentemente accurato, che contribuisce a rendere i dialoghi più credibili.
Tuttavia, non tutto è perfetto. La build provata soffre ancora di problemi di ottimizzazione, con cali di frame evidenti nelle aree più aperte e ricche di dettagli. Anche l’effetto motion blur è eccessivamente invasivo, dando una sensazione di fastidio nei movimenti più rapidi, sebbene possa essere disattivato dalle impostazioni. Il comparto sonoro, invece, è un’arma a doppio taglio: gli effetti ambientali sono eccellenti, contribuendo a rendere la Zona un luogo perennemente instabile e inquietante, ma il doppiaggio lascia a desiderare, con voci a volte poco ispirate o poco adatte ai personaggi.
Sul fronte tecnico, Chernobylite 2 si presenta come un titolo piuttosto esigente in termini di prestazioni, con requisiti che richiedono una configurazione di buon livello per garantire un’esperienza fluida. Durante la prova su una RTX 4060 Ti con schermo ultrawide, il gioco ha mostrato alcuni problemi di frame rate, specialmente nelle aree più aperte e ricche di dettagli. È possibile che questi cali siano dovuti a una compatibilità non ancora ottimizzata per schermi ultrawide, un aspetto su cui il team di The Farm 51 dovrà lavorare nei prossimi aggiornamenti. Anche con impostazioni bilanciate, il frame pacing risulta ancora irregolare, segno che il motore di gioco necessita di ulteriori ottimizzazioni prima del lancio definitivo.
Nonostante questi difetti, Chernobylite 2 trasmette un forte senso di immersione, e se il team riuscirà a sistemare le criticità tecniche prima del lancio definitivo, il risultato potrebbe essere notevole. Resta da vedere se le promesse fatte ai backer della campagna Kickstarter verranno mantenute nei prossimi aggiornamenti, ma per ora il titolo mostra sia il suo potenziale che i suoi limiti.

Versione Testata: PC

Chernobylite 2: Exclusion Zone
Chernobylite 2: Exclusion Zone non è solo un ritorno nella Zona, ma un salto nel vuoto. La demo lascia intravedere un potenziale enorme, tra scelte morali, realtà distorte e un gameplay più ambizioso. Ma le ombre sono ancora tante: ottimizzazione incerta, combattimenti da rifinire e un mondo che deve trovare il giusto equilibrio tra caos e coerenza. Il 6 marzo segnerà l’inizio dell’Early Access. Sarà l’inizio di qualcosa di grande o di un incubo senza uscita?