Civilization V: Gods & Kings
di
Marco Modugno
Hakkapeliitta! Tranquilli, non mi é andata di traverso una lisca di spigola, né mi sono martellato un indice tentando di appendere una stampa alla parete. Il termine, a prima vista bizzarro, deriva dal finlandese "hakkaa pààlle" (di nuovo una buffa assonanza italiana, lo so...) che si traduce letteralmente in "affettateli!". Gli hakkapeliitta, cavalleria leggera scelta al servizio di Gustavo Adolfo di Svezia durante la terribile Guerra dei Trent'Anni, erano particolarmente temuti dal nemico al loro solo avvicinarsi, per la travolgente tattica adottata. Dotati di due pistole e di una tagliente sciabola, scaricavano la prima delle armi da fuoco sugli avversari a venti passi di distanza, e la seconda a cinque passi. Poi li travolgevano, all'arma bianca, adoperando anche gli stessi cavalli per calpestare i nemici a terra. Altrettanto travolgente rischia di essere l'arrivo di questo ricchissimo add on per Civilization V, che si presenta al pubblico in attesa con numeri davvero impressionanti.
9 nuove civiltà, tra cui appunto gli svedesi di Gustavo Adolfo, ma anche gli Unni di Attila, i Cartaginesi di Didone, gli Etiopi di Hailé Selassié, iBizantini di Teodorae gli austriaci di Maria Teresa. 9 nuove meraviglie (tra le altre la Torre di Pisa e la città di Petra), 13 nuovi edifici e 27 nuove unità, tra cui appunto i famigerati hakkapeliitta. Dimenticato l'approccio light e low cost dello Scenario Pack di qualche mese fa, alla Firaxis stavolta hanno deciso di fare sul serio, dedicando alla quinta acclamata versione della "madre di tutti gli strategici" un supplemento (che richiede il gioco originale per essere installato) degno di ogni centesimo speso per acquistarlo. Vale davvero la pena, stavolta, sborsare qualcosa di meno di una trentina di euro per aggiudicarsi un "pacco" ricco di contenuti, capace inoltre di completare il gioco originale con due aspetti che avevano fortemente caratterizzato le precedenti versioni di Civ, e che invece mancavano nell'ultimo capitolo del franchise: la religione e lo spionaggio.
Chi ha più fede, vince. Detto così potrebbe sembrare un tantino esemplificativo, ma il senso inteso dagli sviluppatori é proprio quello. La religione, infatti, va sviluppata come una risorsa, e incrementata come un bene prezioso. Si parte dai credo pagani primordiali, legati ai culti naturali, e si giunge poco a poco alla percezione di qualcosa di più elevato, scalando uno dopo l'altro i gradini di una metafisica progredita. Superato il paganesimo, la scelta può cadere su una delle religioni principali, dall'induismo allo zoroastrismo, dallo shintoismo al tengriismo, fino ovviamente all'islamismo, alla fede ebraica e a quella cristiana. Ciascuna con le sue prerogative, impostate ovviamente in termini di bonus e caratteristiche speciali per la popolazione che ne segue i culti. La libertà di scelta lasciata dal gioco sposa una deriva decisamente pansincretista, che lascia liberi di cambiare nome ad una fede, di fonderla con un'altra e molto altro ancora, conferendo bonus alle città di nuova fondazione come a quelle conquistate strada facendo. Presenti infine profeti e missionari, da utilizzare per diffondere il culto.
Devo dire, ma l'opinione é strettamente personale, che avrei preferito una maggior rispondenza storica dell'elemento religioso, anche per la delicatezza del tema trattato. Trasformare, anche solo per gioco, la religione in un minestrone con poco capoe molte code non mi ha divertito più di tanto, e avrei gradito molto di più che la scelta del credo fosse più intimamente legata alla popolazione che l'adottava, condizionandone poco a poco l'evoluzione senza voli pindarici, proprio come avviene nella storia reale. La natura di giocone da tavolo traslato su computer di Civilization, piuttosto che di simulatore strategico con basi storiche, ha però prevalso e sono certo che ciascuno di voi, provandolo, sarà in grado di farsi un'opinione personale sull'argomento. Altro discorso é lo spionaggio, gestito non mediante unità mosse sulla mappa, ma per mezzo di menu appositi che ci consentiranno, a partire dall'età rinascimentale in poi (come se prima le spie non ci siano mai state, boh...), di utilizzare gli agenti segreti per rubare tecnologie, sabotare arsenali, scatenare rivolte o colpi di stato. Morta una spia... bisogna aspettare che passi qualche turno prima di ottenere un rimpiazzo, cosa che rende assolutamente necessaria una sana pianificazione.
Queste le due novità principali del gioco ma é impossibile congedarsi dalla recensione di questa versione preview senza citare, almeno en passant, alcune altre succose novità, come le tre campagne sulla caduta dell'Impero Romano, il medioevo e la gustosissima "Empires of the Smoky Spies" dedicata ai fan del periodo vittoriano e dello steampunk. Oppure rilevando un'impostazione meno frenetica e più strategica delle battaglie, influenzata dala modifica del sistema di danni (base 100 invece che 10), dall'aggiunta di alcune nuove opzioni a disposizione delle unità navali e aeree, dall'implementazione di città stato dedicate (mercantili, religiose, militari, culturali).
Gods and Kings, in definitiva, sembra valere ogni singolo centesimo del suo prezzo. Pur mantenendo le impostazioni tecniche, inambito grafico e sonoro, del gioco base senza particolari migliorie, il pacco aggiunge davvero tanto al franchise, sia in termini di quantità che di qualità. Impensabile, per chiunque ambisca a conservare il titolo di appassionato della serie, lasciarselo sfuggire. Fareste bene a fare una croce sulla casella del calendario del 22 giugno, quindi. Oppure una mezzaluna, un tao, una stella di David, ...
9 nuove civiltà, tra cui appunto gli svedesi di Gustavo Adolfo, ma anche gli Unni di Attila, i Cartaginesi di Didone, gli Etiopi di Hailé Selassié, iBizantini di Teodorae gli austriaci di Maria Teresa. 9 nuove meraviglie (tra le altre la Torre di Pisa e la città di Petra), 13 nuovi edifici e 27 nuove unità, tra cui appunto i famigerati hakkapeliitta. Dimenticato l'approccio light e low cost dello Scenario Pack di qualche mese fa, alla Firaxis stavolta hanno deciso di fare sul serio, dedicando alla quinta acclamata versione della "madre di tutti gli strategici" un supplemento (che richiede il gioco originale per essere installato) degno di ogni centesimo speso per acquistarlo. Vale davvero la pena, stavolta, sborsare qualcosa di meno di una trentina di euro per aggiudicarsi un "pacco" ricco di contenuti, capace inoltre di completare il gioco originale con due aspetti che avevano fortemente caratterizzato le precedenti versioni di Civ, e che invece mancavano nell'ultimo capitolo del franchise: la religione e lo spionaggio.
Chi ha più fede, vince. Detto così potrebbe sembrare un tantino esemplificativo, ma il senso inteso dagli sviluppatori é proprio quello. La religione, infatti, va sviluppata come una risorsa, e incrementata come un bene prezioso. Si parte dai credo pagani primordiali, legati ai culti naturali, e si giunge poco a poco alla percezione di qualcosa di più elevato, scalando uno dopo l'altro i gradini di una metafisica progredita. Superato il paganesimo, la scelta può cadere su una delle religioni principali, dall'induismo allo zoroastrismo, dallo shintoismo al tengriismo, fino ovviamente all'islamismo, alla fede ebraica e a quella cristiana. Ciascuna con le sue prerogative, impostate ovviamente in termini di bonus e caratteristiche speciali per la popolazione che ne segue i culti. La libertà di scelta lasciata dal gioco sposa una deriva decisamente pansincretista, che lascia liberi di cambiare nome ad una fede, di fonderla con un'altra e molto altro ancora, conferendo bonus alle città di nuova fondazione come a quelle conquistate strada facendo. Presenti infine profeti e missionari, da utilizzare per diffondere il culto.
Devo dire, ma l'opinione é strettamente personale, che avrei preferito una maggior rispondenza storica dell'elemento religioso, anche per la delicatezza del tema trattato. Trasformare, anche solo per gioco, la religione in un minestrone con poco capoe molte code non mi ha divertito più di tanto, e avrei gradito molto di più che la scelta del credo fosse più intimamente legata alla popolazione che l'adottava, condizionandone poco a poco l'evoluzione senza voli pindarici, proprio come avviene nella storia reale. La natura di giocone da tavolo traslato su computer di Civilization, piuttosto che di simulatore strategico con basi storiche, ha però prevalso e sono certo che ciascuno di voi, provandolo, sarà in grado di farsi un'opinione personale sull'argomento. Altro discorso é lo spionaggio, gestito non mediante unità mosse sulla mappa, ma per mezzo di menu appositi che ci consentiranno, a partire dall'età rinascimentale in poi (come se prima le spie non ci siano mai state, boh...), di utilizzare gli agenti segreti per rubare tecnologie, sabotare arsenali, scatenare rivolte o colpi di stato. Morta una spia... bisogna aspettare che passi qualche turno prima di ottenere un rimpiazzo, cosa che rende assolutamente necessaria una sana pianificazione.
Queste le due novità principali del gioco ma é impossibile congedarsi dalla recensione di questa versione preview senza citare, almeno en passant, alcune altre succose novità, come le tre campagne sulla caduta dell'Impero Romano, il medioevo e la gustosissima "Empires of the Smoky Spies" dedicata ai fan del periodo vittoriano e dello steampunk. Oppure rilevando un'impostazione meno frenetica e più strategica delle battaglie, influenzata dala modifica del sistema di danni (base 100 invece che 10), dall'aggiunta di alcune nuove opzioni a disposizione delle unità navali e aeree, dall'implementazione di città stato dedicate (mercantili, religiose, militari, culturali).
Gods and Kings, in definitiva, sembra valere ogni singolo centesimo del suo prezzo. Pur mantenendo le impostazioni tecniche, inambito grafico e sonoro, del gioco base senza particolari migliorie, il pacco aggiunge davvero tanto al franchise, sia in termini di quantità che di qualità. Impensabile, per chiunque ambisca a conservare il titolo di appassionato della serie, lasciarselo sfuggire. Fareste bene a fare una croce sulla casella del calendario del 22 giugno, quindi. Oppure una mezzaluna, un tao, una stella di David, ...
Civilization V: Gods & Kings
Civilization V: Gods & Kings
Religione e spionaggio. Entrambi i temi tornano alla grande in questa ricca (finalmente!) espansione del quinto capitolo del capolavoro di Sid Meier. Il confronto tra questo Gods and Kings e lo scarno Scenario Pack di qualche mese fa é impari. Anche nel prezzo che qui si avvicina a quello pieno di un gioco. La ricchezza di contenuti dell'ultimo "pacco" rilasciato da Firaxis, però, compensa abbondamentemente il denaro speso. Ci sono nuovi governanti,civiltà,unità, invenzioni e molto altro. Oltre a tre campagne specifiche ambientate in tre diversi periodi storici. E la reinvenzione di due temi cari agli appassionati come il ruolo della fede e delle spie nell'evoluzione delle civiltà non può che giovare, in termini di ricchezza di opzioni e di profondità strategica, a un gioco che tocca qui il suo apice di completezza. Senza porre limiti con questo alla fervida immaginazione del team di sviluppo e alle soprese con cui vorranno gratificarci ulteriormente in futuro.