Codename: Panzers - Cold War
di
Achtung, panzer! Il titolo del celebre saggio del generale tedesco Heinz Guderian, autore dell'incredibile e travolgente blitz meccanizzato attraverso l'Europa Occidentale del 1940 pare scritto a fagiolo anche per costituire un incipit autorevole di questa nostra ben più modesta disamina della versione preview di Codename Panzer: Cold War.
In realtà, come chi non é andato in bagno a fumare durante le ore di storia dell'ultimo anno di liceo dovrebbe aver afferrato da sé, l'ambientazione del nuovo capitolo della saga Stormregion dedicata alle truppe corazzate stavolta é cambiata.
Conclusa la Seconda Guerra Mondiale con la vittoria degli alleati anglo-americani e sovietici e la sconfitta del Reich tedesco, é tempo di spartizioni e il nostro continente viene di fatto diviso in due da quella che, qualche anno più tardi, sarà conosciuta come Cortina di Ferro. L'Europa orientale, “liberata” dal nazismo per cadere sotto il tallone non meno dispotico del socialismo reale in salsa sovietica si contrappone all'Occidente libero occupato dalle truppe alleate di Patton e Eisenhower. Comincia il Piano Marshall per la ricostruzione europea. La Germania é ridotta nelle dimensioni e spaccata in due così come Berlino, situata nel cuore dell'area occupata dai sovietici ma per metà sotto l'egida alleata.
Il 24 giugno 1948 l'URSS blocca tutti gli accessi terrestri a Berlino e, per soccorrere e approvvigionare la popolazione affamata, agli alleati non resta che organizzare quello che é ancora ricordato come il più grande ponte aereo mai effettuato nella storia. Dal giugno 1948 al dicembre 1949, gli aeroplani alleati effettuarono oltre 258mila voli, trasportando milioni di tonnellate di approvvigionamenti. In questo contesto s'innesta l'ipotesi ucronica (un esito alternativo possibile della storia realmente accaduta) alla base della trama del gioco. Nel 1949, infatti, ipotizzano gli sviluppatori Stormregion, si verifica sulla verticale dell'aeroporto berlinese di Tempelhof una collisione tra un velivolo alleato ed uno sovietico che porta ad una fatale escalation tra le due potenze. E' guerra. Divisioni corazzate sovietiche irrompono attraverso il famigerato “varco di Fulda”, dilagando nelle pianure tedesche.
Il giocatore, chiamato ad indossare i panni di un intrepido comandante carrista, sarà in grado di fornire un contributo decisivo allo sforzo alleato di fermare e respingere la marea rossa. La campagna, infatti, si focalizza sullo sforzo bellico occidentale consentendovi di vestire la divisa bruna di un ufficiale sovietico solo in tre missioni complementari.
La varietà del gioco, comunque, é assicurata dall'enorme dotazione di mezzi terrestri, fedelmente ricalcati da quelli realmente in dotazione ai due blocchi alla fine degli anni Quaranta, con qualche “licenza poetica” là dove si é scelto di mettere in linea veicoli e velivoli che, in realtà, non superarono la fase di sperimentazione del prototipo. Il divertimento, comunque, é assicurato dall'implementazione tecnica del nuovo motore Gepard 3 (é il nome di un carro armato contraereo tedesco, quanto mai “in tema” con il nostro gioco!) che regala davvero notevoli prestazioni in termini di ambientazioni e texture dei veicoli.
La versione preview in nostra dotazione si é comportata bene anche su un PC di non ultimissima generazione, lasciando sperare in un'ottimizzazione della scalabilità delle prestazioni che allarghi al massimo numero di utenti possibile la godibilità piena di effetti grafici e di tutto il resto. Veder gli alberi prendere fuoco e gli edifici saltare in aria e crollare é gratificante, tanto più che non si tratta di meri accorgimenti visuali ma di fatti che influenzano la sorte delle unità in campo. Perfino il sistema rag-doll che anima la fanteria, proiettandola scompostamente quando una granata atterra proprio al centro di un plotone appostato, rende il massimo effetto di realismo anche a livelli alti di zoom.
Ottime le texture dei carri che, oltre a permettere una riconoscibilità immediata dei mezzi, appaiono correttamente rovinate da sporcizia e annerimento da bruciature, evitando alle nostre unità quell'effetto da “esercito di soldatini Atlantic” che toglie molto feeling ad un gioco del genere.
Correttamente implementato anche il diverso spessore delle corazze, che stimolerà anche i più pigri a tentare di aggirare gli ostacoli piuttosto che caricarli frontalmente a colpi di tank rush.
Oltre tutto, la gestione delle risorse attraverso i punti prestigio, guadagnabili conquistando obiettivi primari, secondari e nascosti e ammazzando schiere di nemici, impone ai comandanti virtuali un comportamento conservativo nei confronti delle loro unità, specialmente quelle che sono divenute più forti maturando esperienza attraverso i vari livelli della campagna.
Completa il gameplay la possibilità di acquisire modifiche e miglioramenti per le vostre forze sul campo, o richiedere rinforzi e attacchi aerei in caso di necessità.
So già cosa state pensando e voglio rassicurare i fan della soluzione totale che sicuramente avvertono già un certo prurito all'indice sinistro, ansioso di cliccare su un qualche genere di “opzione nucleare”. Tenendo conto che nel 1949 l'era atomica era all'inizio e che solo in quell'anno i sovietici furono in grado di costruire simili ordigni, non aspettatevi di disporre di decine di missili ICBM pronti a schizzare al vostro comando fuori da silos che all'epoca erano di là dall'essere costruiti.
Per non scontentare i fan delle WMD (armi di distruzione di massa, nell'acronimo americano), i ragazzi ungheresi della Stormregion hanno implementato la possibilità di usare una bomba denominata Bomba D, con effetti simili a quelli di una testata nucleare tattica, in grado di porre di fatto fine ad una partita. L'uso di un simile giocattolo, comunque, é riservato al gioco multiplayer, che consente sfide tutti contro tutti o a squadre fino alla massima capacità di 8 giocatori per scontro.
Il nuovo capitolo della fortunata serie Stormregion, insomma, mantiene quello che il suo blasone promette. E se tanto mi dà tanto, la versione definitiva del gioco di prossimo rilascio rischia di diventare il nuovo punto di riferimento per parecchio tempo a venire, in tema tecnico e di gameplay, per l'intero genere. Guai a lasciarsela scappare!
In realtà, come chi non é andato in bagno a fumare durante le ore di storia dell'ultimo anno di liceo dovrebbe aver afferrato da sé, l'ambientazione del nuovo capitolo della saga Stormregion dedicata alle truppe corazzate stavolta é cambiata.
Conclusa la Seconda Guerra Mondiale con la vittoria degli alleati anglo-americani e sovietici e la sconfitta del Reich tedesco, é tempo di spartizioni e il nostro continente viene di fatto diviso in due da quella che, qualche anno più tardi, sarà conosciuta come Cortina di Ferro. L'Europa orientale, “liberata” dal nazismo per cadere sotto il tallone non meno dispotico del socialismo reale in salsa sovietica si contrappone all'Occidente libero occupato dalle truppe alleate di Patton e Eisenhower. Comincia il Piano Marshall per la ricostruzione europea. La Germania é ridotta nelle dimensioni e spaccata in due così come Berlino, situata nel cuore dell'area occupata dai sovietici ma per metà sotto l'egida alleata.
Il 24 giugno 1948 l'URSS blocca tutti gli accessi terrestri a Berlino e, per soccorrere e approvvigionare la popolazione affamata, agli alleati non resta che organizzare quello che é ancora ricordato come il più grande ponte aereo mai effettuato nella storia. Dal giugno 1948 al dicembre 1949, gli aeroplani alleati effettuarono oltre 258mila voli, trasportando milioni di tonnellate di approvvigionamenti. In questo contesto s'innesta l'ipotesi ucronica (un esito alternativo possibile della storia realmente accaduta) alla base della trama del gioco. Nel 1949, infatti, ipotizzano gli sviluppatori Stormregion, si verifica sulla verticale dell'aeroporto berlinese di Tempelhof una collisione tra un velivolo alleato ed uno sovietico che porta ad una fatale escalation tra le due potenze. E' guerra. Divisioni corazzate sovietiche irrompono attraverso il famigerato “varco di Fulda”, dilagando nelle pianure tedesche.
Il giocatore, chiamato ad indossare i panni di un intrepido comandante carrista, sarà in grado di fornire un contributo decisivo allo sforzo alleato di fermare e respingere la marea rossa. La campagna, infatti, si focalizza sullo sforzo bellico occidentale consentendovi di vestire la divisa bruna di un ufficiale sovietico solo in tre missioni complementari.
La varietà del gioco, comunque, é assicurata dall'enorme dotazione di mezzi terrestri, fedelmente ricalcati da quelli realmente in dotazione ai due blocchi alla fine degli anni Quaranta, con qualche “licenza poetica” là dove si é scelto di mettere in linea veicoli e velivoli che, in realtà, non superarono la fase di sperimentazione del prototipo. Il divertimento, comunque, é assicurato dall'implementazione tecnica del nuovo motore Gepard 3 (é il nome di un carro armato contraereo tedesco, quanto mai “in tema” con il nostro gioco!) che regala davvero notevoli prestazioni in termini di ambientazioni e texture dei veicoli.
La versione preview in nostra dotazione si é comportata bene anche su un PC di non ultimissima generazione, lasciando sperare in un'ottimizzazione della scalabilità delle prestazioni che allarghi al massimo numero di utenti possibile la godibilità piena di effetti grafici e di tutto il resto. Veder gli alberi prendere fuoco e gli edifici saltare in aria e crollare é gratificante, tanto più che non si tratta di meri accorgimenti visuali ma di fatti che influenzano la sorte delle unità in campo. Perfino il sistema rag-doll che anima la fanteria, proiettandola scompostamente quando una granata atterra proprio al centro di un plotone appostato, rende il massimo effetto di realismo anche a livelli alti di zoom.
Ottime le texture dei carri che, oltre a permettere una riconoscibilità immediata dei mezzi, appaiono correttamente rovinate da sporcizia e annerimento da bruciature, evitando alle nostre unità quell'effetto da “esercito di soldatini Atlantic” che toglie molto feeling ad un gioco del genere.
Correttamente implementato anche il diverso spessore delle corazze, che stimolerà anche i più pigri a tentare di aggirare gli ostacoli piuttosto che caricarli frontalmente a colpi di tank rush.
Oltre tutto, la gestione delle risorse attraverso i punti prestigio, guadagnabili conquistando obiettivi primari, secondari e nascosti e ammazzando schiere di nemici, impone ai comandanti virtuali un comportamento conservativo nei confronti delle loro unità, specialmente quelle che sono divenute più forti maturando esperienza attraverso i vari livelli della campagna.
Completa il gameplay la possibilità di acquisire modifiche e miglioramenti per le vostre forze sul campo, o richiedere rinforzi e attacchi aerei in caso di necessità.
So già cosa state pensando e voglio rassicurare i fan della soluzione totale che sicuramente avvertono già un certo prurito all'indice sinistro, ansioso di cliccare su un qualche genere di “opzione nucleare”. Tenendo conto che nel 1949 l'era atomica era all'inizio e che solo in quell'anno i sovietici furono in grado di costruire simili ordigni, non aspettatevi di disporre di decine di missili ICBM pronti a schizzare al vostro comando fuori da silos che all'epoca erano di là dall'essere costruiti.
Per non scontentare i fan delle WMD (armi di distruzione di massa, nell'acronimo americano), i ragazzi ungheresi della Stormregion hanno implementato la possibilità di usare una bomba denominata Bomba D, con effetti simili a quelli di una testata nucleare tattica, in grado di porre di fatto fine ad una partita. L'uso di un simile giocattolo, comunque, é riservato al gioco multiplayer, che consente sfide tutti contro tutti o a squadre fino alla massima capacità di 8 giocatori per scontro.
Il nuovo capitolo della fortunata serie Stormregion, insomma, mantiene quello che il suo blasone promette. E se tanto mi dà tanto, la versione definitiva del gioco di prossimo rilascio rischia di diventare il nuovo punto di riferimento per parecchio tempo a venire, in tema tecnico e di gameplay, per l'intero genere. Guai a lasciarsela scappare!