Commandos 2: Men of Courage
Ogni ambientazione è stata scelta secondo due criteri, o in quanto luogo storico della Seconda Guerra Mondiale (per esempio la sopra citata prigione di Colditz) o in quanto omaggio a situazioni già viste in memorabili pellicole cinematografiche, come "Il ponte sul fiume Kway" o "Salvate il soldato Ryan", anche se in questo secondo caso non sono stati conseguiti i diritti per il nome e per la perfetta riproduzione degli ambienti, per cui ci si dovrà accontentare (si fa per dire) di avere una missione ambientata in un villaggio del tutto simile a quello visto nella parte finale della recente fortunata pellicola di Spielberg. E' proprio questa la missione con cui abbiamo avuto a che fare nel recente incontro con il gioco e dalla sua presentazione e dalla "prova sul campo" abbiamo tratto tutta un'incredibile serie d'informazioni che difficilmente riusciremo a trasmettere in tutta completezza tante sono le caratteristiche macroscopiche e microscopiche di Commandos 2 che si possono riscontrare, pur vedendone solo una piccola parte! Questa missione ha per protagonista una delle "new entry" del commando, il ladro "Lupin", che dovrà cavare d'impiccio tre suoi compagni, tra cui il sergente O´Hara, che sono stati catturati e imprigionati in tre diverse abitazioni del villaggio ammirato in "Salvate il Soldato Ryan" e il tutto si svolge mentre nel villaggio infuria una dura battaglia fra le truppe tedesche e i reparti alleati.
RESTARE A BOCCA APERTA
Il primo impatto con il gioco lascia senza fiato per la bellezza grafica degli ambienti, riprodotti con una cura che pare offensivo definire semplicemente maniacale. Si consideri che, quanto appena detto, deve essere letto alla luce del fatto che la versione preliminare da noi testata disponeva della sola risoluzione a 640*480 pixel: si può quindi solo immaginare l'incredibile impatto dello spettacolo che si presenterà al giocatore alla risoluzione di 800*600 pixel, oppure a 1024*768, per non parlare della quarta altissima risoluzione prevista, 1280*1024 pixel!
Avendo a che fare con quattro risoluzioni, con la possibilità di ruotare gli ambienti esterni secondo quattro diverse prospettive (mentre gli interni sono liberamente ruotabili) e sapendo che più di venti membri del team di sviluppo hanno lavorato per due mesi disegnando la sola missione che abbiamo visto in azione (composta tutto sommato da un numero esiguo di case, vie piazze e ambienti interni), si può finalmente comprendere il perché dei ritardi e degli slittamenti che hanno portato la data d'uscita dall'inverno 2000 all'inizio dell'estate 2001 e si riesce a immaginare un po' meglio, oltre quanto raccontano le nostre parole e le immagini, il livello di dettaglio riposto da Pyro Studios in Commandos 2.
RESTARE A BOCCA APERTA
Il primo impatto con il gioco lascia senza fiato per la bellezza grafica degli ambienti, riprodotti con una cura che pare offensivo definire semplicemente maniacale. Si consideri che, quanto appena detto, deve essere letto alla luce del fatto che la versione preliminare da noi testata disponeva della sola risoluzione a 640*480 pixel: si può quindi solo immaginare l'incredibile impatto dello spettacolo che si presenterà al giocatore alla risoluzione di 800*600 pixel, oppure a 1024*768, per non parlare della quarta altissima risoluzione prevista, 1280*1024 pixel!
Avendo a che fare con quattro risoluzioni, con la possibilità di ruotare gli ambienti esterni secondo quattro diverse prospettive (mentre gli interni sono liberamente ruotabili) e sapendo che più di venti membri del team di sviluppo hanno lavorato per due mesi disegnando la sola missione che abbiamo visto in azione (composta tutto sommato da un numero esiguo di case, vie piazze e ambienti interni), si può finalmente comprendere il perché dei ritardi e degli slittamenti che hanno portato la data d'uscita dall'inverno 2000 all'inizio dell'estate 2001 e si riesce a immaginare un po' meglio, oltre quanto raccontano le nostre parole e le immagini, il livello di dettaglio riposto da Pyro Studios in Commandos 2.