Commandos Strike Force
Quello che in principio sembrava un avvenimento sporadico, sta ora assumendo le dimensioni di un fenomeno di costume: ci stiamo riferendo a una vera e propria migrazione di massa dei team di sviluppo dalle loro origini (i PC) alle nuove frontiere (le console). Negli ultimi tempi, infatti, sono sempre più numerosi gli sviluppatori tradizionalmente dedicati all'ambiente Windows che cominciano ad interessarsi al florido mercato di Playstation, XBox & Co, vincendo così le reticenze causate dalle necessità di adattare il gameplay agli standard tipici di chi gioca con il joypad anziché con tastiera e mouse. Giusto per fare un paio di esempi si possono enumerare i Creative Assembly di Spartan: Total Warrior, i Red Storm di Rainbow Six, senza dimenticare quelli di Digital Illusions, responsabili di aver tolto il sonno a una vera e propria marea di appassionati con la serie Battlefield. Ora è il momento di accogliere quelli di Pyro Studios, certamente noti ai fan degli strategici, che dopo l'insuccesso di Commandos 2 su console (improponibile proporre un titolo di quel tipo su console) propongono questo Commandos: Strike Force, non senza aver apportato alcune sostanziali modifiche al concept di partenza, come l'adattamento della visuale di gioco. Dimenticatevi la prospettiva isometrica tipica degli strategici e preparatevi ad accogliere una classicissima impostazione in soggettiva.
Un gioco a tre
La collocazione temporale è fissata nel periodo storico che va dal 1942 al 1945, manco a dirlo nell'ormai più che inflazionatissima Seconda Guerra Mondiale, teatro principe degli scontri a fuoco casalinghi. In questo caso dovrete combattere al fianco dei membri della resistenza francese, scongiurare l'eventualità di vedere una Germania munita di bomba atomica sabotando gli impianti di acqua pesante norvegesi, nonché combattere in una delle più cruente battaglie dell'intero conflitto, quello di Stalingrado.
In ogni caso avrete la possibilità di vestire i panni di uno dei tre soldati a disposizione: un cecchino, un berretto verde (sostanzialmente un marine) e una spia, ciascuno dei quali caratterizzato da equipaggiamenti e abilità completamente differenti. Il cecchino, per esempio, oltre agli indubbi vantaggi della possibilità di colpire a distanza, è anche in grado di trattenere il respiro (grande mago!) e allo stesso tempo rallentare il corso degli eventi (more difficult!), consentendo così al giocatore di mettere a segno precisissimi colpi. E se il berretto verde rappresenta il classico assaltatore specializzato nel maneggiare armi pesanti, mine e ogni forma di fucile automatico, la spia sfoggia un'altra non trascurabile abilità, ovvero quella di aprirsi la strada attraverso uccisioni silenziose e, soprattutto, indossare le uniformi dei nemici abbattuti per passare indisturbato, anche se in ogni caso rimane il rischio di essere scoperti dai superori.
In gran parte delle missioni avrete a disposizione due dei tre personaggi sopraelencati, con la possibilità di passare dall'uno all'altro con la semplice pressione dell'apposito tasto, scegliendo così il soldato più appropriato all'evoluzione degli eventi.
Stealth o azione?
Quello che sembrerebbe essere l'aspetto discriminante tra due tipologie differenti di gioco, in questo caso assume i contorni della nuova frontiera del dilemma shakespeariano: al giocatore è infatti affibbiata la decisione della tipologia di approccio da seguire per affrontare gran parte delle missioni, che ben si prestano sia al metodo silenzioso (alla Solid Snake, per intenderci) sia a quello brutale (alla Serious Sam), anche se quest'ultimo è un tantino penalizzato nei livelli di difficoltà medio e difficile.
Dal punto di vista dell'AI dei nemici, ciò che spicca è un sistema di gestione dei loro atteggiamenti, che ha ripercussioni anche per quanto riguarda l'impatto visivo: sul radar, infatti, compariranno dei triangoli colorati, i quali hanno la duplice funzionalità di mostrare la direzione in cui sta osservando un nemico e, contestualmente, di renderne noto il comportamento. Se di colore verde potrete stare tranquilli, in quanto per loro è tutto nella norma. Il discorso cambia, invece, se il verde si tramuta in giallo, che denota un innalzamento del livello di guardia a seguito di un rumore, fino al raggiungimento della certezza della presenza nemica, contraddistinto dal colore rosso. Il cambiamento cromatico sarà inoltre accompagnato dall'esibizione di un punto interrogativo (o esclamativo) sulla testa dell'interessato.
Tutto ciò contribuisce a rendere l'esperienza di gioco verosimile.
Graficamente non eccelso
Se il gameplay sembra essere solido, sufficientemente elaborato e in ogni caso ben variegato, ciò che stenta a convincere, almeno in questa fase di avanzamento del progetto, è il comparto grafico, incapace di avvicinare le meraviglie esibite da Call of Duty 2. Le textures innanzi tutto sono a tratti poco definite e deludenti, così come fanno storcere il naso le esplosioni causate dal fuoco dei mortai. Non va dimenticato, tuttavia, come siano state inserite le classiche chicche, come gli effetti di luce e le "picture in picture" per segnalare l'evolvere delle situazioni.
Dal punto di vista del comparto audio, invece, il livello raggiunto è già soddisfacente: i dialoghi sfoggiano un italiano discretamente recitato, che tuttavia diventa un tantino ripetitivo nelle battute durante le fasi di gioco. Anche gli effetti sonori sono ben realizzati, sia per quanto riguarda il fuoco delle armi sia per i rumori di mezzi corazzati ed esplosioni.
In conclusione, la sensazione è quella che lo sbarco sulle console stia avvenendo con successo grazie alla realizzazione di un titolo davvero interessante, capace inoltre di proporre modalità di gioco online originali, come la Sabotage e il Postmen. Restate sintonizzati su Gamesurf per il verdetto definitivo.
Un gioco a tre
La collocazione temporale è fissata nel periodo storico che va dal 1942 al 1945, manco a dirlo nell'ormai più che inflazionatissima Seconda Guerra Mondiale, teatro principe degli scontri a fuoco casalinghi. In questo caso dovrete combattere al fianco dei membri della resistenza francese, scongiurare l'eventualità di vedere una Germania munita di bomba atomica sabotando gli impianti di acqua pesante norvegesi, nonché combattere in una delle più cruente battaglie dell'intero conflitto, quello di Stalingrado.
In ogni caso avrete la possibilità di vestire i panni di uno dei tre soldati a disposizione: un cecchino, un berretto verde (sostanzialmente un marine) e una spia, ciascuno dei quali caratterizzato da equipaggiamenti e abilità completamente differenti. Il cecchino, per esempio, oltre agli indubbi vantaggi della possibilità di colpire a distanza, è anche in grado di trattenere il respiro (grande mago!) e allo stesso tempo rallentare il corso degli eventi (more difficult!), consentendo così al giocatore di mettere a segno precisissimi colpi. E se il berretto verde rappresenta il classico assaltatore specializzato nel maneggiare armi pesanti, mine e ogni forma di fucile automatico, la spia sfoggia un'altra non trascurabile abilità, ovvero quella di aprirsi la strada attraverso uccisioni silenziose e, soprattutto, indossare le uniformi dei nemici abbattuti per passare indisturbato, anche se in ogni caso rimane il rischio di essere scoperti dai superori.
In gran parte delle missioni avrete a disposizione due dei tre personaggi sopraelencati, con la possibilità di passare dall'uno all'altro con la semplice pressione dell'apposito tasto, scegliendo così il soldato più appropriato all'evoluzione degli eventi.
Stealth o azione?
Quello che sembrerebbe essere l'aspetto discriminante tra due tipologie differenti di gioco, in questo caso assume i contorni della nuova frontiera del dilemma shakespeariano: al giocatore è infatti affibbiata la decisione della tipologia di approccio da seguire per affrontare gran parte delle missioni, che ben si prestano sia al metodo silenzioso (alla Solid Snake, per intenderci) sia a quello brutale (alla Serious Sam), anche se quest'ultimo è un tantino penalizzato nei livelli di difficoltà medio e difficile.
Dal punto di vista dell'AI dei nemici, ciò che spicca è un sistema di gestione dei loro atteggiamenti, che ha ripercussioni anche per quanto riguarda l'impatto visivo: sul radar, infatti, compariranno dei triangoli colorati, i quali hanno la duplice funzionalità di mostrare la direzione in cui sta osservando un nemico e, contestualmente, di renderne noto il comportamento. Se di colore verde potrete stare tranquilli, in quanto per loro è tutto nella norma. Il discorso cambia, invece, se il verde si tramuta in giallo, che denota un innalzamento del livello di guardia a seguito di un rumore, fino al raggiungimento della certezza della presenza nemica, contraddistinto dal colore rosso. Il cambiamento cromatico sarà inoltre accompagnato dall'esibizione di un punto interrogativo (o esclamativo) sulla testa dell'interessato.
Tutto ciò contribuisce a rendere l'esperienza di gioco verosimile.
Graficamente non eccelso
Se il gameplay sembra essere solido, sufficientemente elaborato e in ogni caso ben variegato, ciò che stenta a convincere, almeno in questa fase di avanzamento del progetto, è il comparto grafico, incapace di avvicinare le meraviglie esibite da Call of Duty 2. Le textures innanzi tutto sono a tratti poco definite e deludenti, così come fanno storcere il naso le esplosioni causate dal fuoco dei mortai. Non va dimenticato, tuttavia, come siano state inserite le classiche chicche, come gli effetti di luce e le "picture in picture" per segnalare l'evolvere delle situazioni.
Dal punto di vista del comparto audio, invece, il livello raggiunto è già soddisfacente: i dialoghi sfoggiano un italiano discretamente recitato, che tuttavia diventa un tantino ripetitivo nelle battute durante le fasi di gioco. Anche gli effetti sonori sono ben realizzati, sia per quanto riguarda il fuoco delle armi sia per i rumori di mezzi corazzati ed esplosioni.
In conclusione, la sensazione è quella che lo sbarco sulle console stia avvenendo con successo grazie alla realizzazione di un titolo davvero interessante, capace inoltre di proporre modalità di gioco online originali, come la Sabotage e il Postmen. Restate sintonizzati su Gamesurf per il verdetto definitivo.
Commandos Strike Force
Commandos Strike Force
La serie Commandos si appresta a vivere le difficoltà di uno sbarco su un nuovo territorio, quello delle console. Questo Commandos: Strike Force, infatti, taglia i ponti con il passato strategico della serie per adattarsi alle esigenze degli utenti delle console, proponendo un gameplay con parecchi aspetti in comune con quello della pluridecorata serie Battlefield. A parte alcune incertezze riguardanti il comparto grafico (che comunque può ancora essere riportato in carreggiata entro la versione finale del gioco), la sensazione è quella di essere di fronte a un titolo piuttosto interessante, anche dal punto di vista del gioco online. Restate sintonizzati per il verdetto finale.