Conflict: Desert Storm
di
Redazione
Cameron Spence, ex membro dello Special Air Service, ha offerto un prezioso supporto alla ricostruzione delle manovre d'assalto compiute dal contingente britannico, nell'ambito della campagna bellica denominata "Tempesta nel deserto". In un conflitto combattuto prevalentemente nei cieli dell'Iraq e indossolubilmente legato alla propria rappresentazione mediatica, esistono tuttora alcune zone d'ombra poco chiare all'opinione pubblica, incarnate prevalentemente dalle missioni "terrestri" dei rispettivi eserciti: Conflict: Desert Storm si propone di esplicitare queste incursioni in tutto il loro realismo, così come nella perfezione strategica e tattica che le contraddistinse. Il gioco ripercorre le fasi salienti della Guerra del Golfo, a cominciare dalle prime infiltrazioni nel Kuwait da parte delle truppe fedeli a Saddam Hussein, passando poi per l'ufficializzazione del conflitto nell'agosto del 1990, sino alla successiva discesa in campo delle Elite Special Forces statunitensi, culminata a pochi mesi di distanza con la definitiva liberazione del ricco paese mediorientale
TEMPESTA NEL DESERTO
La British SAS e la US Delta Force costituiscono indubbiamente i più temibili e organizzati battaglioni dei rispettivi eserciti, strutturati secondo squadre di quattro uomini, formate rispettivamente da un leader, un esperto in armi pesanti ed esplosivi, uno specialista in congegni elettronici e un cecchino
Controllare questi gruppi significa sostanzialmente impegnarsi in missioni di spionaggio, eliminare obiettivi scelti, infiltrarsi all'interno di avamposti nemici o sottrarre armi alle truppe rivali, cercando comunque di salvaguardare la sopravvivenza dei civili. Nella fattispecie, dopo aver difeso la città assediata di Al Khafji, é il momento di procedere nello sterminato deserto iracheno, sino ad approdare nella roccaforte di Saddham Hussein, Baghdad, per liberare ostaggi o colpire basi strategiche
La meccanica di gioco é ben riassunta dalle parole di Alex Mclean, direttore creativo della software house inglese: "Abbiamo cercato di mantenerci alla larga dal gameplay di Rainbow Six, Rogue Spear o Hidden and Dangerous, per esempio. Sono tutti ottimi prodotti, ma vogliamo creare qualcosa che si ponga a metà strada tra azione e strategia, evitando un'eccessiva complessità"
TEMPESTA NEL DESERTO
La British SAS e la US Delta Force costituiscono indubbiamente i più temibili e organizzati battaglioni dei rispettivi eserciti, strutturati secondo squadre di quattro uomini, formate rispettivamente da un leader, un esperto in armi pesanti ed esplosivi, uno specialista in congegni elettronici e un cecchino
Controllare questi gruppi significa sostanzialmente impegnarsi in missioni di spionaggio, eliminare obiettivi scelti, infiltrarsi all'interno di avamposti nemici o sottrarre armi alle truppe rivali, cercando comunque di salvaguardare la sopravvivenza dei civili. Nella fattispecie, dopo aver difeso la città assediata di Al Khafji, é il momento di procedere nello sterminato deserto iracheno, sino ad approdare nella roccaforte di Saddham Hussein, Baghdad, per liberare ostaggi o colpire basi strategiche
La meccanica di gioco é ben riassunta dalle parole di Alex Mclean, direttore creativo della software house inglese: "Abbiamo cercato di mantenerci alla larga dal gameplay di Rainbow Six, Rogue Spear o Hidden and Dangerous, per esempio. Sono tutti ottimi prodotti, ma vogliamo creare qualcosa che si ponga a metà strada tra azione e strategia, evitando un'eccessiva complessità"
Conflict: Desert Storm
Conflict: Desert Storm
Conflict: Desert Storm promette di aggiungere alla softeca Xbox, PS2 e PC un calibrato connubio tra azione e strategia, immergendoci nel pieno della Guerra del Golfo alla guida di un esile reparto specializzato. Nonostante la meccanica di gioco risulti programmaticamente semplificata rispetto ad altri esponenti del genere, la varietà dovrebbe rappresentare una costante del titolo SCI, alla luce dell'imponente numero di missioni previste e della molteplicità di obiettivi fissati. Il sistema di punti esperienza si preannuncia interessante e le modalità multigiocatore potrebbero costituire un valido compendio all'azione in singolo. Attualmente, tuttavia, l'acerba realizzazione tecnica desta qualche perplessità, sebbene il materiale visionato si riferisse a uno stato piuttosto prematuro di programmazione.