Crash Bandicoot: L'Ira di Cortex

Curiosamente, questo nuovo episodio di Crash Bandicoot arriva in una situazione non dissimile a quella che cinque anni fa vide il debutto del primo capitolo della serie. Il mercato PlayStation si avviava ad una prima maturazione, ma gli utenti della grigia console Sony reclamavano ancora la mancanza di una mascotte che reggesse dignitosamente il confronto con le istituzioni della concorrenza, mascotte del calibro di Sonic e Mario. La lacuna fu riempita dai ragazzi della Naughty Dog con questo peramele: ciuffo ribelle, sguardo da psicopatico, camminata trasandata e comportamento à la Jim Carrey. In una parola: schizzato, anzi, cool. Critica e pubblico ne furono entusiasti, eleggendolo immediatamente personaggio simbolo della console Sony, nonostante la freddezza della stessa casa (la grande "S" non ha mai ben visto l'identificazione di un personaggio, per quanto famoso fosse, con la sua console). Gli anni sono passati, Crash é un po' caduto nell'oblio, ma oggi, con una PlayStation 2 ancora senza una propria precisa identità, si cerca di bissarne il successo, con la speranza che i nuovi sviluppatori del progetto, i Traveller's Tales (un titolo su tutti: il fantastico Toy Story per Mega Drive e Super Nintendo) e la loro abilità nei giochi di piattaforme riescano a reggere il confronto con lo stile folle di Jason Rubin e compagni

SQUADRA CHE VINCE..
...non si cambia. E questo famoso detto potrebbe addirittura aspirare a divenire il sottotitolo del gioco. Perdonate il sarcasmo di basso livello, ma dopo la prima presentazione pubblica, avvenuta nel corso dell'E3 dello scorso maggio, la prima impressione é quella di ritrovarsi davanti a un sequel che di innovazione ne offre veramente poca
La meccanica di gioco sembra essere rimasta invariata sul "2D e mezzo", portando il giocatore a percorrere i "serpentoni" tipici della serie, bistrattando anche nella nuova generazione i mondi in 3D completamente scorrazzabili tanto cari ai fan di Mario 64 o Rayman 2 o Sonic Adventure. Il risultato? Per ora qualcosa di molto simile a un Crash Bandicoot in alta risoluzione e con una buona iniezione di poligoni, senz'altro limitante per chi profetizzava i titoli per PlayStation 2 come incredibilmente rivoluzionari. Per quei pochi che non avessero mai avuto l'occasione di giocare ad uno dei capitoli della serie, ecco il fulcro del gioco: percorrere chilometrici sentieri con tante mele da raccogliere, ma pieni anche di nemici, di buche, di ostacoli di ogni genere, tutti da schivare e da saltare allegramente correndo verso la fine del livello, facendo incetta di, appunto, mele