Daikatana
Ovviamente necessiteranno pure loro di armi, corazze e medikit e quindi dovremo fare attenzione a distribuire ogni risorsa presente sul territorio al meglio: la morte di un compagno fa si che si venga immediatamente rimandati al caricamento precedente, visto che la trama prevede che tutti e tre i personaggi avanzino nella storia
I livelli sono graficamente discreti. E' inutile dire che dopo aver fatto l'occhio alle mirabilie del già citato Quake III Arena non é facile trovare intriganti giochi basati sul motore, per quanto riveduto, del vecchio Quake II. In particolare il primo livello, ambientato nelle paludi, sembra assai poco convincente e la palette dei colori appare scelta in maniera poco attenta, dando luogo a un ambiente decisamente confusionario e poco rifinito. Le cose migliorano nel livello greco e in quello norgevese, che mostrano molta più cura realizzativa
I nemici non sono assolutamente dei geni: se é stato fatto un buon lavoro sull'IA dei compagni, lo stesso non si può dire per quella delle creature che ci troveremo dinnanzi. Specialmente gli odiosi "piccoletti", presenti in varie forme in tutte le ambientazioni, non faranno altro che attaccarci a spron battuto, magari incastrandosi in particolari dell'ambiente senza essere in grado di aggirarli. Il problema é che, spesso, le armi in dotazione non saranno adatte all'annientamento di questi piccoli esseri: le rane-robot del livello paludoso, così come i ragnetti del livello greco sono estremamente difficili da colpire, specie con armi che danneggiano anche il protagonista se azionate contro avversari vicini. Il piedone di Duke, in questo caso, sarebbe molto più indicato
Le armi sono diverse e saranno moltissime nella versione definitiva del gioco. Non brillano, però, per design. Specie le spade, orrore, appaiono poco intriganti, a meno che non cambino - e di molto - facendole avanzare di livello. E' possibile, infatti, guadagnare livelli di esperienza generali per il nostro personaggio e in più fino a cinque livelli di efficienza per le spade. In ogni caso in questo demo non é stato possibile verificare esattamente la portata di questa sorta di "elementi gdr", vista la brevità delle situazioni proposte
I livelli sono graficamente discreti. E' inutile dire che dopo aver fatto l'occhio alle mirabilie del già citato Quake III Arena non é facile trovare intriganti giochi basati sul motore, per quanto riveduto, del vecchio Quake II. In particolare il primo livello, ambientato nelle paludi, sembra assai poco convincente e la palette dei colori appare scelta in maniera poco attenta, dando luogo a un ambiente decisamente confusionario e poco rifinito. Le cose migliorano nel livello greco e in quello norgevese, che mostrano molta più cura realizzativa
I nemici non sono assolutamente dei geni: se é stato fatto un buon lavoro sull'IA dei compagni, lo stesso non si può dire per quella delle creature che ci troveremo dinnanzi. Specialmente gli odiosi "piccoletti", presenti in varie forme in tutte le ambientazioni, non faranno altro che attaccarci a spron battuto, magari incastrandosi in particolari dell'ambiente senza essere in grado di aggirarli. Il problema é che, spesso, le armi in dotazione non saranno adatte all'annientamento di questi piccoli esseri: le rane-robot del livello paludoso, così come i ragnetti del livello greco sono estremamente difficili da colpire, specie con armi che danneggiano anche il protagonista se azionate contro avversari vicini. Il piedone di Duke, in questo caso, sarebbe molto più indicato
Le armi sono diverse e saranno moltissime nella versione definitiva del gioco. Non brillano, però, per design. Specie le spade, orrore, appaiono poco intriganti, a meno che non cambino - e di molto - facendole avanzare di livello. E' possibile, infatti, guadagnare livelli di esperienza generali per il nostro personaggio e in più fino a cinque livelli di efficienza per le spade. In ogni caso in questo demo non é stato possibile verificare esattamente la portata di questa sorta di "elementi gdr", vista la brevità delle situazioni proposte